Primavera 2
26 Agosto 2025
Oleksandr Dragan, centrocampista ucraino classe 2007: l'anno scorso 31 presenze e 4 gol con l'Under 18 dell'Atalanta
Chi ha detto che il mercato dei giovani non regala brividi? A volte l’azione più brillante non arriva sul rettangolo verde, ma tra scrivanie e telefonate, quando un club fiuta l’occasione e sceglie di mettere in cassaforte un prospetto dal futuro lucente. È il caso del Venezia, che ha pescato con mano sicura dalla rete dell’Atalanta un centrocampista che profuma di tecnica e personalità: Oleksandr Dragan, classe 2007, ucraino, mancino educato e sguardo alto sulla partita. Un colpo che sa di visione, perché i lagunari si sono assicurati un profilo capace di cucire gioco e incidere nell’ultimo terzo, proprio dove si decide l’esito delle partite.
CHI È DRAGAN: PERSONALITÀ NATA A KIEV E FORGIATA TRA DINAMO E BERGAMO
Nato il 27 febbraio a Kiev, Dragan è cresciuto nel vivaio della Dinamo, dove ha indossato anche la fascia di capitano nelle selezioni giovanili. Un dettaglio che vale più di mille parole: leadership, carisma, senso del ruolo. Lo scoppio della guerra lo ha spinto a lasciare l’Ucraina e a trasferirsi in Italia, trovando a Bergamo l’ambiente ideale per proseguire il suo percorso di. È lì che l’Atalanta ne ha affinato i tratti: visione di gioco, tocco di palla mancino elegante, capacità di rifinire l’azione negli ultimi trenta metri. Quel tipo di bagaglio tecnico che, quando entri in campo, trasforma un giro palla in un’idea e un’idea in una chance da gol. Che altro chiedere a un giovane centrocampista?
LA SCUOLA ATALANTA: NUMERI, TORNEI E UN PASSO ALLA VOLTA
Il percorso con l’Atalanta ha avuto un’accelerazione già nel 2022, quando con l’Under 17 si è messo in vetrina in tornei di prestigio come la Coppa Calligaris. Da lì, una crescita costante. Nella stagione 2023/24 è stato uno dei punti di riferimento della formazione Under 17, chiudendo il campionato con 5 reti e 7 assist: numeri che raccontano di un centrocampista capace di accompagnare e rifinire, di alzare i giri del motore negli ultimi metri. E nella successiva annata, con l’Under 18 bergamasca, ecco l’ulteriore salto di qualità, cristallizzato anche dalle cifre ufficiali riportate dal Venezia: 31 presenze, 4 gol e 2 assist nella stagione 2024/25. Una continuità di rendimento che, a quell’età, vale come una medaglia al petto.
PROFILO TECNICO: MANCINO FINE E TESTA ALTA, L’ARTE DELLA RIFINITURA
Cosa porta Dragan nel motore del Venezia Primavera? Innanzitutto un piede mancino pulito, educato, che ama calibrare la giocata come un regista d’orchestra. La sua visione di gioco lo aiuta a trovare linee di passaggio che altri non vedono, mentre la tendenza a incidere negli ultimi trenta metri lo rende prezioso nelle fasi di rifinitura: ultimo passaggio, cambi di ritmo, inserimenti calibrati. Non parliamo del classico medianaccio da randello, ma di un centrocampista che assapora il pallone, cerca il compagno fra le linee e alza la qualità dell’attacco posizionale. In una Primavera 2 spesso ruvida e verticale, avere un giocatore che sa rallentare o accelerare il tempo giusto – come un regista che detta i tempi – può diventare la differenza tra una giocata buttata e una palla-gol costruita con criterio. Pronto a muoversi tra le corsie interne, a cercare triangoli rapidi e a farsi trovare sullo “scivolo” del mezzo spazio, Dragan sembra il profilo giusto per aggiungere fantasia senza perdere la bussola.
CARATTERE E ORIZZONTE INTERNAZIONALE: SEGNALI GIÀ CHIARI
La maglia della Dinamo Kiev da ragazzo e quella dell’Atalanta nell’età cruciale dell’adolescenza hanno temprato sia il suo calcio sia il suo carattere. Non a caso, Dragan si è ritagliato spazio anche nelle nazionali giovanili ucraine: nel 2023 ha partecipato allo UEFA Development Tournament con l’Under 16 in Slovacchia, mentre l’anno seguente è stato convocato dall’Under 17 per la fase élite degli Europei. Esperienze che pesano come piombo nella borsa degli attrezzi: viaggi, avversari diversi, ritmi internazionali, responsabilità. Tutto materiale che torna utile quando si entra in un nuovo spogliatoio e si deve subito parlare la lingua comune del calcio: intensità, disciplina, qualità.