SIRACUSA SERIE C - Bryan Bonucci, portiere classe 2004, nella scorsa stagione ha giocato in Serie D con la Sarnese
L’arrivo di un portiere classe 2004 in una squadra che sta rifinendo il motore alla vigilia dell’esordio in campionato pesa eccome. Se quel portiere è Bryan Bonucci, cresciuto tra Inter e Sassuolo e temprato in Serie D con Adriese, Cjarlins Muzane e Sarnese, la risposta rischia di essere: parecchio. Il lunedì del Siracusa non è stato un giorno qualsiasi, ma una doppia seduta mentale e operativa, divisa tra preparativi sul campo e ultimi giri di telefonate per chiudere il mercato. La società azzurra ha messo un altro tassello pesante, ufficializzando l’ingaggio dell’estremo difensore Bryan Bonucci. Profilo giovane, curriculum già interessante, fame di campo: il pacchetto è completo.
CHI È BRYAN BONUCCI: SCUOLA INTER E SASSUOLO, GAVETTA SARNESE Bryan Bonucci è un classe 2004, ma alle spalle ha un percorso che racconta serietà e ambizione. Inter e Sassuolo nel settore giovanile non sono semplici parentesi: sono officine dove si lavora sul dettaglio, sulla tecnica di base, sulla lettura del gioco e sulla mentalità da professionista. Essere stato «forgiato» in due fucine del calcio che conta è un timbro di qualità sul passaporto. Poi, la tappa decisiva: nelle scorse stagioni il salto nella realtà vera della Serie D, a difendere una porta senza reti di protezione. La gavetta delle domeniche pesanti, dei campi complicati, delle palle inattive che arrivano in area come proiettili: roba che ti fa crescere in fretta.
PERCHÉ UN PORTIERE 2004 PUÒ CAMBIARE L’INERZIA C’è una domanda che vale per ogni progetto tecnico: meglio l’esperienza o la freschezza? Il Siracusa ha scelto una via moderna, puntando su un giovane che ha già assaggiato il calcio dei grandi in Serie D e che ora attende l'esordio in Serie C. Un classe 2004 significa reattività pura, piedi educati per iniziare l’azione dal basso, coraggio nell’uscita alta, voglia di spaccare la porta… altrui. In un campionato dove i dettagli fanno la differenza, avere un estremo difensore capace di trasformare un pallone sporco in ripartenza pulita, o di tenere la squadra alta con la gestione del primo possesso, è come avere un regista aggiunto con i guanti. E nelle giornate storte, quando il match scivola sui binari sbagliati, la parata giusta al momento giusto è il cambio di campo mentale che ribalta l’inerzia.
L’EFFETTO DOMINO SULLE GERARCHIE E SULLA MENTALITÀ Arriva Bryan Bonucci e succede qualcosa nello spogliatoio: si alza la competizione interna in un reparto che conta al suo interno attualmente l'esperto Alessandro Farroni e alcuni giovani, si alza l’asticella della concentrazione negli allenamenti, si allena la linea difensiva con un compagno capace di comunicare e guidare. La presenza di un portiere cresciuto all’Inter e al Sassuolo introduce standard di lavoro e attenzione al particolare: posizione dei piedi, postura tra i pali, tempi di uscita, gestione dei piazzati. Non sono solo tecnicismi: sono mattoncini di mentalità. E la mentalità, si sa, vince le partite sporche.
LA STRATEGIA DEL SIRACUSA Il puzzle prende forma agli ordini del tecnico Marco Turati. Si intravede una logica: investire su profili dinamici, pronti, con background formativo di livello e fame di crescere. La porta è stata messa in cassaforte con un innesto che parla la lingua del futuro, ma che è già pronto a incidere nell’immediato. È la doppia anima di questo Siracusa: prospettiva e sostanza, corsa sulle fasce e affidabilità tra i pali, con l’idea di presentarsi all’esordio in campionato con la cassetta degli attrezzi completa. Un portiere così può diventare il metronomo silenzioso della squadra, il parafulmine nei momenti di tempesta, il primo costruttore dell’azione quando c’è da palleggiare con coraggio. E quando arriverà il fischio d’inizio dell’esordio, quel rettangolo verde sarà il luogo perfetto per scoprire quanto valga questo upgrade tra i pali.
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