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Serie C

Primo gol tra i professionisti! La Serie C scopre il mancino da urlo di un talento che fa innamorare

Subito titolare e già a segno: il classe 2005 ex Sassuolo alla conquista della Casertana

Kevin Leone

Kevin Leone, classe 2005: l'anno scorso 25 presenze e 6 gol in campionato con la Primavera del Sassuolo oltre all'esordio in Serie B

Ti ricordi il primo gol tra i grandi? Quel lampo che ti cambia la pelle, che ti fa sentire finalmente dentro il gioco vero? Per Kevin Leone, classe ’05, è successo lo scorso weekend: maglia della Casertana addosso, avversario di rango come il Benevento davanti, e un sinistro (deviato) che si infila in rete per il momentaneo vantaggio. Un gesto tecnico che pesa come un manifesto: ci sono, eccome se ci sono. E poco importa se alla fine è arrivata la sconfitta; certe firme sul tabellino valgono più del risultato del giorno, perché dicono chi sei e dove vuoi andare.

IL LAMPO CONTRO IL BENEVENTO
Contro il Benevento, Leone ha scelto il modo più rumoroso per presentarsi tra i professionisti: un mancino che cambia la partita per qualche minuto e cambia soprattutto la percezione del ragazzo. Quel tiro, sporcato dalla deviazione, è più di un episodio: è un biglietto da visita lasciato sulla scrivania del campionato. “Piacere, Kevin, e non ho intenzione di fermarmi qui”. Perché? Perché a 20 anni, quando la palla scotta e l’aria pesa, non tutti hanno la freddezza di calciare verso il destino. Lui l’ha fatto, con la naturalezza dei talenti che non chiedono permesso.



DALLE GIOVANILI DEL SASSUOLO ALLA LINEA DEI GRANDI
Leone non arriva dal nulla. Si è formato nelle giovanili del Sassuolo, un vivaio che parla da solo quando si tratta di far crescere tecnica e letture di gioco. Lì ha affinato qualità tecniche e tattiche, ha lucidato il primo controllo, ha imparato a scegliere la giocata giusta sotto pressione. Un percorso metodico, uno step alla volta, fino a guadagnarsi il debutto in prima squadra in Serie B. Una tappa che non si conquista per caso: dietro ci sono ore di lavoro, personalità messa in campo e la capacità di reggere il peso del salto mentale prima ancora che fisico. Quest’anno, però, è arrivata la prima vera avventura tra i “grandi”: la Serie C con la Casertana. E non è un dettaglio da poco. Perché la C è un campionato che non perdona: ritmiserrati, duelli sporchi, dettagli che fanno la differenza. Alla prima giornata contro il Team Altamura, Leone è stato subito schierato titolare. Traduzione: fiducia piena della società e dello staff tecnico. Non è un premio simbolico, è una responsabilità. E lui l’ha presa a modo suo, senza tremare, restituendo prestazioni di sostanza e ora anche gol. Quando un ragazzo di vent’anni entra così, con le scarpe chiodate piantate nel terreno del professionismo, significa che la testa è già a regime.



IL MESSAGGIO DEL MANCINO
Il sinistro deviato contro il Benevento è una firma, sì, ma soprattutto un messaggio. Ai compagni, allo staff, agli avversari e, perché no, a se stesso. Vuole esserci, vuole crescere, vuole affermarsi in un contesto competitivo. Lo dicono i dettagli: la scelta di calciare, il tempismo, la prontezza nello spingere l’azione verso la porta. È la scintilla che accende il motore, il primo strappo in un campionato dove contano le seconde palle e i centimetri, ma contano ancora di più personalità e consapevolezza. Quante volte l’abbiamo visto? Un gol apre la diga, libera la testa, cambia la velocità con cui si affronta il lavoro settimanale. Personalità e determinazione: non sono parole buttate lì. Leone le ha messe in campo fin da subito. Alla base c’è la formazione nel settore giovanile del Sassuolo, certo, ma il salto vero è accettare la lotta della Serie C con la Casertana e non cercare alibi. Alla prima chiamata da titolare, contro il Team Altamura, ha dato sostanza. E alla prima grande vetrina emotiva, contro il Benevento, ha lasciato il segno. Questa è la grammatica dei giocatori che vogliono incidere: prendersi lo spazio, pretendere il pallone, trasformare una palla sporca in un’azione pulita, un tiro in un segnale.



IL FUTURO CHE SPINGE
Il futuro è tutto dalla sua parte”: non è un cliché, è la fotografia di ciò che si è visto. Se metti insieme formazione di livello, fiducia dell’ambiente, accesso diretto al campo (titolare già alla prima con il Team Altamura) e un gol pesante al Benevento, il quadro parla chiaro. È un percorso che si sta costruendo con logica: passo dopo passo, senza salti nel vuoto. Adesso viene la parte intrigante: consolidare, ripetersi, alzare gradualmente l’asticella. Perché il bello dei primi gol è che sono come le prime carezze alla carriera: ti fanno venire voglia di correre ancora più forte. Nella Casertana, Kevin Leone ha trovato il terreno giusto per mettere radici e crescere. Il club gli ha dato fiducia, lo staff lo ha messo dentro il progetto, e lui ha già iniziato a ripagare con “prestazioni di sostanza”. Che cos’altro serve? Continuare a macinare minuti, ad affinare ciò che già sa fare bene e a rendere automatici quei dettagli che trasformano un buon prospetto in un punto fermo. La Serie C sarà il suo laboratorio, la cattedra dove il ragazzo ripasserà ogni settimana il vocabolario del professionismo: ritmo, duelli, tempi di gioco, letture. E quel mancino, quando serve, come un timbro sul diario di bordo.

IL SEGNALE GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO
C’è un tempo giusto per tutto. Per il debutto, per la prima da titolare, per quell’istante in cui capisci che la porta non è un miraggio. Per Kevin Leone quel tempo è adesso. Il suo primo gol tra i professionisti, con la maglia della Casertana e contro il Benevento, è il segnale che aspettavano in tanti: la conferma che il talento c’è, che la crescita è reale, che la fame non manca. E allora la domanda è una sola: quanto in alto può arrivare questo ragazzo? La risposta la darà il campo, ma intanto la Serie C ha già preso nota. E il suo nome è scritto in stampatello: Kevin Leone, classe ’05, un mancino che promette di tornare spesso a bussare.

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