Se un allenatore salta la presentazione ufficiale della squadra in città, non è solo una distrazione e neppure il fischio d’inizio di una rivoluzione. A Giugliano la risposta sembra scritta a chiare lettere sul tabellone luminoso: Gianluca Colavitto è ai saluti, Mirko Cudini si siederà in panchina. Una giornata di intense trattative, rimbalzi e colpi di scena ha cambiato la geografia tecnica del club campano, che ora spalanca le porte a un nuovo corso con il gialloblù pronto a rimettere la palla al centro con rinnovata ambizione.
L’ASSENZA CHE HA ACCESO LA MICCIA Tutto è partito mercoledì 3 in serata, quando l’assenza di
Colavitto alla presentazione ufficiale della squadra ha fatto scattare l’allarme nei corridoi e tra i tifosi. Un buco in agenda? Macché. Un segnale, forte e chiaro, che ha alimentato speculazioni e voci insistenti sul suo futuro. Nel calcio, come in area di rigore, basta un movimento sbagliato per scoprire lo spazio: quell’assenza è stata il taglio alle spalle che ha aperto il campo alla manovra della
dirigenza.
COLAVITTO VERSO L’ADDIO: LA RISOLUZIONE È IN DIRITTURA Le indiscrezioni si sono rivelate fondate. Un epilogo negoziato, senza scivolate, coerente con la volontà di entrambe le parti di voltare pagina senza trascinarsi ai supplementari. La sensazione? Che il club abbia scelto di accelerare per non farsi trovare fuori tempo massimo quando il calendario tornerà a correre.
Colavitto lascia comunque dopo 2 giornate nelle quali ha ottenuto un punto, frutto del pareggio in casa del
Picerno e della sconfitta interna al primo turno contro il
Potenza.
CUDINI IN POLE: DETTAGLI, TEMPI E IL NODO DURATA Mentre si definivano gli aspetti burocratici dell’addio, la
dirigenza ha già tracciato la
nuova rotta.
Mirko Cudini (nella passata stagione ad
Ascoli per un breve periodo a inizio 2025 dopo aver però cominciato la stagione al
Pineto) è emerso da subito come il favorito per raccogliere il testimone, superando nella volata finale altri profili valutati in questi giorni. Il suo nome era già nel terzetto di candidati vagliati dal club, ma nelle ultime ore la sua
candidatura ha preso il sopravvento, come un contropiede portato a tutta birra. La lavagnetta al nuovo tecnico è già stata consegnata.
IL CALENDARIO INCALZA: TERZA GIORNATA, DE CRISTOFARO, ORE 17:30 Perché tutta questa fretta? Perché la
Serie C, a differenza di altre categorie, non osserverà la pausa per gli impegni delle nazionali. E allora il
Giugliano non può permettersi tempi morti. La
terza giornata è alle porte e sabato 6 settembre i gialloblù tornano tra le mura amiche dello stadio
De Cristofaro. Avversario: il Foggia. Fischio d’inizio alle 17.30. Un match che rappresenterà il battesimo ufficiale di
Mirko Cudini sulla panchina campana, la prima palla toccata di un progetto che dovrà coniugare immediatezza e visione. Domanda inevitabile: si può cambiare pelle senza perdere punti per strada? La risposta la darà il campo, ma l’urgenza di una guida definita è il rigore da trasformare senza esitazioni.
IDENTITÀ, INTENSITÀ E CONTINUITÀ: LA SFIDA TECNICA DEL NUOVO CORSO L’arrivo di un nuovo allenatore è sempre un momento di svolta, un
reset mentale e tattico. Il
Giugliano dovrà integrare rapidamente le idee di
Cudini: principi, metodologie, ritmi di lavoro. Una squadra è un’orchestra, e il direttore cambia la musica con un gesto. Servirà sincronizzare i reparti, cucire le distanze tra le linee, alzare la qualità nella gestione dei momenti della partita. Il tutto senza intaccare la
continuità di risultati necessaria per gli obiettivi stagionali. Non è un rebus insolubile, ma richiede lucidità: dosare pressing e possesso, scegliere quando affondare e quando addormentare la manovra, trovare uomini chiave tra le pieghe del sistema. La panchina è un volante, ed è il momento di raddrizzare la traiettoria.