I sogni in Serie C non sono un lusso. A San Benedetto del Tronto hanno imbandito il tappeto rosso e l’hanno fatto scorrere fino al Riviera delle Palme per uno di quei cognomi che bastano a far tremare i polsi: Kevin Maussi Martins. Sì, proprio lui, figlio d’arte di Obafemi «Oba» Martins, attaccante che ha fatto impazzire difese in Serie A (con l'Inter diventarono celebri le sue capriole all'indietro dopo le reti segnate) e Premier League. Una mossa da club ambizioso, neopromosso sì, ma con la sfrontatezza di chi non si accontenta di difendere il fortino: la Sambenedettese ha ufficializzato il prestito dal Monza fino al 30 giugno 2026. E allora, domanda semplice: pronti a vedere scintille sulla costa adriatica?
UN COGNOME CHE PESA E ACCENDE LA PIAZZA Obafemi Martins è un biglietto da visita che parla da solo: Inter e Newcastle su tutte, oltre 250 presenze e più di 100 gol messi insieme tra
Serie A,
Premier League,
Champions League e altre competizioni europee. Un curriculum che profuma di grandi notti e di reti pesanti.
Kevin Maussi porta in dote quel
DNA da bomber, ma ci mette anche del suo: è un classe 2005,
attaccante moderno, che nella scorsa stagione ha assaggiato il grande
calcio con il
Monza in
Serie A, collezionando 9 presenze e 2 assist. Numeri che, per un ragazzo di quell’età, raccontano più di mille presentazioni: personalità, gamba, intraprendenza. Non male come biglietto d’ingresso al Riviera agli ordini del tecnico
Ottavio Palladini.
LA CONCORRENZA BATTUTA: IL TIMBRO DI VITTORIO MASSI E STEFANO DE ANGELIS Dietro operazioni così c’è sempre regia, visione e una certa dose di coraggio. La società del presidente
Vittorio Massi ha spinto sull’acceleratore, e il direttore sportivo
Stefano De Angelis ha centrato il sorpasso al momento giusto, battendo la concorrenza di diversi club di
Serie B e anche di formazioni straniere. Tradotto in gergo: pressing alto, riconquista palla e verticalizzazione immediata. Il risultato? Un colpo di prospettiva e blasone per una neopromossa che non si nasconde. San Benedetto applaude, e non è solo perché il nome evoca ricordi da highlights: è l’operazione in sé a certificare un salto di mentalità.
COSA PORTA KEVIN MAUSSI ALLA SAMBENEDETTESE Domanda da spogliatoio: cosa cambia là davanti? La
Sambenedettese rafforza in modo netto il
reparto offensivo, innestandoci un
attaccante con ampi margini di crescita. Non serve incasellarlo in etichette: quello che conta è la disponibilità a lavorare, la struttura per tenere botta ai colpi della C e la qualità per decidere partite in cui basta una giocata. Le 9 presenze in
Serie A e i 2 assist con il
Monza lo dicono chiaramente: quando tocca palla in velocità, sa muoverla con criterio e tempi giusti. E poi c’è l’effetto-riverbero: avere un giovane di questo profilo alza il livello degli allenamenti, aumenta la
competizione interna, spinge i compagni a tenere alta l’asticella.
IL PESO DELL’EREDITÀ E LA VOGLIA DI SCRIVERE LA PROPRIA PAGINA Portarsi sulle spalle il
cognome Martins non è una zavorra, ma un invito a correre forte. Il padre,
Obafemi, ha illuminato stadi come San Siro e Saint James’ Park, nella
Champions League e nei principali campionati europei.
Kevin arriva in Riviera non per la nostalgia del passato, ma per il gusto del presente: minuti, responsabilità, margini. Qui può mettere in vetrina accelerazioni, letture, freddezza sottoporta. E soprattutto prendere confidenza con un campionato duro e spigoloso come la
Serie C, dove si impara presto a fare a sportellate e a scegliere il tempo giusto per affondare.
IL RIVIERA DELLE PALME COME PALCOSCENICO E TRAMPOLINO Lo stadio
Riviera delle Palme non è soltanto un indirizzo: è un palcoscenico che abbraccia e carica. Chi è passato da qui sa che il fattore ambientale può spostare l’ago. E per un ragazzo del 2005, sentire il boato dopo una corsa vincente o un assist al bacio può diventare benzina per le settimane. Alla
Sambenedettese non chiedono promesse: vogliono fame, disponibilità e sudore. Il resto, spesso, lo fa il campo. Non è solo un colpo di marketing, è sostanza. Il pacchetto completo – prospettiva tecnica, pedigree familiare, esperienza già assaggiata nel massimo campionato – disegna un profilo che in C può fare la differenza. E allora la domanda è inevitabile: quanti
difensori saranno felici di vedere
Kevin Martins prendere campo a cento all’ora, con il Riviera che spinge come una curva in contropiede?