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Supercoppa Primavera

L'Inter ha i giovani più forti d'Italia: Cagliari battuto, è un trionfo che mancava da 7 anni!

Dopo il 2-2 dei tempi regolamentari, la squadra di Benito Carbone vince la Supercoppa ai rigori: l'Arena di Milano si colora di nerazzurro

L'Inter ha i giovani più forti d'Italia! Cagliari battuto, è un trionfo che mancava da 7 anni!

Vincere così è ancora più bello. Perché a un certo punto sembrava tutto perso, perché alzare il primo trofeo della stagione è ovviamente motivo d'orgoglio e perché farlo ai rigori rende sempre tutto più epico. A maggior ragione se quel trofeo manca da 7 anni in bacheca, e se a 7 minuti dalla fine - sotto di un gol - alzare la Supercoppa nella splendida cornice dell'Arena Civica di Milano poteva sembrare pura utopia. E invece l'Inter è l'Inter, e non muore mai. Così, dopo averla ripresa una volta - con Mosconi che risponde a Trepy - e pure una seconda, con Lavelli che fissa il 2-2 finale dopo il nuovo vantaggio dei sardi già nel primo tempo (a segno Mendy), i nerazzurri si dimostrano infallibili dagli undici metri: cinque rigori segnati su cinque, la parata di Taho su Liteta e la trasformazione della vittoria targata Zarate. Il Cagliari piange, l'Inter è SuperCampione d'Italia.

TREPY-MENDY, LA LEGGE DEL CAGLIARI

Tensione ce n'è da entrambe le parti, si vede subito. Un po' per l'importanza della location, un po' perché la posta in palio è già alta anche se il calendario dice che siamo solo ad agosto: le gambe tremano un po', il ritmo iniziale non è quello delle grandi occasioni. Benny Carbone sembra sorprendere invertendo le posizioni attese di Zarate e Venturini nel 4-3-3 nerazzurro, ma tornando praticamente subito al classico con il colombiano a sinistra e Cerpelletti centrale con Venturini che passa immediatamente a destra. Pisano non sorprende nemmeno all'inizio con il 3-5-2 marchio di fabbrica sardo, a destra c'è il debutto dall'inizio del classe 2009 Vargiu con Liteta, Grandu e Franke unici tre reduci di titolarità rispetto alla finale di Coppa con il Milan. Tensione c'è ne è parecchia, dicevamo. Soprattutto da parte Inter, che logicamente ha qualcosina in più da perdere. E, sempre come dicevamo, si vede subito: rimessa laterale del Cagliari intercettata da Venturini, retropassaggio suicida per Taho che cerca di controllare il pallone ma regala palla a Trepy che raccoglie il regalo e insacca a porta vuota (10'). Un pasticcio che condiziona l'avvio dei nerazzurri ma, paradossalmente, lo sveglia: punizione conquistata da Iddrissou e calciata a girare sul secondo palo da Marello, lo stesso Iddrissou va a colpire di testa ma mette fuori anticipando Mosconi che era meglio piazzato alle sue spalle (16'); combinazione veloce avviata da Mosconi, rifinita di sponda da Iddrissou e conclusa da Venturini con un sinistro al volo fuori misura (19'). Doppia chance che fa abbassare il Cagliari, pure troppo. Conseguenza? Facile: Mosconi conquista palla e si propone sulla battuta veloce di Garonetti, Grandu si perde l’attaccante che da posizione defilata ci prova con un destro velenoso e batte Auseklis sul suo palo pareggiando i conti (29'). Inerzia che cambia e Inter che diventa padrona del gioco? Esattamente il contrario: punizione conquistata da Grandu e calciata alla perfezione da Sulev, palla deviata sotto porta da Mendy che di testa sfrutta l’errato posizionamento della difesa nerazzurra che si perde le marcature e insacca il nuovo vantaggio dei sardi (36'). Il finale di tempo è l'esatto specchio dei primi 45 minuti. L'Inter un po' timida e bloccata: Iddrissou sfonda a destra e arriva fino alla conclusione, bravo stavolta Auseklis a coprire il primo palo e mettere in angolo (39'). Il Cagliari più feroce e affamato: angolo da destra di Sulev, traiettoria sempre tagliatissima e colpo di testa di Mendy che colpisce in pieno l’incrocio dei pali (42').

ENTRA LAVELLI, ENTRA l'INTER

Tensione ce n'è anche nel secondo tempo, forse soprattutto. Perché l'Inter ha un bisogno terribile di rimettersi nella giusta carreggiata, e perché il Cagliari si sente sempre più vicino a un traguardo clamoroso. E stavolta non c'è l'episodio a cambiare l'inerzia di una partita che i nerazzurri faticano a dominare, nonostante gli ingressi di Lavelli (che si piazza al centro dell'attacco con Iddrissou che scala a sinistra) e di Zouin, che rinfresca ulteriormente il tridente dando il cambio a Pinotti. Merito soprattutto di un Cagliari che chiude bene ogni angolo di campo, e merito anche di Pisano che fa i cambi giusti nei momenti giusti: Vargiu cede il passo a Cardu (con Grandu che va a destra), Tronci e Costa rimpolpano le forze in mezzo al campo e davanti (fuori Malfitano e Trepy). Un paio di situazioni interessanti - chiamarle "occasioni" forse è troppo - l'Inter comunque le crea: grande iniziativa di Iddrissou che va via a Nuvoli e mette al centro, palla che sbuca sul secondo palo per Zouin che calcia verso la porta al suo primo pallone toccato, grande chiusura di Cardu che mura la conclusione dell’attaccante marocchino (25' st); lancio di Marello, sponda di Lavelli e iniziativa di Zarate che calcia dai 20 metri, destro pericoloso ma fuori misura (34' st). Due situazioni interessanti che sono però la cartina di tornasole di un'Inter sicuramente migliore. Di un'Inter che prende campo e iniziativa, e che costringe il Cagliari - forse anche un po' stanco - nella propria metà campo. E a furia di premere, il gol arriva: Zouin se ne va sulla sinistra, guadagna il fondo e crossa sul primo palo dove c’è il taglio perfetto di Lavelli che colpisce di testa e rimette in piedi i sogni dell’Inter (38' st). Ai rigori Taho si riscatta parando il primo tiro di Liteta, dei nerazzurri non sbaglia nessuno e il destro di Zarate vale una Supercoppa indimenticabile. Se l'Inter dei grandi già da spettacolo, quella dei giovani fa altrettanto.

IL TABELLINO

INTER-CAGLIARI 2-2 (7-5 dcr)
RETI (0-1, 1-1, 1-2, 2-2): 10' Trepy (C), 29' Mosconi (I), 36' Mendy (C), 38' st Lavelli (I).
SEQUENZA RIGORI: Iddrissou (I) gol, Liteta (C) parato (C), Lavelli (I) gol, Saddi (C) gol, Marello (I) gol, Tronci (C) gol, Cerpelletti (I) gol, Costa (C) gol, Zarate (I) gol (I).
INTER (4-3-3): Taho 6.5, Ballo 6, Garonetti 6.5, Maye 6.5, Marello 7, Venturini 6, Cerpelletti 7, Zarate 7.5, Mosconi 7.5 (24' st Zouin 7.5), Iddrissou 7, Pinotti 6 (14' st Lavelli 8). A disp. Farronato, Della Mora, Bovio, El Mahboubi, La Torre, Kukulis, Nenna, Virtuani, Vukoje. All. Carbone 7.
CAGLIARI (3-5-2): Auseklis 6, Nuvoli 6, Franke 6.5, Marini 6, Vargiu 6.5 (16' st Cardu 6.5), Malfitano 6 (20' st Tronci 6.5), Liteta 6, Sulev 7, Grandu 6.5, Trepy 7 (20' st Costa 6.5), Mendy 7.5 (40' st Saddi 6.5). A disp. Sarno, Doppio, Pintus L., Pibiri, Goryanov, Correnti, Russo. All. Pisano 6.5.
ARBITRO: Drigo di Portogruaro 7.5.
ASSISTENTI: Rignanese di Rimini e Lauri di Gubbio.
QUARTO UFFICIALE: Cerea di Bergamo.
AMMONITI: Ballo (I), Venturini (I), Nuvoli (C), Marini (C), Vargiu (C), Grandu (C), Mendy (C).

