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Un mediano ungherese e un difensore lettone: Como, altri due colpi per un mercato faraonico!

Doppio innesto classe 2009 per rinforzare un vivaio in costante ascesa

como primavera, doppio colpo in prospettiva: arrivano levente bosze e deniss denisovs

Due classe 2009 possono cambiare l’inerzia di una stagione? A Como ne sono convinti, e il cronometro del mercato dice che l’affondo è arrivato al momento giusto. Dopo una cavalcata da brividi lo scorso anno, chiusa al secondo posto in regular season alle spalle del Parma e interrotta solo in semifinale playoff dal Napoli, i lariani rimettono la palla al centro con fiducia, idee chiare e due innesti che profumano di futuro: Levente Bosze e Deniss Denisovs. Due scommesse? Certo. Ma anche due profili che parlano la lingua del progetto.

UN PROGETTO CHE ACCELERA
Il Como non vuole più soltanto bussare alla porta del massimo campionato giovanile: vuole sfondarla con il timing giusto. La Primavera di Daniele Buzzegoli riparte con una base giovane, forgiata nel vivaio lariano, e un paio di innesti mirati per alzare la qualità della rosa. Nelle scorse ore il club ha infatti definito gli arrivi di Levente Bosze e Deniss Denisovs: colpi in prospettiva, sì, ma anche tasselli tattici che si incastrano come puzzle nel disegno del tecnico. Entrambi classe 2009, possono scendere in campo anche con la squadra Under 17 allenata da Salvatore Leotta.



CHI È LEVENTE BOSZE: IL METRONOMO CHE SA CAMBIARE RITMO
Nato il 18 febbraio 2009 in Ungheria, Levente Bosze cresce calcisticamente nel settore giovanile del Györ, la squadra della sua città. Nel 2023 sceglie di lasciare casa per il Dunanska Streda e fa subito parlare di sé: nella stagione 2024-25 diventa un elemento utilizzato con continuità in prima squadra, collezionando 16 presenze tra Niké Liga (massimo campionato sloveno) e coppa di lega slovena. Non basta: l’1 agosto del 2024 arriva anche l’esordio in campo europeo contro lo Zira FK, nei preliminari di Conference League. Non male per un ragazzo che non ha ancora spento troppe candeline. Bosze nasce mediano, piede destro naturale. È il tipo di giocatore che si piazza tra le linee, vede prima degli altri la giocata giusta e non ha paura di sporcarsi gli scarpini quando c’è da fare filtro. All’occorrenza può salire mezz’ala, attivando inserimenti e gioco tra le linee, oppure agire da esterno a piede invertito sulla sinistra: un coltellino svizzero del centrocampo, insomma, utile a cambiare spartito in corsa. In termini di gergo calcistico: uno che sa tenere il baricentro della squadra al posto giusto e governare i tempi del pressing e dell’uscita pulita palla al piede.

DENISS DENISOVS: IL MURO LETTONE CHE AMA IL DUELLO
L’altro 2009 su cui il Como ha puntato con decisione è Deniss Denisovs, difensore centrale nato in Lettonia. Da due anni nel giro della nazionale baltica, fa parte delle selezioni giovanili del suo paese. Alto 188 cm, Denisovs è un centrale roccioso: domina nel gioco aereo, sente l’anticipo, e nei contrasti mette il corpo come si deve. Tatticamente flessibile, può agire da braccetto di destra in una linea a tre oppure da centrale in una linea a quattro. In parole povere: copre l’area, sposta l’inerzia dei duelli e dà sicurezze ai compagni. A Buzzegoli offre ciò che spesso fa la differenza nei momenti caldi: centimetri, duelli vinti e semplicità nel primo passaggio. Quando la partita si fa sporca, quando il pallone scotta nell’ultimo quarto d’ora, serve qualcuno che salga di testa, smisti, riorganizzi il blocco: Denisovs nasce per questo tipo di compiti.



GERARCHIE DA SCALARE: SI PUÒ ALZARE L’ASTICELLA?
Dopo essere arrivati a un passo dalla promozione, i lariani hanno una domanda in testa: come si passa dal “quasi” al “ci siamo”? La risposta raramente è un solo nome. È piuttosto una somma di dettagli: concorrenza interna che alza il livello degli allenamenti, partite gestite con più lucidità, panchina che cambia volto alle gare. Bosze e Denisovs vanno letti così: due pedine che, a pochi giorni dalla fine del mercato, spostano il perimetro delle opzioni e alzano la soglia di competitività quotidiana. Non è un caso che il club abbia accelerato “nelle scorse ore”: quando l’occasione bussa, bisogna accompagnare palla e andare in porta. E se la scorsa stagione ha raccontato di un Como secondo alle spalle del Parma e stoppato dal Napoli in semifinale playoff, la prossima potrebbe essere quella del sorpasso. Troppo presto per dirlo? Forse. Ma quanto vale, in termini di personalità, avere un mediano che ha già calpestato l’erba d’Europa e un centrale che gioca i duelli come se fossero finali?

IL SEGNALE AL CAMPIONATO GIOVANILE
Il messaggio è chiaro: il Como vuole scalare le gerarchie del calcio giovanile italiano. Lo fa senza snaturarsi, mettendo davanti il lavoro del vivaio e aggiungendo dal mercato ciò che serve per alzare il livello. Con Levente Bosze e Deniss Denisovs, la Primavera di Buzzegoli guadagna qualità nella prima costruzione, più peso specifico nei duelli e una riserva di personalità utile nelle giornate in cui la partita non si sblocca con il primo dribbling. A questo punto, la domanda viene da sé: chi avrà voglia di affrontare una squadra che corre, pensa, lotta e ora sa anche cambiare pelle senza perdere l’anima?

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