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Serie C

Oltre 400 partite tra i Professionisti sempre mettendoci grinta, il difensore ora scende in Prima Categoria

La decisione arriva dopo un'ultima stagione giocata comunque ad alti livelli, il futuro del giocatore sarà tra i Dilettanti

VIRTUS ERCHIE PRIMA CATEGORIA - SERGIO CONTESSA

VIRTUS ERCHIE PRIMA CATEGORIA - Sergio Contessa, difensore classe 1990, arriva da una stagione di Serie C divisa a metà tra Taranto e Monopoli

Un trasferimento che ha dell'incredibile. Un terzino con più di 400 partite tra i Professionisti, reduce dall’ultimo torneo di alto livello di Serie C con il Monopoli, che sceglie di rimettere gli scarpini nel fango romantico della Prima Categoria pugliese. Sembra una favola di provincia, e invece è cronaca: Sergio Contessa giocherà con la Virtus Erchie, la squadra del suo paese d'origine. Un colpo da novanta, come si dice negli spogliatoi quando arriva uno che sposta gli equilibri già solo stringendo i lacci.

CURRICULUM PESANTE: PADOVA, FERALPISALÒ, CATANZARO, REGGIANA, TURRIS, MONOPOLI
Gli stemmi cuciti addosso parlano per lui: Padova, Feralpisalò, Catanzaro, Reggiana, Turris e Monopoli. Da Nord a Sud, tra Serie B e Serie C, un viaggio lungo e tosto, a marcare la corsia come un aratro e a leggere le partite con la bussola del professionista. Più di 400 gare tra i Prof non si improvvisano: sono chilometri, diagonali, scivolate al momento giusto, cross pennellati e marcature sulle seconde palle. L’ultimo capitolo tra i professionisti è scritto a Monopoli, nello scorso torneo di Serie C nel girone di ritorno dopo un inizio al Taranto. Adesso, pagina nuova: Virtus Erchie.

VIRTUS ERCHIE, LA SCINTILLA GIUSTA AL MOMENTO GIUSTO
Per la Virtus Erchie, militante nel campionato di Prima Categoria pugliese, è un acquisto che vale come uno striscione enorme appeso allo stadio: ambizione, coraggio, identità. Non capita tutti i giorni che una formazione dilettantistica si assicuri le prestazioni di un profilo così rodato. Il messaggio è chiaro: qui non si entra in campo per fare la comparsa, qui si gioca per prendersi la scena. E con un leader difensivo come Contessa, la squadra può salire di giri non solo tatticamente, ma soprattutto mentalmente: allenamenti più intensi, concentrazione più alta, dettagli che diventano ossessione felice.



COSA PORTA CONTESSA: LEADERSHIP, LETTURE, MENTALITÀ
Non è solo questione di tackle e cross. È l’alfabeto del professionismo portato nel quotidiano dei dilettanti. L’attenzione alle marcature preventive, la capacità di leggere il corpo dell’avversario prima che tocchi palla, i tempi dell’uscita e del rientro, il dialogo continuo con i centrali e con l’esterno alto. In Prima Categoria, dove spesso la partita si decide sul ritmo emotivo, avere in campo uno che scandisce i minuti come un metronomo è un vantaggio competitivo. E poi l’effetto domino nello spogliatoio: i giovani osservano, imitano, crescono; i compagni esperti alzano l’asticella; la società si scopre più credibile anche agli occhi di altri possibili innesti.

UNA SCELTA CHE PARLA ALLA PANCIA DEL CALCIO
Scendere tra i Dilettanti non è un declassamento, se lo fai per rientrare nella tua «piccola realtà» con gli occhi che brillano. È come tornare nel campetto dove hai tirato i primi calci e ritrovare gli amici di sempre dietro la rete. Quante volte abbiamo invocato il ritorno del calcio di prossimità, quello dei volti riconoscibili e delle storie raccontate al bar? Ecco, Sergio Contessa imprime questa idea su carta intestata. Non serve la vetrina scintillante per sentirsi protagonisti: basta un campo, una maglia, una comunità che ti aspetta alla domenica.



COSA CAMBIA IN CAMPO: LA FASCIA COME AUTOSTRADA
Immaginate la fascia sinistra (o destra, a seconda delle necessità) come un’autostrada su cui il traffico lo gestisce lui: entrare dentro il campo per creare superiorità, accompagnare l’azione fino al cross, o abbassare il baricentro e stanare il contropiede altrui con una diagonale puntuale. In una categoria dove spesso la differenza la fa la pulizia del primo controllo e la scelta giusta al momento giusto, un terzino d’esperienza diventa un regista laterale. Non è un dettaglio: è una chiave tattica che può cambiare la musica anche quando la partita sembra incagliata nell’agonismo. La stagione, dalle parti di Erchie, ha appena preso una piega intrigante. E la corsia che porta al futuro, adesso, ha un nome e un cognome ben scritti sul guard-rail.

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