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Serie C

Ha 19 anni e si farà le ossa in una calda piazza del Sud, per il difensore è un'occasione d'oro

Nella scorsa stagione la vittoria della Coppa e in estate il salto in Serie B, adesso il classe 2006 si sposta ancora

GIUGLIANO SERIE C - MATTEO MILAN

GIUGLIANO SERIE C - Matteo Milan, difensore classe 2006, nella scorsa stagione è stato tra i protagonisti della vittoria di Coppa Italia di Serie D del Ravenna

Non è affatto detto che per alzare il livello servano solo nomi altisonanti. A volte, la differenza la fanno i chilometri nelle gambe e la fame negli occhi. E allora la domanda nasce spontanea: cosa racconta di un club la scelta di puntare su un difensore classe 2006, reduce da una stagione piena di campo e di vittorie? Racconta ambizione, pragmatismo, visione. Il Giugliano Calcio 1928 lo ha fatto nero su bianco, annunciando l’arrivo a titolo temporaneo dal Pescara Calcio 1936 di Matteo Milan, difensore cresciuto alla scuola dell’Inter e già temprato dalla gavetta della Serie D. Nella stagione 2024-2025 infatti è stato protagonista con la maglia del Ravenna vincendo anche la Coppa Italia di categoria.

L’IDENTIKIT: INTER NEL DNA, GAVETTA E SOSTANZA
Milan, classe 2006, nasce calcisticamente nell’Inter. Un vivaio che, inutile dirlo, ti insegna due cose: leggere prima la giocata e rispettare il pallone. Nell’annata 2023-2024 ecco le prime partite in prima squadra, in Serie D, al Sangiuliano City squadra con cui aveva giocato già la stagione precedente con l'Under 17 di Serie C, il classico passaggio che ti toglie le etichette e ti mette addosso la maglia sudata di chi deve guadagnarsi tutto, centimetro dopo centimetro. È lì che si consolida l’idea del difensore che non ha paura dell’attrito, della partita sporca, dei duelli.

RAVENNA, QUARANTA FIRME NEL REGISTRO E IL PROFUMO DELLA VITTORIA
La stagione appena conclusa lo vede al Ravenna. Ben 40 presenze complessive: più che un dato, una dichiarazione d’intenti. Sai cosa significa? Per i tecnico Mauro Antonioli e Marco Marchionni il classe 2006 Milan c’era quando contava, che ha messo continuità, condizione e concentrazione al servizio del gruppo. E con Ravenna non è stata solo una marcia, ma un percorso che ha portato risultati concreti: vittoria della Coppa Italia di Serie D e ripescaggio in Serie C. Due righe che pesano una tonnellata nel curriculum: vincere un trofeo di categoria e contribuire a un salto di categoria. Roba che ti fa crescere più di mille allenamenti: perché le finali scottano, le corse promozione non ammettono distrazioni, e la pressione non si allena, si vive.



IL PASSAGGIO AL PESCARA E LA SCELTA DEL PRESTITO
In estate, la nuova tappa: trasferimento al Pescara, neo promosso in Serie B. Un contesto che certifica il valore percepito del ragazzo. E poi, la decisione strategica: prestito al Giugliano. Perché? La risposta, tra le righe, è chiara: minuti, responsabilità, campo vero. È il ponte perfetto tra la chiamata di una piazza importante e la necessità di proseguire un percorso di crescita fatto di partite, letture, contrasti, tempi d’uscita. Il prestito, quando è ben calibrato, è come un filtrante nello spazio giusto: ti mette in condizione di attaccare la profondità del tuo potenziale.

COSA PORTA AL GIUGLIANO: ESPERIENZA GIOVANE, FAME GRANDE
Un difensore classe 2006 con 40 presenze di sostanza nell’ultimo anno e una Coppa Italia di Serie D alzata non è solo una scommessa. È un profilo che porta in dote tre cose essenziali: - continuità: il ritmo partita ce l’ha nelle gambe; - mentalità: ha già vissuto una corsa promozione e una vittoria a eliminazione diretta, sa che l’errore si paga e la concentrazione si allena; - adattabilità: dal vivaio Inter alla trincea della Serie D, passando per un contesto vincente come Ravenna, il suo percorso è stato un saliscendi di stimoli tecnici e caratteriali. In una retroguardia, la presenza di chi ha imparato a badare al sodo ma non rinuncia a giocare semplice è oro colato. Non serve immaginare miracoli: basta ordinaria affidabilità, quella che permette alla squadra di alzare il baricentro sapendo che dietro c’è chi chiude le porte e spegne gli incendi.



IL SENSO DELL’OPERAZIONE PER LE PARTI COINVOLTE
Per il Giugliano, è un innesto che parla al presente e strizza l’occhio al futuro: porti dentro freschezza e competitività in un reparto chiave, con un profilo che ha già assaggiato la vittoria e la pressione. Per il Pescara, è una mossa intelligente: tutelare un patrimonio tecnico dandogli un contesto dove continuare a mettere minuti e crescere. E per il giocatore? Una chance da capitalizzare, la palla a metà che devi andare a prendere con decisione: nuova maglia, nuove responsabilità, stesso obiettivo di sempre. Ovvero? Migliorarsi partita dopo partita. 

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