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Esordì in Serie A contro Cristiano Ronaldo, per il mancino dopo il trionfo in Coppa ecco una nuova missione

Ufficiale l’ingaggio dell’esterno classe 2000 ex Roma e Lazio, dinamicità e spinta per gli ambiziosi giallorossi

RAVENNA SERIE C - LUCA FALBO

RAVENNA SERIE C - Luca Falbo, difensore esterno classe 2000, nella passata stagione con la maglia del Rimini 24 presenze e 2 reti in campionato

Tutti vorrebbero un motorino acceso sulla corsia mancina, capace di fare avanti e indietro come su un binario. Il Ravenna ha scelto di alzare i giri del motore e la benzina s’è chiamata Luca Falbo. Esterno sinistro, classe 2000, un curriculum che profuma di alto livello e una voglia matta di incidere subito: ecco il profilo che il tecnico Marco Marchionni si ritrova in mano per spingere forte nella prossima stagione. Non un semplice tassello, ma un innesto che parla chiaro: qualità, corsa, affidabilità. E un mancino naturale che, in una squadra che vuole mordere le fasce, è come una matita ben temperata pronta a tracciare la linea del campo.



UN INNESTO CON UNA LOGICA PRECISA
Il club giallorosso ha ufficializzato l’arrivo di Falbo con un caloroso benvenuto, mettendogli addosso la maglia giallorossa e un compito concreto: alzare il livello sulla corsia sinistra. In un calcio che si decide spesso sulle ampiezze, investire su un esterno capace sia di spingere che di coprire è una scelta con la testa prima che con il cuore. Falbo porta dinamicità e solidità, due parole che fanno rima con equilibrio. E l’equilibrio, si sa, è il primo mattone di ogni squadra che vuole fare strada. Si parla oltretutto di un giocatore dal grande percorso nei settori giovanili Nazionali e da alcuni anni di scena in Serie C.

DALLA CAPITALE ALL’EUROPA: LA FIRMA DELLE GRANDI SCUOLE
Il percorso di Luca Falbo non nasce per caso. Partito da Chivasso a 30 chilometri da Torino e cresciuto nei settori giovanili di Roma e Lazio successivamente, ha respirato fin da subito il profumo di campi pesanti e sedute ad alta intensità. Con la maglia biancoceleste si è affacciato al calcio dei grandi nel 2019, debuttando in Europa League, e ha toccato la Serie A nel 2020 (esordio allo Stadium contro la Juventus di Cristiano Ronaldo). Due date scolpite che raccontano più di mille parole: quando sali su certi palcoscenici, il passo cambia, la testa pure. L’Europa ti insegna i tempi, la Serie A ti chiede precisione chirurgica: bagaglio prezioso per chi, come Falbo, vive di scatti, letture e scelte al millisecondo.



LA GAVETTA CHE FORGIA IL CARATTERE
Dopo la prima vetrina nella Capitale, Falbo ha macinato chilometri e imparato l’arte in piazze diverse: Viterbese, Monopoli, Avellino, Brindisi e, più di recente, Rimini. Dove ha vinto la Coppa Italia di Serie C nella stagione 2024-2025. Tappe che non sono adesivi sull’album, ma strattoni di crescita. Ogni spogliatoio ti cambia un po’, ogni mister ti chiede dettagli diversi, ogni stadio ti presenta avversari che ti misurano la schiena. Questa è la gavetta che serve a un esterno moderno: sapersi adattare, tenere botta nei duelli, leggere quando affondare e quando accompagnare. Con il Rimini l’ultima pennellata di maturità: esperienza fresca, gambe calde e sensazioni buone da riversare ora sul campo del Ravenna.

CASSETTA DEGLI ATTREZZI: CORSA, AFFIDABILITÀ E SPINTA
Falbo è un mancino naturale che può agire da terzino classico o da esterno a tutta fascia. Tradotto: hai due carte nello stesso mazzo. In fase difensiva dà affidabilità, stringe bene in mezzo quando serve, accorcia sul centrale, non disdegna il corpo a corpo. In fase offensiva apre il campo, accompagna l’azione, attacca la profondità e sa trasformare la corsa in concretezza. La sua spiccata capacità di spinta è una freccia che punge: cross sul secondo palo, appoggi rasoterra a rimorchio, sovrapposizioni per liberare il sinistro. È il classico laterale che, quando parte in progressione, costringe l’avversario a scegliere: raddoppiare su di lui o lasciare spazio dentro al campo?



CHE COSA PUÒ CHIEDERGLI MISTER MARCHIONNI
La lavagna di mister Marchionni, con Falbo, guadagna tratti più netti. Può utilizzarlo basso per costruire con pazienza, sfruttando il suo piede educato nell’uscita palla, oppure alto per spingere l’inerzia della gara, alzando il baricentro e schiacciando l’avversario nella propria metà campo. In un sistema che cerca ampiezza e intensità, un esterno così ti permette di cambiare ritmo come si fa con una frizione ben regolata: accelerare quando c’è campo, palleggiare quando serve respirare, ripiegare con tempi giusti quando la squadra perde palla. È nelle transizioni che può diventare un fattore, perché unisce gamba e lettura: due qualità che, se sommate, ti fanno vincere i duelli sulla fascia. Quella di Falbo è la classica storia calcistica che piace: un terzino-esterno che ha visto stadi importanti e che ora vuole essere protagonista, non comparsa. E quando un mancino decide di prendersi la fascia, i cross iniziano a pesare come assist, i metri percorsi diventano territorio conquistato, le scivolate profumano di appartenenza. 

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