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Sudamerica

Un precedente pericoloso? Dopo gli incidenti e l’annullamento del match, ecco la sentenza

Il disastro avvenuto in Argentina giunge ad una risoluzione: punita soltanto una squadra coinvolta

Independiente-Universidad de Chile

COPA SUDAMERICANA • INDEPENDIENTE-UNIVERSIDAD DE CHILE

Una sentenza destinata a far discutere e a creare un precedente pericoloso. A soli 15 giorni dal disastro avvenuto in territorio argentino, la federazione sudamericana ha preso posizione: soltanto una delle due squadre coinvolte sarà esclusa dal torneo.

IL CONTESTO

Il 20 agosto scorso, presso lo stadio Libertadores de América di Avellaneda, si è giocata la gara di ritorno fra Independiente e Universidad de Chile, valevole per gli ottavi di finale della Copa Sudamericana. La competizione è la seconda per importanza sul continente (l'equivalente della nostra Europa League) e nel match d’andata, disputato in Cile, la formazione di casa si era imposta per 1-0. La sfida di ritorno, però, è degenerata: al 2' della ripresa, sul punteggio di 1-1, la partita è stata sospesa - e cancellata la sera stessa - a causa dei violenti disordini tra settore ospiti e tifo sottostante locale. Una parte degli ultras cileni ha lanciato pietre, bastoni di ferro, seggiolini e persino sanitari in ceramica, oltre a rifiuti organici di diverso genere. Grave anche la gestione della sicurezza: il club argentino aveva deciso di vietare l’ingresso alla polizia, affidandosi a un ente privato esterno, risultato incapace di contenere la situazione. Né gli addetti, né le forze dell’ordine sono riusciti a intervenire per oltre 40 minuti, fino allo sgombero del settore incriminato.

Qui la tensione è esplosa ulteriormente: un gruppo di ultras dell’Independiente ha raggiunto senza ostacoli il settore ospiti, aggredendo i tifosi cileni che non erano ancora riusciti ad abbandonare l’impianto. Le immagini delle violenze hanno fatto il giro del mondo. Secondo il giornalista argentino Pablo Carrozza, nessun ultras cileno era presente al momento dell'arrivo della curva rivale.Nei giorni successivi, i dirigenti e i rappresentanti politici di entrambi i club hanno scelto la via dello scontro mediatico, sottolineando esclusivamente le colpe altrui con il solo scopo di ottenere vantaggi sportivi. Sul piano giudiziario, la situazione resta fluida: la maggior parte dei 100 tifosi cileni arrestati è stata rilasciata entro 24 ore, mentre otto ultras argentini rischiano l’accusa di tentato omicidio.

LA SENTENZA

Dopo due settimane, la CONMEBOL (Confederación Sudamericana de Fútbol) ha reso nota la propria decisione: una sola squadra viene esclusa. A pagare sarà l’Independiente, estromesso dal torneo, mentre l’Universidad de Chile avanza ai quarti di finale dove incontrerà l’Alianza Lima. Non senza sanzioni: i cileni dovranno giocare 14 partite (7 in casa e 7 in trasferta) senza il proprio pubblico. Tuttavia, il fatto che un club possa proseguire nella competizione nonostante la gravità degli episodi crea un precedente rischioso.

Perché questa sentenza è così discussa? Perché manda un messaggio ambiguo: episodi di violenza equivalenti non hanno prodotto conseguenze equivalenti. I gesti degli ultras cileni sono stati considerati meno gravi solo perché l’avversario ha reagito in maniera ancora più devastante. Il risultato è che l’Universidad de Chile resta potenzialmente a sole cinque partite dal sollevare un trofeo macchiato da scontri e sangue. Una prospettiva che mina la credibilità della competizione e rischia di incentivare nuove tensioni negli stadi sudamericani.

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