NOTTINGHAM FOREST - Nicolò Savona, difensore esterno classe 2003, nella passata stagione 28 presenze e 2 con la Juventus in Serie A
La Juventus con le ultime operazioni di mercato in dirittura d'arrivo manda in soffitta un pezzo dell'era Thiago Motta. Nicolò Savona fa le valigie direzione Premier League, Samuel Mbangula ha già preso l’uscita per la Bundesliga. È una mossa di alleggerimento o un cambio di marcia? Questione di bilancio o di progetto? Domande che rimbalzano come un pallone impazzito in area al 90’, perché il segnale è forte: la Juventus ha deciso di archiviare davvero la parentesi Motta, non solo in panchina.
SAVONA, IL TERZINO DELLA PORTA ACCANTO CHE VOLA IN PREMIER Nicolò Savona, terzino classe 2003 approdato in bianconero nel 2011 all'epoca in cui giocava nella categoria Pulcini, saluta la Juventus dopo una sola stagione in prima squadra. Una parentesi breve ma sufficiente per lasciare il segno: il club registra una «cospicua plusvalenza». Tradotto in gergo da mercato: mossa pulita, essenziale, da chi sa quando è il momento di liberare spazio e incassare. Il prossimo passo del ragazzo? Nottingham Forest, Premier League, come annunciato da Damien Comolli a margine dei sorteggi di Champions League. Un palcoscenico enorme, la vetrina dove un terzino corre sui binari come su una corsia d’aeroporto. È un salto che racconta sia il valore percepito del giocatore sia l’appeal internazionale che Savona si è guadagnato.
IL PRECEDENTE MBANGULA E IL DOMINO DELLE USCITE Se Savona è l’ultimo passaggio chiave, l’azione è iniziata con Samuel Mbangula. Partenza destinazione Werder Brema, una scelta che ha fatto da apripista. Nel giro di poche settimane, i due giovani lanciati da Thiago Motta nella scorsa stagione hanno cambiato maglia. Non è un dettaglio, è una linea. Quando due cessioni simili si allineano così, di solito non è un dribbling estemporaneo: è un’uscita preparata, pensata, forse inevitabile.
LA SCELTA DELLA PREMIER E QUELLA DELLA BUNDESLIGA Non è un caso che le destinazioni parlino inglese e tedesco. Savona al Nottingham Forest, Mbangula al Werder Brema: due campionati che corrono a ritmi alti e che sanno valorizzare chi ha gamba e fame. Per un terzino, la Premier League è una ferrovia infinita; per un giovane d’assalto, la Bundesliga è un laboratorio ideale. La Juventus lo sa e capitalizza: la vetrina internazionale aiuta il presente economico del club e non chiude nessuna porta per il futuro dei ragazzi.
COMOLLI, CHAMPIONS E SEGNALI DAL MERCATO Il dettaglio dell’annuncio a margine dei sorteggi di Champions League non è un cameo. È un timbro. Vuol dire che la cessione di Savona non è una trattativa di periferia, ma un affare che merita la ribalta del grande palco. Comolli lo scandisce, il Nottingham Forest lo aspetta, e la Juventus incassa. Una triangolazione perfetta tra visibilità, tempismo e narrativa di club: il dopo Motta si racconta anche così, con i simboli che passano. Il club si è preso la responsabilità di una sterzata, con il coraggio di lasciare andare chi aveva appena aperto la porta del grande calcio. Ora la palla passa a chi resta, chiamato a sfruttare lo spazio creato dalle uscite.
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