Primavera 1
03 Settembre 2025
Federico Coletta lascia la Roma dopo aver fatto tutta la trafila fino alla Primavera
Chi è quel 2007 che ha fatto alzare il telefono al Benfica, convincendolo a chiudere in un lampo? E perché in Italia c’è chi lo chiama già “il nuovo Frattesi”? La risposta ha un nome e un cognome: Federico Coletta. Un centrocampista che non aspetta l’autobus della gloria, lo rincorre, lo agguanta e spesso lo guida. Coletta lascia la Roma e vola in Portogallo, operazione da 1 milione di euro per il cartellino completo. Una mossa rapida, decisa, da grande club che sa vedere lontano.
Federico Coletta e Alessandro Di Nunzio dopo la vittoria degli Europei con la maglia dell'Italia Under 17 (foto figc.it)
IL PROGETTO BENFICA: TRAMPOLINO PER UN 18ENNE CON FRETTA DI ARRIVARE
Il Benfica non compra per collezionismo: compra per plasmare. Coletta, classe 2007 e oggi 18enne, potrà iniziare il suo cammino nella squadra B o nell’Under 23, con la porta della prima squadra da tenere ben in vista. Ambiente ideale, staff abituato a lucidare diamanti, pazienza operativa e coraggio: gli ingredienti ci sono tutti. E se il salto tra i professionisti non tardasse? Non sarebbe una sorpresa, perché il profilo è già di chi sa stare nel traffico delle partite vere. La Roma saluta un talento costruito in casa, capace di unire qualità e intensità, estetica e sostanza. Un profilo moderno che fa comodo a chi sogna un centrocampo verticale, pieno di strappi e presenza in area. Il calcio italiano, va detto, perde un prospetto promettente. Ma il grande calcio è un campionato aperto, senza confini: se il Benfica lo ha voluto così in fretta e con decisione, è perché ha intravisto ciò che i numeri e il percorso suggeriscono da tempo.
UN COLPO CHE RACCONTA MOLTO
Operazione lampo da 1 milione di euro. Un club con un radar per i giovani e un ragazzo con un mazzo di qualità in tasca. Domanda retorica finale: cosa succede quando la capacità di inserirsi incontra la disciplina tattica e una tecnica lucida? Succede che un centrocampista diventa un fattore. E quando un fattore entra in un sistema come quello del Benfica, spesso il risultato è un calciatore pronto per l’altissimo livello. Il futuro, per ora, parla portoghese, ma l’eco di quei gol e di quelle corse continuerà a suonare molto familiare anche a chi lo ha visto crescere in giallorosso.