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Serie C

A 35 anni entra e ribalta la partita gelando gli 8mila tifosi di casa, il trequartista è davvero intramontabile

In quella che sembrava essere una giornata trionfale per il «nuovo» team ecco arrivare una grande sorpresa

ARZIGNANO VALCHIAMPO SERIE C - MATTIA MINESSO

ARZIGNANO VALCHIAMPO SERIE C - Mattia Minesso, centrocampista offensivo classe 1990, era tornato in Veneto lo scorso gennaio e nella seconda metà di stagione 2024-2025 aveva realizzato 2 gol

Non è affatto vero che alla prima di campionato si debbano scaldare solo i motori. Allo stadio «Rigamonti» domenica 24l’Arzignano Valchiampo ha messo subito la freccia e ha infilato una vittoria pesantissima contro l’Union Brescia. Firma in calce: Mattia Minesso, 2 gol e quella faccia da veterano (è un classe 1990) che non trema quando l’aria si fa frizzantina. In un catino storico dove in Serie C non capita tutti i giorni di giocare, i giallocelesti hanno fatto il colpo grosso con lucidità, organizzazione e quel pizzico di sfrontatezza che serve per sbancare un campo «difficile», come lo ha definito lo stesso centrocampista offensivo. Avete presente quando la partita sembra scapparti? Ecco, in quel frangente il numero 10 ha afferrato la gara per il bavero e l’ha riportata dalla parte giusta.



UN COLPO DA VETERANO: MINESSO ENTRA E CAMBIA IL COPIONE
Dalla sala stampa del «Rigamonti» dopo l'incontro vinto 2-1 dalla squadra di Giuseppe Bianchini, Mattia Minesso non si è nascosto dietro dribbling di clichés: «Sono molto contento perché questi due gol sono serviti per regalare 3 punti alla squadra in un campo difficile. Il Brescia probabilmente giocherà per il primato con un altro paio di formazioni, sono felice per com’è andata. I cambi devono aiutare la squadra, sono entrato in situazione di svantaggio e c’era da provare a riprendere la partita: Mattioli l’ha messa destro, istintivamente ho calciato e ho trovato anche un bel gol. Sul raddoppio, invece, ho trovato un colpo di testa su cross di Bernardi: da attaccante, cerco di essere sempre presente in area e questa volta è andata bene». Parole che hanno il profumo del campo e delle scelte giuste nei momenti pesanti. Non saranno gol «da poster» per chi ama i ricami, ma odorano di punti veri: uno di quelli che ti cambiano l’umore negli spogliatoi e il vento sul calendario.

IL PESO DEL RIGAMONTI E L’AVVERSARIO: QUANDO IL COLPO VALE DOPPIO
C’è una differenza tra vincere e vincere al «Rigamonti». Lo ha ricordato lo stesso Minesso, che qui c’era già passato: «Avevo giocato un paio di volte contro il Brescia in passato, in questo stadio fa piacere giocare e ancora di più se si riesce a segnare e vincere: in C non capita sempre di ritrovarsi in stadi così, sono doppiamente felice». Un tempio che ti guarda, una tribuna che pesa, una maglia avversaria che — parole sue — «giocherà per il primato». Tradotto: quando batti una candidata a stare davanti, nel loro fortino, il colpo vale doppio. E non è retorica, è classifica potenziale, è fiducia che ti si appiccica addosso come la maglia sudata a fine partita. E di maglie sudate l'attaccante classe 1990 dell'Arzignano se ne intende, nella sua lunghissima carriera che lo ha visto debuttare nella stagione 2007-2008 ai tempi della Serie B con il Vicenza.



ARZIGNANO, IDENTITÀ CHIARA: TUTTI ATTACCANO, TUTTI DIFENDONO
C’è un mantra che attraversa il calcio moderno e qui è venuto fuori con la forza delle cose semplici: «Nel calcio moderno si difende e si attacca in 10, il mister chiede supporto a tutti i giocatori: siamo una squadra che ha la salvezza come primo obiettivo, è giusto che tutti quanti aiutino in fase difensiva, a partire dagli attaccanti». In due righe, Minesso ha messo in bacheca l’identità dell’Arzignano: blocco corto, responsabilità collettiva, sacrificio avanti e dietro. E quando l’attaccante ripiega e poi riparte, il campo si accorcia, gli spazi si creano, il contropiede diventa un’arma, il cross di Bernardi una lama e l’inserimento la stoccata decisiva.



I CAMBI COME ARMA TATTICA: QUANDO LA PANCHINA FA LA DIFFERENZA
«Nel primo tempo abbiamo fatto un buon lavoro, nella ripresa i cambi hanno dato una mano: credo che il risultato sia giusto e meritato». aggiunge ancora l'attaccante. Non è solo il classico inchino alla panchina. È la fotografia di una gara girata con intelligenza. Mattioli mette il pallone giusto — e quanto contano le scelte nel tempo di uno stop? — Minesso vede la porta e calcia «istintivamente». Poi Bernardi pennella e la testa del numero 10 lavora come una frusta. Il calcio è anche questo: catene di giocate, sincronismi tra subentrati e titolari, letture al millimetro. Il risultato non sbuca per caso, ma perché i dettagli girano dalla tua parte, e tu sei pronto ad agguantarli. I numeri dicono che l'attaccante classe 1990 in campionato ha già eguagliato il numero di reti realizzate nella scorsa stagione (2) sin dal suo arrivo a gennaio (10 partite) con la maglia dell'Arzignano. Sono rose e fioriranno sicuramente. Il campionato è lungo, ma l’Arzignano ha già trovato la sua nota in una sinfonia già ben accordata.

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