Chi batte il rigore pesante quando il capitano lascia il campo? Alla Triestina la domanda non è più retorica: il presidente Ben Rosenzweig si è dimesso. L’annuncio è arrivato direttamente dai canali ufficiali del club, che ha messo fine alle indiscrezioni degli ultimi giorni e aperto formalmente una fase di transizione al vertice. Una pagina si chiude, un nuovo capitolo sta per aprirsi: la società ha confermato che la nuova guida sarà annunciata a breve, con aspettative importanti su chi prenderà il timone per proseguire il percorso sportivo e gestionale intrapreso dando una sterzata. Il campionato di Serie C dei giuliani rischia infatti di diventare molto problematico con il -7 in classifica e un inizio di stagione difficoltoso.
L’ANNUNCIO CHIUDE LE VOCI, APRE SCENARI
La comunicazione dell’US Triestina Calcio 1918 ha messo la parola fine ai rumors degli ultimi giorni. È un gesto da squadra che decide di uscire dall’area palla al piede: chiarezza, palla avanti, e ora tocca ai prossimi passaggi. Il successore, atteso a breve, sarà chiamato a rilevare il timone e a cambiare rotta in maniera decisa viste le difficoltà degli ultimi anni e con la salvezza rimediata non senza sofferenze ai play out nello scorso campionato. Pare infatti che serva davvero una scossa per rilanciare ambizioni e identità. La risposta in ogni caso arriverà con il profilo del nuovo presidente e con la sua prima linea di comunicazione.
LA SCELTA DEL SUCCESSORE: CONTINUITÀ O DISCONTINUITÀ? Di solito, nei
cambi della guardia, ci sono due strade tattiche: mantenere il baricentro o alzarlo.
Continuità significa consolidare il
percorso sportivo e
gestionale intrapreso, preservando processi, metodi e obiettivi.
Discontinuità vuol dire ricalibrare la rotta, cambiare pressing, variare le uscite dal basso della
governance. La Triestina, per sua stessa ammissione, è in attesa della
nuova guida: il nome non è ancora stato comunicato, ma l’indicazione «a breve» lascia intendere tempi rapidi, da ripartenza immediata dopo un fallo tattico. Tempismo che, in una società di calcio, vale come un contropiede ben orchestrato.
COSA CAMBIA NEL BREVE PERIODO Quando il presidente si dimette, la domanda è: come si gestisce l’intervallo tra un fischio e l’altro? Nelle fasi di
transizione, la priorità è proteggere l’ordinaria amministrazione, tenere la linea difensiva allineata e garantire che lo spogliatoio istituzionale resti compatto. La
pianificazione continua, le relazioni interne si tengono su binari stabili, e si lavora per un passaggio di consegne pulito. La Triestina lo ha detto chiaro: il
successore sarà annunciato a breve. Un segnale che evita palleggi inutili, accorcia le distanze e mantiene alta la concentrazione sulle esigenze del club.
IL PESO SIMBOLICO DELLA PRESIDENZA La
presidenza non è solo una carica; è una maglia numero 10 della
governance. Coordina le traiettorie del club, stabilisce il tono, interpreta la gara anche quando non c’è il pallone tra i piedi. L’uscita di
Ben Rosenzweig, confermata dal club, è quindi un punto di snodo. Chi arriverà dopo dovrà raccogliere un’
eredità precisa: proseguire il cammino sportivo e
gestionale già avviato facendo comunque fronte ad una situazione di partenza di difficoltà. In altre parole, non si riparte da zero. Si riparte dal cerchio di centrocampo, pallone già appoggiato e occhi alla profondità cercando assolutamente di tirare su la testa.
ASPETTATIVE E RESPONSABILITÀ: LA PIAZZA VUOLE RISPOSTE Le attese, si sa, sarano alte. È normale: quando si parla di
presidenza, si parla del motore che spinge un’intera struttura. Che tipo di
leadership servirà per tenere la rotta? Più manageriale o più identitaria? Più verticalità decisionale o più gioco corale? Sono domande da sala stampa, ma sono anche le domande che un club deve porsi quando cambia la figura-guida. Il prossimo presidente avrà una missione chiara, già indicata nelle poche ma nette coordinate condivise: proseguire il
percorso sportivo e
gestionale intrapreso. La parola chiave è coerenza, la cifra stilistica sarà la capacità di tradurre questa coerenza in scelte operative. Anche perchè a Trieste c'è una piazza delusa dalle ultime vicende del club che chiede finalmente una spinta societaria in più.