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Serie C

Suo padre è stato leggenda con le capriole all'indietro, il classe 2005 ora cerca di farsi strada tra i Prof

Personalità, gamba e intraprendenza per l'attaccante approdato in prestito in un club neo promosso

SAMBENEDETTESE SERIE C - KEVIN MARTINS

SAMBENEDETTESE SERIE C - Kevin Martins, attaccante classe 2005, nel campionato 2024-2025 ha collezionato 9 presenze in Serie A con il Monza

I sogni in Serie C non sono un lusso. A San Benedetto del Tronto hanno imbandito il tappeto rosso e l’hanno fatto scorrere fino al Riviera delle Palme per uno di quei cognomi che bastano a far tremare i polsi: Kevin Maussi Martins. Sì, proprio lui, figlio d’arte di Obafemi «Oba» Martins, attaccante che ha fatto impazzire difese in Serie A (con l'Inter diventarono celebri le sue capriole all'indietro dopo le reti segnate) e Premier League. Una mossa da club ambizioso, neopromosso sì, ma con la sfrontatezza di chi non si accontenta di difendere il fortino: la Sambenedettese ha ufficializzato il prestito dal Monza fino al 30 giugno 2026. E allora, domanda semplice: pronti a vedere scintille sulla costa adriatica?



UN COGNOME CHE PESA E ACCENDE LA PIAZZA
Obafemi Martins è un biglietto da visita che parla da solo: Inter e Newcastle su tutte, oltre 250 presenze e più di 100 gol messi insieme tra Serie A, Premier League, Champions League e altre competizioni europee. Un curriculum che profuma di grandi notti e di reti pesanti. Kevin Maussi porta in dote quel DNA da bomber, ma ci mette anche del suo: è un classe 2005, attaccante moderno, che nella scorsa stagione ha assaggiato il grande calcio con il Monza in Serie A, collezionando 9 presenze e 2 assist. Numeri che, per un ragazzo di quell’età, raccontano più di mille presentazioni: personalità, gamba, intraprendenza. Non male come biglietto d’ingresso al Riviera agli ordini del tecnico Ottavio Palladini.

LA CONCORRENZA BATTUTA: IL TIMBRO DI VITTORIO MASSI E STEFANO DE ANGELIS
Dietro operazioni così c’è sempre regia, visione e una certa dose di coraggio. La società del presidente Vittorio Massi ha spinto sull’acceleratore, e il direttore sportivo Stefano De Angelis ha centrato il sorpasso al momento giusto, battendo la concorrenza di diversi club di Serie B e anche di formazioni straniere. Tradotto in gergo: pressing alto, riconquista palla e verticalizzazione immediata. Il risultato? Un colpo di prospettiva e blasone per una neopromossa che non si nasconde. San Benedetto applaude, e non è solo perché il nome evoca ricordi da highlights: è l’operazione in sé a certificare un salto di mentalità.



COSA PORTA KEVIN MAUSSI ALLA SAMBENEDETTESE
Domanda da spogliatoio: cosa cambia là davanti? La Sambenedettese rafforza in modo netto il reparto offensivo, innestandoci un attaccante con ampi margini di crescita. Non serve incasellarlo in etichette: quello che conta è la disponibilità a lavorare, la struttura per tenere botta ai colpi della C e la qualità per decidere partite in cui basta una giocata. Le 9 presenze in Serie A e i 2 assist con il Monza lo dicono chiaramente: quando tocca palla in velocità, sa muoverla con criterio e tempi giusti. E poi c’è l’effetto-riverbero: avere un giovane di questo profilo alza il livello degli allenamenti, aumenta la competizione interna, spinge i compagni a tenere alta l’asticella.

IL PESO DELL’EREDITÀ E LA VOGLIA DI SCRIVERE LA PROPRIA PAGINA
Portarsi sulle spalle il cognome Martins non è una zavorra, ma un invito a correre forte. Il padre, Obafemi, ha illuminato stadi come San Siro e Saint James’ Park, nella Champions League e nei principali campionati europei. Kevin arriva in Riviera non per la nostalgia del passato, ma per il gusto del presente: minuti, responsabilità, margini. Qui può mettere in vetrina accelerazioni, letture, freddezza sottoporta. E soprattutto prendere confidenza con un campionato duro e spigoloso come la Serie C, dove si impara presto a fare a sportellate e a scegliere il tempo giusto per affondare.



IL RIVIERA DELLE PALME COME PALCOSCENICO E TRAMPOLINO
Lo stadio Riviera delle Palme non è soltanto un indirizzo: è un palcoscenico che abbraccia e carica. Chi è passato da qui sa che il fattore ambientale può spostare l’ago. E per un ragazzo del 2005, sentire il boato dopo una corsa vincente o un assist al bacio può diventare benzina per le settimane. Alla Sambenedettese non chiedono promesse: vogliono fame, disponibilità e sudore. Il resto, spesso, lo fa il campo. Non è solo un colpo di marketing, è sostanza. Il pacchetto completo – prospettiva tecnica, pedigree familiare, esperienza già assaggiata nel massimo campionato – disegna un profilo che in C può fare la differenza. E allora la domanda è inevitabile: quanti difensori saranno felici di vedere Kevin Martins prendere campo a cento all’ora, con il Riviera che spinge come una curva in contropiede? 

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