Chi si nasconde dietro quel tocco pulito tra le linee e quella personalità da veterano in scarpe da sedicenni? Domanda retorica, certo: è David Pejicic, il fantasista sloveno che l’Udinese ha appena blindato fino al 30 giugno 2028. Un prolungamento che non è solo una firma, ma un segnale forte: i bianconeri hanno individuato il trequartista di domani e se lo tengono stretto. Come l’hanno annunciato? Così, senza giri di parole: «Udinese Calcio comunica di aver prolungato il contratto con David Pejicic fino al 30 giugno 2028. Il talento sloveno si lega ai colori bianconeri per altri 3 anni. Complimenti, David» Un assist al bacio alla narrativa del club friulano, da sempre attento a far crescere i suoi giovani in casa.
DAL CONFINE AL FRIULI: LE ORIGINI DI UN TALENTO
David Pejicic nasce il 14 giugno 2007 a Sempeter-Vrtojba, a due passi dal confine italiano. È lì che il pallone gli entra sottopelle, al ND Bilje, una bottega artigiana dove si martellano tecnica e personalità. Gli osservatori ci mettono poco a fiutare l’affare: visione di gioco, piedi educati, testa alta. Viene fuori un profilo che nel panorama sloveno fa alzare più di un sopracciglio: prospetto interessante? Di più, una promessa che sembra già mantenuta.
L’ESTATE DEL SALTO: 2022, DESTINAZIONE UDINESE
Nell’estate 2022, l’Udinese decide di accelerare: lo porta nel proprio settore giovanile, da sempre una cantera che sa lucidare i diamanti grezzi. Il salto è netto: dai campi provinciali alla scuola di calcio friulana, dove il dettaglio fa la differenza e gli allenamenti diventano lezioni di professionismo. Alla prima vera stagione nella Primavera bianconera, Pejicic risponde presente. Ventisei presenze in campionato, un gol, 1.654 minuti sul prato: numeri che parlano di fiducia e continuità. A livello disciplinare, il taccuino rimane quasi immacolato: quattro ammonizioni, nessuna espulsione. Segno che il ragazzo non solo ci mette la gamba, ma lo fa con testa. In un campionato dove gli avversari spesso sono più grandi e sgomitano di mestiere, lui non si scompone: gioca tra le linee, sceglie tempi e spazi come un play che vede un secondo prima.
LA CRESCITA ESPONENZIALE: 2023/24 DA PROTAGONISTA La stagione successiva è quella in cui il motore sale di giri. Nel 2023/24 diventa un titolare fisso: 48 presenze complessive tra campionato,
Coppa Italia e impegni con l’
Under 17. Qui le cifre pesano: 7 reti e 2 assist. Non è solo rifinitura, è finalizzazione: la trequarti diventa il suo parco giochi, con inserimenti senza palla che tagliano le difese come un contropiede ben orchestrato. Lui, mezzala avanzata o
trequartista a seconda del copione, dimostra di saper cambiare pelle restando sempre dentro la partita. E gli osservatori internazionali? Cominciano a bussare, perché quando i numeri si sommano alla qualità, le antenne si alzano.
L’ASSAGGIO DEI GRANDI: NOVEMBRE 2023, COPPA ITALIA E PERSONALITÀ Il momento della verità arriva a novembre 2023.
Coppa Italia, avversario il Cagliari. Per Pejicic la prima convocazione in prima squadra è già un premio, l’esordio all’89’ è il battesimo: pochi minuti che però pesano come un rigore all’ultimo respiro. La squadra perde 2-1, è vero, ma lui esce dal campo con addosso gli elogi per la
personalità mostrata. A 16 anni non è dettaglio da poco. Da lì in avanti resta stabilmente aggregato alla rosa di
Andrea Cioffi, pronto a diventare l’alternativa utile quando la partita chiama forze fresche e idee lucide. Non ha ancora esordito in
Serie A? Pazienza: allenarsi ogni giorno con professionisti affermati vale un corso accelerato su ritmo, fisicità e letture tattiche.
IDENTIKIT TECNICO: TREQUARTISTA MODERNO CON IL RADAR ACCESO Chi è,
tatticamente,
David Pejicic? Un centrocampista offensivo duttile e capace di interpretare la trequarti con qualità e la mezzala avanzata con gamba e tempi.
Ama inserirsi senza palla, scegliere la finestra giusta, occupare lo spazio che si apre tra le linee. Il tiro è
pulito, preciso: abbastanza per diventare pericoloso in zona gol. La sua
intelligenza tattica gli permette di partecipare sia alla manovra offensiva sia alla pressione alta: un calcio “a tutto campo”, quello moderno che chiede di pensare e correre, creare e recuperare. È la pedina che sta bene nella scacchiera in cui il
trequartista non è solo un artista, ma anche il primo difensore.
PERCHÉ L’UDINESE LO BLINDA: PROGETTO, TEMPI E AMBIZIONE Allora perché questo rinnovo fino al 2028? Perché quando un club vede in un ragazzo del 2007 un pacchetto completo di tecnica, struttura e testa, mette il lucchetto prima che il mercato provi a bussare. L’
Udinese investe nel tempo: altri tre anni per trasformare un talento in risorsa, un prospetto in
protagonista. Nel frattempo, l’aggregazione stabile con la prima squadra è il laboratorio ideale per colmare il gap con i grandi, mentre in Primavera i minuti restano benzina nelle gambe e ordine nella testa. La progressione è lineare:
formazione, test, nuove
responsabilità. Non è questo il modo migliore per far maturare un giocatore? La sensazione è che i friulani abbiano tracciato una rotta chiara, senza scorciatoie: crescere, consolidarsi, farsi trovare pronti quando l'allenatore chiamerà.
UNO SGUARDO AVANTI: PERSONALITÀ DA GRANDE, FAME DA RAGAZZINO Il contesto è quello giusto, il profilo pure:
personalità già notata nel debutto in
Coppa Italia, numeri che raccontano un percorso giovanile da
protagonista e una trafila in nazionale che certifica il talento. In mezzo, quel mix che fa la differenza tra un buon giocatore e uno utile: saper leggere le partite. La trequarti è la sua zona di caccia, l’area avversaria il suo orizzonte. E in una
Serie A che pretende duttilità e ritmo, un centrocampista offensivo capace di colpire senza palla e pressare con criterio è oro colato. L’
Udinese l’ha capito. E adesso, con un
contratto fino al 30 giugno 2028, ha messo la firma sul proprio
futuro a tinte
bianconere.