NOVARA SERIE C - Mattia Malaspina, centrocampista classe 2005, nella scorsa stagione 32 presenze in campionato in rossonero in terza serie e un gettone anche nei play out
Per rinforzare un centrocampo non serve per forza un nome altisonante. A volte basta scegliere il profilo giusto, con la fame negli occhi e il contachilometri già sorprendentemente alto. È il caso del Novara, che piazza un innesto di prospettiva e sostanza assicurandosi Mattia Malaspina, centrocampista nato a Monza il 24 luglio 2005 e cresciuto nel prestigioso settore giovanile del Milan. Un acquisto a titolo definitivo, nero su bianco fino al 30 giugno 2027, con opzione per allungare ancora la storia in azzurro. Un segnale chiaro: qui non si improvvisa, qui si costruisce.
UN PROFILO CHE PROFUMA DI FUTURO Il biglietto da visita è di quelli che stuzzicano la curiosità degli addetti ai lavori: prodotto della cantera rossonera, Malaspina ha già messo il piede dove conta, tra i grandi. Nell’ultima stagione è stato un pilastro del Milan Futuro in Serie C, con 32 presenze in campionato. Non sono numeri da comparsa: significa fiducia conquistata, minuti veri, contrasti veri, decisioni da prendere in frazioni di secondo. Insomma, il laboratorio delle idee ha lasciato spazio alla realtà del professionismo. E il ragazzo non si è nascosto.
FISICO, TECNICA E TESTA: L’IDENTIKIT DEL CENTRALE MODERNO Alto 1,84 metri, Malaspina mette insieme struttura e qualità nel ruolo di centrocampista centrale. Il mix è interessante: fisico sufficiente per reggere l’urto, piedi educati per smistare. E qui scatta la domanda retorica: cosa chiedi di più a un perno della mediana? In un calcio in cui il centro del villaggio è tornato ad essere decisivo, serve qualcuno che sappia far girare il disco come un DJ esperto e, all’occorrenza, alzare il volume nei duelli. Il classe 2005 arriva proprio per giocare tra le linee del traffico, con la bussola puntata sulle geometrie e l’autorizzazione a mettere ordine.
COSA PUÒ DARE SUBITO ALLA SQUADRA Entrare in uno spogliatoio nuovo non è mai semplice, ma arrivarci con un bagaglio di gare vere sulle spalle cambia il contesto. Malaspina porta ritmo e pulizia nei primi passaggi, tempi di gioco e letture in zona calda. Parliamo del famoso «primo scarico» che accende le corsie, della pausa giusta che congela un contropiede, del tackle che ferma la ripartenza avversaria. Può essere il metronomo che detta il tempo o il frangiflutti che spezza l’onda: il ruolo è quello di centrocampista centrale, l’interpretazione dipenderà dall’assetto che preferirà il tecnico azzurro Andrea Zanchetta, ma il ventaglio c’è.
UN BENVENUTO CHE SA DI PROGETTO Il club piemontese ha dato il benvenuto ufficiale al nuovo acquisto, augurandogli il meglio con la maglia azzurra. Dietro l’annuncio c’è una filosofia chiara: valorizzare talenti che abbiano già misurato il proprio passo in contesti competitivi. È una linea che premia competenza e visione, perché le rose non si tengono in equilibrio solo coi leader affermati, ma anche con i giovani che «spingono» dal basso e alzano l’asticella degli allenamenti. La concorrenza interna, quando è sana, diventa benzina per tutti. E in casa Novara sarà serrata dal momento che gli arrivi in squadra in questo mercato estivo non sono stati pochi.
LA DOMANDA DA FARSI ADESSO Cosa può diventare Mattia Malaspina a Novara? La risposta sta nel campo, dove ogni pallone pesa come un mattone e ogni scelta ti disegna addosso un’etichetta. Ma il punto di partenza è solido: un centrale formatosi nel Milan, 1,84 metri, 32 gare in Serie C col Milan Futuro, contratto fino al 30 giugno 2027 con opzione. Basterebbe questo per far venire voglia ai tifosi di sedersi allo stadio e farsi contagiare dall’entusiasmo. Il resto lo scriveranno le domeniche, tra scivolate precise, verticalizzazioni pulite e quel vizio meraviglioso di far sembrare semplice il difficile. Perché il calcio, alla fine, è tutto qui: leggere il caos e metterci ordine.
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