Chi l’ha detto che i colpi di prospettiva non possono accendere la fantasia del tifoso? Quando un 17enne argentino cambia maglia e sceglie di salire sul carro azzurro, la curiosità diventa un pressing a tutto campo. Francisco Barido, fantasista classe 2008, lascia la Juventus in scadenza e passa ufficialmente al Napoli. Una mossa a sorpresa, di quelle che ti fanno alzare lo sguardo dal taccuino e chiederti: qui sta nascendo qualcosa?
CHI È BARIDO: LA SCINTILLA SUDAMERICANA CHE CERCA SPAZIO
Argentino, 17 anni, la parola chiave è “fantasista”. Un’etichetta che nel calcio sa di lampi tra le linee, di sterzate che spezzano il raddoppio, di ultimo passaggio disegnato col pennello. Di Francisco Barido “si parla un gran bene”, e non è un dettaglio di poco conto quando un club come il Napoli decide di puntarci con decisione. Arrivato in Italia dal Boca nel febbraio 2024 per vestire il bianconero, Barido ha assaggiato gli odori del nostro calcio, ne ha percepito i tempi, le pieghe tattiche, i contrasti. Adesso il salto orizzontale: resta in Serie A, cambia orizzonte, cambia mare. Dalle Alpi al golfo.
L’ASSE MANNA-BARIDO: UN FILO TESO DA TORINO A NAPOLI C’è “lo zampino” di
Giovanni Manna nell’approdo di Barido al
Napoli. E non è un’immagine buttata lì. Il direttore sportivo, che nei mesi di arrivo del ragazzo in
Italia – febbraio 2024 – era nei quadri dirigenziali bianconeri, ritrova oggi quel
talento in azzurro. Ricongiungimento, parola mai casuale nel calcio: significa memoria tecnica, conoscenza del profilo umano, fiducia costruita sul campo delle relazioni. Se un DS mette il gettone una seconda volta sullo stesso
talento, non è per romanticismo: è perché intravede margini, vede crescere una pianta che ha già innaffiato. E allora eccolo, Barido, riprendere il filo e attaccarlo a una nuova presa.
IL CONTESTO: DE LAURENTIIS E UN MERCATO CHE GUARDA LONTANO Il
Napoli di
Aurelio De Laurentiis aggiunge un tassello che parla al futuro. Non un fuoco d’artificio estivo, ma una miccia che brucia a lungo: “colpo di prospettiva”, recita il copione, con la sorpresa che fa rumore nel silenzio degli incastri ben riusciti. In un calcio che corre e consuma, puntare su un
2008 è un segnale: si coltiva talento, si allarga il perimetro della scoperta, si diversifica il prezzo del rischio.
Domanda: non è forse così che nascono i progetti solidi, quelli che vanno oltre l’onda emotiva del momento? Il Napoli lo sa: per restare in alta classifica, bisogna saper dribblare il presente e guardare la porta del domani.
DAL BOCA ALLA JUVE FINO AL VESUVIO: LA TRAIETTORIA DI UN TREQUARTISTA MODERNO Febbraio 2024 è la data che segna l’arrivo in Italia dal
Boca. Una tappa, non il traguardo. In questi mesi Barido ha respirato la
cultura del lavoro quotidiano, quella attenzione al
dettaglio che nel nostro campionato fa la differenza. Sulla mappa del suo percorso ora c’è Napoli, con tutto ciò che questo significa: ambiente caldo, palla che scotta, peso della maglia che ti chiedi se è un mantello o un’armatura. E per un
fantasista la sfida è doppia: devi saper accettare il contatto, ma restare leggero di testa; devi essere pragmatico nella struttura, ma creativo nel gesto. Può farlo? È la domanda che tiene viva l’attesa, il biglietto d’ingresso per il suo teatro.
JUVENTUS, SCADENZA E OCCASIONE: LA FINESTRA CHE SI È APERTA C’è un dettaglio che pesa come un cambio al 90’: Barido era in
scadenza con la Juventus. Situazione che apre spiragli, crea leve, genera opportunità. Il
Napoli si è infilato nel corridoio giusto, senza strafare, scegliendo timing e
traiettoria come in un contropiede ben disegnato. Quando mercato e progetto si stringono la mano, la porta si spalanca. E il “sì” del ragazzo al progetto azzurro è la chiusura del triangolo. Il resto sarà campo, sudore, coordinazioni, giorni di doppie e luci del sabato sera.
LA CURVA DELLE ASPETTATIVE: ENTUSIASMO SÌ, ETICHETTA NO C’è
entusiasmo, com’è giusto. Ma niente
etichette appiccicate alla svelta. Il calcio è pieno di “nuovi qualcuno” che si sono persi nelle prime curve. Qui l’obiettivo è diverso: dare a
Barido una rotta, costruire la sua bussola, mettere le spalle larghe prima che il vento giri. L’Argentina nel
DNA porta fame, coraggio, inventiva. L’Italia aggiunge tattica, disciplina, letture.
Napoli può fare da laboratorio ideale per un talento che ha bisogno di sentire la
musica e imparare i passi. Se l’orchestra suonerà in sincronia, i risultati arriveranno senza strappi.
L’ULTIMO PASSAGGIO Logica di progetto, fiuto dirigenziale, tempismo di mercato. Tre
elementi che si incontrano nella firma di Francisco Barido con il Napoli. Dal Boca alla Juventus nel febbraio 2024, fino al
Vesuvio passando per lo sguardo attento di Giovanni Manna e la cornice ambiziosa di
Aurelio De Laurentiis. Un percorso già denso per un
17enne fantasista. Adesso la palla viaggia sul tappeto verde: toccherà a lui stopparla bene, alzare la testa e scegliere la giocata. Che sia l’inizio di una
trama lunga, di quelle che piacciono agli amanti del bel calcio? Il
copione è aperto, la
penna è nelle sue mani.