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Roma, è un doppio colpo clamoroso: dalla Sampdoria arrivano i due attaccanti del futuro

Entrambi classe 2008, diventano giallorossi nell'ultimo giorno del mercato: Cinti e Ferrara fanno invece il percorso inverso

Lorenzo Paratici e Giuseppe Forte

Lorenzo Paratici e Giuseppe Forte

Chi ha detto che il mercato dei giovani non sa regalare brividi da recupero? Sul gong, proprio quando il tabellone sembrava inchiodato sul pari, la Roma piazza il contropiede che spacca la partita: Giuseppe Forte e Lorenzo Paratici, due classe 2008 fra i più brillanti del vivaio blucerchiato, lasciano la Sampdoria e imboccano l’uscita verso Trigoria. Un doppio rinforzo di prospettiva, una scelta che racconta più di mille parole la rotta del club giallorosso: attenzione chirurgica ai migliori giovani del panorama nazionale, gambe fresche e talento in canna per alimentare il futuro.

PERCHÉ PROPRIO ADESSO? IL TEMPISMO CHE FA LA DIFFERENZA
La formula è semplice come un taglio perfetto sul primo palo: intervenire al momento giusto. La Roma chiude la pratica Forte-Paratici allo scadere, certificando una strategia chiara. Non è una pesca a strascico, ma una caccia selettiva a profili che hanno già mostrato sostanza: numeri, passaggi di categoria, segnali da giocatori veri. E allora eccoli, due ragazzi del 2008 che arrivano con il vento in poppa: curriculum già scritto a caratteri leggibili, fame di campo e una grammatica del gol che promette di lasciare il segno.



LORENZO PARATICI, CENTRAVANTI MODERNO CON PEDIGREE E CAMPO NELLE GAMBE
Paratici è un 9 che conosce i fondamentali del calcio di oggi: mobilità, attacco della profondità, concretezza sotto porta. Nato a Torino, cresciuto calcisticamente tra Pro Vercelli e Sampdoria, ha vissuto un 2024/25 da protagonista: dall’Under 18 alla Primavera blucerchiata, con un bottino di 7 gol in 18 presenze (13 gol in 36 presenze totali in stagione). Numeri che non profumano solo di potenziale, ma di affidabilità. E non è tutto: Lorenzo ha già assaggiato il calcio dei grandi, prendendosi una manciata di minuti pesanti in una gara amichevole di pre-season con la prima squadra di Massimo Donati, quella dell’8-0 alla Rosa Camunia. Una parentesi? Certo. Ma di quelle che ti allungano la falcata e ti allargano le spalle. Il cognome pesa? Lorenzo è figlio di Fabio Paratici, ex dirigente di Sampdoria, Juventus e Tottenham. Ma il campo non fa sconti e lui lo sa. Il profilo è quello del centravanti moderno, rapido, concreto sotto porta e con già esperienza nelle Nazionali giovanili: un biglietto da visita che non si compra al mercato, si costruisce partita dopo partita.


GIUSEPPE FORTE, LA STORIA CHE PROFUMA DI ASFALTO E AUTOBUS
Se Paratici porta con sé la nobiltà del cognome, Forte è il manifesto della gavetta. Nato a Napoli nel 2008, cresciuto tra Materdei e la Peluso Academy, è sbarcato a Genova nel 2023 e, da lì, ha convinto la Sampdoria a colpi di prestazioni. Nel 2024 ha chiuso con l’Under 16 con 24 gol stagionali: numeri da cannoniere, con la freddezza del bomber che non fa mai un tocco in più del necessario. Nell’ultima stagione in Primavera ha raccolto 3 gol e 6 assist in 30 presenze: meno finalizzazione, più lavoro per la squadra, duttilità al servizio del collettivo, spirito di sacrificio da vero uomo-squadra. C’è un dettaglio che fotografa il personaggio meglio di mille definizioni: i viaggi in autobus con la nonna per raggiungere gli allenamenti. Il pallone, per Giuseppe, non è solo un gioco. È una valigia, un biglietto obliterato, un orario da rispettare. È quel salire e scendere che diventa abitudine, poi carattere. E sul campo si vede: non molla il contrasto, non spegne la luce, non si nasconde quando c’è da sporcarsi le mani.



COMPLEMENTARI COME DUE PUNTE VECCHIA SCUOLA, VERSATILI COME IL CALCIO DI OGGI
Come si incastrano Forte e Paratici nel mosaico giallorosso? La risposta sta nella loro natura complementare. Paratici ha il fiuto e la verticalità del 9 che vive di area e di profondità; Forte porta in dote duttilità, letture tra le linee, assist e lavoro sporco. Un tandem che può essere palleggio e profondità, fisico e tecnica, presenza e rifinitura. È la classica coppia che può alternarsi o giocare spalla a spalla: uno ad attaccare il primo palo, l’altro a fare la sponda o a infilarsi alle spalle dei difensori. Se cerchi un reparto offensivo che sappia cambiare pelle dentro la stessa partita, il mix è servito. C’è chi nasce con un cognome che apre porte e mette pressione, e c’è chi si fabbrica la propria strada una fermata alla volta. Lorenzo Paratici e Giuseppe Forte sono le due facce della stessa medaglia: responsabilità e fame, pedigree e sacrificio. A Torino, Vercelli, Genova, Napoli, Materdei, Peluso Academy: geografia che diventa biografia. E ora Roma. Domanda retorica: esiste luogo migliore per provare a trasformare il talento in abitudine?

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