Cerca

News

Lascia il Milan, va all'estero ed è già titolare: il difensore dal cognome famoso corre veloce

A luglio il debutto, poi subito la fiducia dell'allenatore: la porta per l'avvio di carriera si è spalancata

GRASSHOPPER SUPER LEAGUE - DORIAN PALOSCHI

GRASSHOPPER SUPER LEAGUE - Dorian Paloschi, difensore classe 2005, nella scorsa stagione 28 presenze e 2 gol con la Primavera del Milan e un gettone con il Milan Futuro in Serie C

La storia si aggiorna, cambia campo e coordinate: il protagonista è Dorian Paloschi, classe 2005, difensore cresciuto nelle giovanili del Milan e appena sbarcato in Svizzera per scrivere un capitolo tutto suo con il Grasshopper. Un cognome pesante come una maglia numero 9 in una finale, ma idee chiarissime e passo già da grande: debutto in Super League il 26 luglio contro il Lucerna, dopodichè prima da titolare nell’1-1 con il Servette. Serve altro per capire che la porta si è spalancata? E il trasferimento all'estero allora non è stato così azzardato. 



UN COGNOME, DUE STORIE
Dici «Paloschi» e il flash è inevitabile: Alberto, oggi al Chievo Verona in Serie D, scolpì nella memoria collettiva quel gol contro il Siena che profumava di sliding door. Ma la cronaca di questi giorni ci racconta del suo omonimo di 15 anni più giovane, che con pazienza da difensore di posizione e gamba da terzino moderno ha costruito la sua traiettoria tra i corridoi di Milanello. Stesso cognome, mappe diverse, ambizioni affini: farsi spazio a spallate nel calcio che conta. L’eco del passato resta, certo, ma il campo è democratico: fischio d’inizio, palla al centro e ognuno si conquista il suo applauso.

LE FONDAMENTA ROSSONERE
Dorian Paloschi ha messo mattone su mattone la sua crescita nelle giovanili del Milan. Non un passaggio fugace, ma un percorso pieno, con una stagione intensa in Primavera impreziosita più di 30 presenze. Numeri che dicono tanto senza urlare: affidabilità, continuità, comprensione dei tempi della partita. Poi la chiamata che pesa, quella che sposta l’asticella mentale: la Serie C con il Milan Futuro, fino all’esordio nella sfida contro l’Arezzo nel campionato 2024-2025. È il classico scatto che trasforma il talento in professionista: cambiano la cadenza del ritmo, la durezza dei duelli, la velocità delle letture. E Paloschi non ha abbassato lo sguardo.

LA SCELTA GRASSHOPPER: UN SALTO CHE FA CRESCERE
Uscire dal comfort della casa madre per testarsi altrove non è mai banale. Il difensore classe 2005 ha firmato con il Grasshopper, piazza storica della Super League, e ha scelto Zurigo come laboratorio di maturazione. Una destinazione che, negli ultimi tempi, sta diventando un crocevia interessante per i giovani italiani: non a caso anche Mantini (dall’Inter) e Cretì (dal Monza) hanno fatto lo stesso percorso, a titolo definitivo, per mettersi in vetrina e macinare minuti veri. È un sentiero che profuma di coraggio e visione: misurarsi in un campionato diverso, in un contesto internazionale che ti mette subito davanti allo specchio, senza sconti.



PERCHÉ LA SVIZZERA PUÒ ESSERE LA PARTITA GIUSTA
Cosa offre la Super League a un giovane difensore italiano? Un campionato che viaggia svelto, fatto di transizioni, duelli puliti ma tosti, e squadre abituate al confronto europeo. Vuol dire imparare in fretta a stare «stretti e alti», a leggere la profondità, a giocare la palla con coraggio anche sotto pressione. Per Paloschi è l’occasione di allargare l’enciclopedia del mestiere: collezionare minuti, gestire la gara, ascoltare il rumore degli stadi di Zurigo e dintorni, allenando quella calma che fa la differenza nell’ultimo quarto d’ora, quando la partita si decide. Che cosa chiede ora il campo al classe 2005? Semplicità e personalità, le due facce della stessa medaglia. Il resto lo detterà il terreno di gioco, come sempre, metro dopo metro, contrasto dopo contrasto.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter