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Serie C

Vince il campionato ma si ritrova a spasso, la curiosa storia del centrocampista da oltre 400 partite tra i Prof

Una carriera contraddistinta dall'affidabilità e dal carattere per l'esperto giocatore, in grado di rispondere sempre presente

PADOVA SERIE B - NICOLÒ BIANCHI

Nicolò Bianchi nella stagione 2024-2025 ha giocato in Serie C con il Padova contribuendo con 19 presenze e 2 reti alla vittoria del campionato

In mezzo al campo un giocatore che sa tenere la barca dritta anche con il mare mosso sarebbe utile a qualsiasi squadra. Nel mercato degli svincolati, dove spesso si pesca a occhi chiusi sperando nel colpo di fortuna, il nome di Nicolò Bianchi spicca come un pallone che rimbalza alto in area: lo vedi, lo riconosci, e sai che può fare la differenza. Centrocampista di 33 anni, cresciuto calcisticamente al Nord, dal 1° luglio 2025 è libero da vincoli dopo l’ultima stagione al Padova. Un profilo chiaro: sostanza, continuità, affidabilità. E numeri che parlano da soli.



UN PROFILO CHE NON TRADISCE
Svincolato, sì, ma non certo anonimo. Bianchi porta in dote 374 presenze in campionato (con la Coppa si superano i 400 gettoni) e 18 gol segnati lungo una carriera costruita tra Serie B e Serie C. Non stiamo parlando di fiammate occasionali, ma di una presenza costante, di un giocatore che gli allenatori hanno schierato con regolarità, affidandogli chiavi e chiave inglese del centrocampo. Nella stagione 2024-2025, con il Padova, è sceso in campo 19 volte, andando a referto con 2 reti e contribuendo così a pieno titolo alla vittoria del campionato dei biancoscudati nel Girone A di Serie C: dato che, per un centrocampista di equilibrio, vale come un assist in sede di mercato. È la dimostrazione che, quando l'allenatore chiama, Bianchi risponde presente, con il passo giusto e la testa sempre dentro la partita.

IL TRIENNIO ALLA REGGINA, LA CARTOLINA DELLA CONTINUITÀ
Se c’è un periodo che racconta chi è Nicolò Bianchi, è quello vissuto alla Reggina tra il 2019 e il 2022. In 3 stagioni con la maglia calabrese ha messo insieme 96 presenze e 5 reti, certificando di essere non solo un soldatino disciplinato, ma un pezzo da novanta nella gestione delle gare. Questi numeri sono il manifesto della sua affidabilità: chi prende il classe 1992 sa di acquistare minuti, chilometri e ordine. È quel tipo di centrocampista che ti fa dormire sonni tranquilli: magari non ti strapperà l’applauso ogni cinque minuti, ma al novantesimo capisci perché non potevi farne a meno.



LA MAPPA DELLE SUE TAPPE, DALL’ITALIA PROFONDA AI PALCOSCENICI CALDI
La sua è una carriera che profuma di erba vera e spogliatoi veri. Dopo le giovanili tra Como, Legnano e Novara nella stagione 2021-2022 ecco il salto in prima squadra con Foggia e Real Giulianova: prime righe della sua storia professionale, scritte lì dove la gavetta è un rito iniziatico. Poi Alessandria, Monza, Novara, Cremonese e Bassano Virtus: un attraversamento metodico del calcio italiano che forma gambe, testa e carattere. Nel 2018 approda al L.R. Vicenza, altra tappa che consolida reputazione e credibilità, preludio a quel biennio più uno alla Reggina che lo proietta definitivamente nel novero dei centrocampisti di categoria che fanno rima con solidità. L’ultimo capitolo, prima dello svincolo, si consuma al Padova nella 2024-2025: 19 presenze in campionato (più 2 in Supercoppa a fine stagione) e la conferma che il motore gira ancora pulito, con la spia della benzina ben lontana dall’accendersi.



COSA PORTA OGGI BIANCHI A CHI LO INGAGGIA
La domanda è semplice: che cosa aggiunge Bianchi a uno spogliatoio e a un undici titolare? Ordine e tempi, innanzitutto. La sua carriera dice che è un giocatore utilizzabile con costanza, che raramente si nasconde nelle partite a strappi e non perde il filo nel traffico della mediana. È il classico equilibratore che ti chiude la porta sotto, ti mette la stanza in bolla e, quando serve, ti accompagna un’azione con il passo giusto. Con 374 presenze alle spalle, ha visto tutti i film del mestiere: gestire il risultato, soffrire in dieci, ribaltare l’inerzia con un pressing organizzato. Un centrocampista così non promette fuochi d’artificio, ma garantisce corrente in rete per 90 minuti. Chi cerca un fulcro che sappia interpretare i momenti della gara trova in lui una soluzione pronta all’uso, senza manuali d’istruzione.

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