Chi ha detto che il mercato “giovani” non regala brividi? Nel giorno in cui le sirene della laguna cantano forte, il Venezia piazza un colpo da esterno alto… anzi, da esterno basso che sa spingere: Augusto Antoniacci. Classe 2007, terzino destro di ruolo, lascia le giovanili del Cesena dopo anni di trafila completa – dalle Under fino alla Primavera nell’ultima stagione – e sbarca nel Venezia Primavera, con una dicitura che vale più di mille promesse: ottica anche prima squadra. C’è bisogno di altro per capire che i lagunari sono scatenati?
UN COLPO MIRATO PER LA CORSIA DESTRA
Quando un club come il Venezia mette il mirino su un 2007, sta dicendo due cose: programmazione e coraggio. Programmazione, perché investire su un terzino destro giovane significa alzare oggi i giri del motore per avere domani un propulsore pronto ai massimi regimi. Coraggio, perché la corsia destra è da sempre terreno di responsabilità: bisogna saper difendere la porta come un mastino e allo stesso tempo dare profondità con la leggerezza di chi apre l’autostrada per gli attaccanti. Antoniacci arriva esattamente per questo, con un bagaglio costruito nel settore giovanile del Cesena, una vera palestra di crescita, fino all’ultimo step affrontato nella Primavera bianconera.
DALLE UNDER ALLA PRIMAVERA DEL CESENA: UN PERCORSO LINEARE E SOSTANZIOSO Dalle Under alla
Primavera non è una passeggiata. È una scala che si sale gradino per gradino, senza salti mortali, imparando ad ogni pianerottolo come si marca, come si accorcia, come si scivola, quando si affonda e quando si accompagna.
Augusto Antoniacci ha fatto proprio questo: ha militato per “alcuni anni” nel vivaio del
Cesena, completando il percorso fino all’ultima stagione in
Primavera. Quante volte abbiamo visto profili che si accendono presto e si spengono alla prima folata di vento? Qui, invece, il quadro è chiaro: strada definita, maturazione progressiva.
PERCHÉ PUNTARE SU UN TERZINO DESTRO CLASSE 2007 OGGI Il
calcio moderno vive sulle fasce. Chi occupa quella corsia è regista laterale, corridore a lunga gittata, spazzino d’area quando serve. Un
terzino destro del
2007 è, in termini calcistici, un asset con margini ampi: il tempo per affinare postura del corpo, tempi d’uscita, tempi d’anticipo; la possibilità di crescere nella scelta delle giocate, nell’uso del piede forte, nella qualità del cross e nella lettura della profondità. È come avere tra le mani un esterno capace di cucire il campo in verticale e orizzontale: quando prendi il tempo giusto, tagli in due l’avversario come una lama nel burro.
CESENA-VENEZIA: LA STAFFETTA CHE RACCONTA UN’IDEA Dal
Cesena al
Venezia, dalla Romagna alla laguna, la traiettoria di Antoniacci fotografa una
staffetta tra scuole calcistiche. Il
Cesena offre solidità nel percorso formativo, il
Venezia intercetta e rilancia. Non è una contraddizione, è l’ordine naturale di un ecosistema in cui i
club sanno scovare, crescere e poi valorizzare. E allora la domanda sorge spontanea: chi guadagna di più? La verità è che, con operazioni così, ci guadagna il giocatore – che trova un progetto su misura – e ci guadagna il
club che scommette su un profilo con esperienza in tutte le tappe del vivaio e appena uscito dalla
Primavera.
LA DOMANDA FINALE È presto per alzare gli occhi al cielo e disegnare
traiettorie stellari? Certo. Ma è il momento giusto per leggere i segnali: un
2007,
terzino destro, con percorso completo nel
Cesena, prende il vaporetto verso
Venezia per indossare la maglia della
Primavera e lavorare con l’orizzonte della prima squadra. Sembra poco? In realtà è l’azione manovrata che parte da dietro, palla a terra, e ti porta in porta senza strappi, con un’idea precisa: costruire oggi il domani.