Non l’avrebbe detto nessuno che una serata così, tra fiammate e sbandate, si sarebbe chiusa al minuto 102. Bra–Perugia finisce 2-2, e dentro c’è tutto: un palo che trema, una parata che diventa preludio al tap-in, un rosso che pesa come un macigno e un rigore che, quando le lancette sembravano già inclinate verso il destino, ribalta l’umore di un’intera partita. Non è stata una domenica qualsiasi, è stata una centrifuga di emozioni, come un contropiede a campo aperto in cui basta un controllo sbagliato per buttare all’aria il vantaggio. E invece no: il Grifo di Vincenzo Cangelosi si aggrappa all’orgoglio e, pur restando in 10, arraffa un pari che profuma di carattere. Il Bra di Fabio Nisticò? Effervescente, arrembante, caparbio: ha cercato il colpo del ko, ma all’ultimo giro di orologio ha visto svanire la vittoria tra le dita per un errore di un proprio giocatore.
IL FILM DELLA PARTITA Partenza col botto:
Perugia subito frizzante, gioco a scatti e pressione alta, e l’urlo in gola quando
Tumbarello stampa il pallone sul palo. Quel legno vibra ancora nelle orecchie dei tifosi. Dall’altra parte il Bra prova a rispondere con
Sinani, che va vicino al bersaglio grosso: decisiva una deviazione della difesa umbra a salvare la porta di
Gemello. La gara si accende a strappi, tra folate e pause, ma è nel finale di primo tempo che il copione s’illumina:
Minaj prende la scena e, dopo la parata di
Gemello, spinge dentro un tap-in facile facile. 1-0. Bra avanti all’intervallo, coi piemontesi a prendersi un vantaggio costruito a colpi di coraggio. Inizio ripresa, e il Grifo fa subito capire di non essere venuto per fare da sparring partner:
Giunti trova il guizzo del pari, un 1-1 che rianima il Perugia. Neanche il tempo di registrare la nuova inerzia, che arriva la tegola:
Nwanegue perde la bussola e si fa espellere. Il Grifo aveva appena pareggiato i conti, e lì si compie la frittata. Bra in
superiorità numerica, partita in salita per gli umbri. Eppure i giallorossi non si accontentano:
La Marca, all’esordio dopo il suo arrivo dal Chisola, si inventa un diagonale vincente da cartolina. Debutto da sogno per lui, secondo sorpasso di serata. Sembra la spallata decisiva, la giocata che vale tre punti. Ma le partite si vincono anche con la testa, e nei minuti che contano, quando la fatica annebbia le idee, ogni dettaglio diventa un rigore a porta vuota. Arriva infatti il penalty per il Perugia al minuto 102 provocato da
Sganzerla, che viene anche espulso per doppio giallo: sul dischetto
Ogunseye è glaciale, trasformazione perfetta e 2-2 che sa di beffa per il Bra e di liberazione per gli umbri.
TOP: L’EFFERVESCENZA DEL BRA E L’ARIETE MONTEVAGO Tra i top finisce di diritto l’
effervescenza del Bra: ogni situazione letta con grande caparbietà, ritmo alto, volontà di ribaltare l’inerzia anche quando il Perugia sembrava rimettere la testa fuori. La
superiorità numerica agevola il compito e si vede: più campo, più coraggio, più uomini in area. Nel mazzo giallorosso brillano gli strappi e la faccia tosta, quella che ti fa cercare il terzo gol senza guardare il cronometro. Dall’altra parte in casa
Perugia, applausi a scena aperta per
Montevago. Compito non facile, soprattutto nel secondo tempo: letteralmente circondato dagli avversari, a fare sportellate e a tenere su la squadra come un ariete che cerca spiragli nelle fessure di una porta serrata. Non sempre lucido, ma sempre dentro la partita, sempre a dare una soluzione, sempre a prendere botte e a restituire profondità. Quel lavoro oscuro che non finisce nei tabellini, ma che cambia la postura del gruppo.
FLOP: LE AMNESIE DEL BRA E IL ROSSO DI NWANEGUE Il
Bra paga le
disattenzioni difensive: squadra composta, solida per larghi tratti, ma in alcune circostanze sbanda per una distrazione strutturale. La rete del pari subita è la fotografia dell’istante in cui si abbassa la tensione: basta poco, una marcatura allentata, una diagonale pigra, e il gioco è fatto. A questo livello, è come lasciare uno spiraglio sul primo palo: l’avversario ringrazia. Nel
Perugia la macchia più grande è quella di
Nwanegue. Il Grifo aveva appena pareggiato, l’inerzia sembrava girare, e lui decide di combinare la frittata facendosi espellere. In una partita di nervi e dettagli, giocare quasi tutta la ripresa in inferiorità numerica è come partire 0-1 nel conto delle energie. Eppure il Perugia, ridotto in 10, si è aggrappato al carattere fino al rigore di
Ogunseye.
IL TABELLINO DELLA PARTITA
BRA-PERUGIA 2-2
RETI: 46' Minaj (B), 3' st Giunti (P), 18' st La Marca (B), 57' st rig. Ogunseye (P).
BRA (3-5-2): Franzini, De Santis, Cannistrà (29' st Chiesa), Sganzerla, Cucciniello, Brambilla, Pautassi, Tuzza (19' st Lionetti), Campedelli (19' st La Marca), Sinani (52' st Di Biase), Minaj. A disp. Menicucci, Renzetti, Rottensteiner, Sammouni, Morleo, Dimatteo, Rabuffi, Chiabotto, Baldini, Chianese. All. Nisticò.
PERUGIA (3-4-1-2): Gemello, Riccardi, Angella, Nwanege, Giunti, Tumbarello, Gomez (10' st Manzari), Giraudo (44' st Bacchin), Matos (10' st Torrasi), Montevago (31' st Ogunseye), Kanoute. A disp. Moro, Vinti, Yabre, Dell'Orco, Perugini, Broh, Giardino. All. Cangelosi.
ARBITRO: Rispoli di Locri.
ESPULSI: 8' st Nwanege (P), 55' st Sganzerla (B).
AMMONITI: Sganzerla (B), Campedelli (B), Sinani (B), Riccardi (P), Giunti (P), Kanoute (P).