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Il baby prodigio della Roma e della Nazionale lascia l'Italia: il nuovo Frattesi va in Portogallo

Il Benfica prende il centrocampista giovane più forte di tutti: 14 gol nell'ultimo campionato Primavera

Federico Coletta

Federico Coletta lascia la Roma dopo aver fatto tutta la trafila fino alla Primavera

Chi è quel 2007 che ha fatto alzare il telefono al Benfica, convincendolo a chiudere in un lampo? E perché in Italia c’è chi lo chiama già “il nuovo Frattesi”? La risposta ha un nome e un cognome: Federico Coletta. Un centrocampista che non aspetta l’autobus della gloria, lo rincorre, lo agguanta e spesso lo guida. Coletta lascia la Roma e vola in Portogallo, operazione da 1 milione di euro per il cartellino completo. Una mossa rapida, decisa, da grande club che sa vedere lontano.



IL PROFILO: DINAMISMO, TECNICA E INSERIMENTI ALLA FRATTESI
Nato centrocampista centrale, Coletta ha imparato ad abitare più case del campo: trequarti e fascia destra incluse. Non è il turista della tattica, è il poliglotta del gioco. Inserimenti senza palla con tempi da mezzala moderna, gamba pronta e testa alta: da qui il paragone in patria con Davide Frattesi. Ma sarebbe riduttivo fermarsi all’etichetta. Tecnicamente è fine: controllo palla pulito, dribbling secco, la giocata in uno contro uno anche nello stretto. Visione di gioco e rapidità di esecuzione completano un profilo contemporaneo, scomodo da marcare e difficile da incasellare. C’è l’estro, sì, ma c’è pure quel “lavoro sporco” che agli allenatori fa brillare gli occhi. Aggressione palla, recuperi, lettura delle situazioni con anticipo: Coletta non è il dieci romantico che vive solo tra le linee. È un centrocampista che pressa, ruba, strappa e riparte. Unisce eleganza naturale nei movimenti a concretezza nelle due fasi. E qui si capisce perché il Benfica abbia deciso di affondare il colpo: talento più solidità, l’accoppiata preferita di chi investe sui giovani per portarli fino in alto.

DALLE ORIGINI ALLA CAPITALE: LA STRADA DEL TALENTO
Il viaggio di Federico comincia nei dilettanti della Vigor Perconti, fucina attenta nella capitale. Nel 2016/17 l’approdo alla Roma: settore giovanile percorso con maturità fuori categoria, tecnica, visione e carisma. Da lì, una scalata continua. Con l’Under 17 giallorossa ha messo insieme 17 reti da assoluto protagonista, spingendo la squadra fino al titolo, sigillato nella finale vinta contro l’Empoli. Sono numeri e momenti che non si dimenticano: quando un centrocampista si presenta così spesso sul tabellino, vuol dire che sente l’area come un attaccante e la interpreta coi tempi di un incursore. Nel 2024 è arrivata la Primavera, e Coletta non si è nascosto dietro i grandi: 36 presenze in campionato, 14 gol e 3 assist. Per un centrocampista, un bottino che parla più di mille aggettivi. È l’impatto in zona offensiva il suo marchio: tagli alle spalle, riempie l’area, occupa il mezzo spazio con la naturalezza di chi legge il copione prima degli altri. La Roma se l’è goduto, il Portogallo ora l’aspetta.

Federico Coletta e Alessandro Di Nunzio dopo la vittoria degli Europei con la maglia dell'Italia Under 17 (foto figc.it)

IL PROGETTO BENFICA: TRAMPOLINO PER UN 18ENNE CON FRETTA DI ARRIVARE
Il Benfica non compra per collezionismo: compra per plasmare. Coletta, classe 2007 e oggi 18enne, potrà iniziare il suo cammino nella squadra B o nell’Under 23, con la porta della prima squadra da tenere ben in vista. Ambiente ideale, staff abituato a lucidare diamanti, pazienza operativa e coraggio: gli ingredienti ci sono tutti. E se il salto tra i professionisti non tardasse? Non sarebbe una sorpresa, perché il profilo è già di chi sa stare nel traffico delle partite vere. La Roma saluta un talento costruito in casa, capace di unire qualità e intensità, estetica e sostanza. Un profilo moderno che fa comodo a chi sogna un centrocampo verticale, pieno di strappi e presenza in area. Il calcio italiano, va detto, perde un prospetto promettente. Ma il grande calcio è un campionato aperto, senza confini: se il Benfica lo ha voluto così in fretta e con decisione, è perché ha intravisto ciò che i numeri e il percorso suggeriscono da tempo.

UN COLPO CHE RACCONTA MOLTO
Operazione lampo da 1 milione di euro. Un club con un radar per i giovani e un ragazzo con un mazzo di qualità in tasca. Domanda retorica finale: cosa succede quando la capacità di inserirsi incontra la disciplina tattica e una tecnica lucida? Succede che un centrocampista diventa un fattore. E quando un fattore entra in un sistema come quello del Benfica, spesso il risultato è un calciatore pronto per l’altissimo livello. Il futuro, per ora, parla portoghese, ma l’eco di quei gol e di quelle corse continuerà a suonare molto familiare anche a chi lo ha visto crescere in giallorosso.

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