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Primavera 1

Corsa, piedi buoni e intelligenza da vendere: il terzino moderno della fascia sinistra del Milan

È un classe 2007, è nato a Corsico e ha origini srilankesi: destro che gioca a sinistra, si è distinto in questo inizio di stagione

nirash perera

Nirash Perera, 3 presenze e 206 minuti giocati in questa stagione con la formazione Primavera di Giovanni Renna

Chi ha detto che i terzini devono solo difendere e crossare di prima? Nel calcio di oggi, il terzino è un pendolo che oscilla tra due mondi: copertura e costruzione, tackle e rifinitura. E Nirash Perera, classe 2007, è l’ennesima prova che sulla fascia non bastano più corsa e polmoni: servono testa, tecnica e coraggio. Nato il 2 gennaio 2007 a Corsico, in provincia di Milano, italiano con origini dello Sri Lanka, Perera è il profilo che profuma d’attualità: destro naturale, ma stabilmente schierato a sinistra, con quella capacità di rientrare e creare superiorità che fa saltare fuori dal taschino le lavagnette agli allenatori.



CARTA D’IDENTITÀ E RADICI
18 anni, Milano nel destino, un background che racconta mescolanze e nuove geografie del nostro calcio: Perera nasce a Corsico e cresce tra i campi del settore giovanile del Milan. In lui si incontrano identità e ambizione: italiano di oggi, con radici che arrivano fino allo Sri Lanka. E in campo porta questa ricchezza in forma di letture rapide e una naturale inclinazione a giocare dentro il gioco, non solo sulla corsia. Il ruolo del terzino è cambiato, profondamente. Da guardiano della linea a costruttore aggiunto. Perera interpreta alla perfezione questa metamorfosi: tecnica pulita, velocità di gamba e di pensiero, visione di gioco che gli permette di leggere prima le situazioni. Pur essendo destro, ha fatto della fascia sinistra il suo habitat: rientra col piede forte, combina nello stretto, cerca triangolazioni e attacca il mezzo spazio come un interno aggiunto. È capace di difendere con disciplina, ma allo stesso tempo sa far progredire la manovra palla al piede, come un’ala vecchia scuola che ha studiato tattica moderna. Quando accelera, sembra aprire la carreggiata come una moto in sorpasso; quando frena, lo fa per creare il varco giusto, non per alzare bandiera bianca.

LETTURE, MOVIMENTI, PERSONALITÀ
Che tipo di terzino è, quando il pallone scotta? Perera ama il fraseggio, non butta via nulla: cerca il compagno tra le linee, si offre per il dai e vai, accompagna con tempismo. Sulle chiusure difensive mostra buona postura e timing, mentre in conduzione palla al piede ha la progressione per ribaltare il campo. Il suo marchio di fabbrica? L’entrata verso l’interno, col piede destro pronto a rifinire o ad aprire il gioco sul lato debole. Non è solo spinta, è intelligenza applicata alla fascia: quando decelerare, quando sovrapporsi, quando restare. La sua è una lettura “a semaforo”: verde per la corsa, giallo per il palleggio, rosso per chiudere la porta a chi prova a infilarsi.



LA SFIDA CHE CONTA DAVVERO
Cosa serve, adesso? Tempo di campo, ripetizione dei gesti, affinare le scelte nell’ultimo terzo. Perera ha già dimostrato di poter stare dentro un calcio che ti chiede di essere due giocatori in uno. Tocca a lui continuare a spingere sui dettagli: posizione del corpo sul cross avversario, pulizia del primo controllo, tempi della sovrapposizione, pesi di passaggio. Perché la differenza, alla fine, la fanno i millimetri e i centesimi. E su quella fascia sinistra, dove il destro può diventare bisturi, il margine è intrigante. La Primavera del Milan resta la sua casa nel 2025/2026, ed è lì che potrà consolidare gerarchie e responsabilità. Domanda da bar sport: è più ala, mezzala o più difensore? La risposta giusta è un’altra: è un terzino del 2025, capace di cambiare pelle a seconda della partita. E quando un ragazzo di 18 anni sa già fare queste cose, conviene tenere il taccuino aperto e la matita ben temperata.

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