LE PAGELLE

INTER
Taho 6.5 Cosa gli sia passato per la testa cercando lo stop elegante sulla palla altissima di Venturini rimane un mistero. Cosa gli sia passato nella testa parando il rigore di Liteta invece è chiarissimo: goduria infinita.
Ballo 6 L’intervento un po’ irruente su Grandu lo costringe al cartellino giallo e provoca il calcio piazzato da cui nasce il 2-1. Cerca di appoggiare l’azione a destra ma la cosa migliore che fa è coprire le spalle a Mosconi.
Garonetti 6.5 Furbo e veloce nella battuta della punizione che porta all’1-1, coinvolto con tutta la difesa nel secondo gol del Cagliari. 
Maye 6 Lavoro da fare ce n’è tanto e lo fa tutto bene, anche se contro quei due colossi del Cagliari c’è da sudare parecchio.
Marello 7 Nel primo tempo butta dentro un paio di palloni dei suoi, detta la sua legge sulla corsia mancina e non sbaglia dagli undici metri.
Venturini 6 Il retropassaggio con cui condanna Taho alla figuraccia è quanto meno avventato, si rifà con tantissimo impegno e cercando di non farsi condizionare. Ci riesce.
Cerpelletti 7 Comincia con buon piglio e personalità, poi man mano che passano i minuti il numero di palloni toccati cala leggermente. Ma non abbastanza: nel secondo tempo continua a crescere fino al rigore con brivido e lieto fine.
Zarate 7.5 Motore diesel: comincia piano, prosegue in crescendo, finisce con il rigore del trionfo.
Mosconi 7.5 Il solito spirito di iniziativa lo catapulta dentro al match piano piano: buon lavoro a convergere da destra, butta dentro qualche buon pallone. Quando decide di mettersi in proprio, poi, non c’è storia: punizione conquistata, movimento veloce e destro sotto la traversa per il momentaneo 1-1.
24’ st Zouin 7.5 Spacca la difesa del Cagliari con idee e assist al bacio: la palla per il colpo di testa di Lavelli è un cioccolatino.
Iddrissou 7 Conquista una bella punizione con giallo a Nuvoli incorporato, poi regala a Venturini una bella palla per la prima vera occasione nerazzurra. Iniziative continue, dominio fisico e grande personalità dal dischetto. Tra i migliori.
Pinotti 6 Magari non la sua miglior partita. Ma un paio di guizzi li regala: arriva sul fondo una volta e nella ripresa conquista una buona punizione e fa ammonire Vargiu.
14’ st Lavelli 8 Due allenamenti nelle gambe bastano e avanzano. Segna il gol del 2-2 che consente all’Inter di giocarsela ai rigori. Decisivo dalla panchina, come in finale Scudetto.
All. Carbone 7 Prima finale in nerazzurro e prima vittoria. La riprende due volte, la seconda per il rotto della cuffia. Poi i rigori, le lacrime e la festa.

CAGLIARI
Auseklis 6 Sulle palle alte la maggior parte del lavoro lo fanno Mendy e Trepy in fase di ripiego sui calci piazzati, poi guarda sfilare a lato il mancino di Venturini prima di soccombere: il destro di Mosconi è velenoso ma il suo intervento è rivedibile. Come è rivedibile l'uscita sul 2-2.
Nuvoli 6 Buon primo tempo, poi quando Iddrissou passa in fascia cambia tutto.
Franke 6 Guarda saltare Lavelli senza riuscire a intervenire: fino a quel momento aveva fatto abbastanza bene.
Marini 6 Non riesce a contrastare Mosconi in occasione dell'1-1.
Vargiu 6.5 Primo tempo prettamente difensivo in cui fa buona guardia su Pinotti, che va via forse una volta sola. Accompagna l’azione offensiva solo se c’è estremo bisogno, altrimenti si dedica a contenere e lo fa bene. (16’ st Cardu 6.5).
Malfitano 6 Partita con pochi picchi, ma anche con pochissimi errori: ha di fronte Zarate e riesce a renderlo abbastanza innocuo. (20’ st Tronci 6.5).
Liteta 6 Lavoro inizialmente oscuro ma in fin dei conti importantissimo: sia in fase di interdizione che in quella di fraseggio. 
Sulev 7 Il destro con cui calcia la punizione del 2-1 è roba da far vedere nelle scuole calcio, poco dopo da corner fa vedere di nuovo le sue caratteristiche balistiche pennellando sulla testa di Mendy quella che per poco non diventa la palla della sicurezza.
Grandu 6.5 Errore non da lui in occasione dell’1-1: invece che mettersi davanti al pallone (rischiando il giallo, tra l’altro) avrebbe dovuto attaccarsi a Mosconi. Si rifà conquistando il calcio di punizione che la coppia Sulev-Mendy tramuta nel 2-1.
Trepy 7 Si avventa come un falco sulla palla persa da Taho e segna il gol più facile del mondo. Fondamentale sulle palle alte difensive, buon lavoro anche quando c’è da far salire la squadra. (20’ st Costa 6.5).
Mendy 7.5 Praticamente tutto un primo tempo in cui aiuta più in fase difensiva che altro, poi prima dell’intervallo diventa protagonista e mattatore con due colpi di testa: insacca da due passi il gol del 2-1 e sfiora il tris colpendo l’incrocio dei pali. (40' st Saddi 6.5).
All. Pisano 6.5 Un vero peccato, per come si era messa. Forse si abbassa troppo nel secondo tempo, ma comunque per poco non fa l'impresa.

ARBITRO
Drigo di Portogruaro 7.5 Semplicemente perfetto: l'Inter chiama tre interventi video ma ha sempre ragione lui. Inappuntabili anche tutti i cartellini: stra-promosso.

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