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Serie D

L'ex Juventus torna in Italia e scende tra i Dilettanti, è un innesto che può sparigliare le carte

Il «giramondo» del pallone approda nell'ambizioso club e porta con sè un'esperienza di altissimo livello

NARDÒ SERIE D - FRANCESCO MARGIOTT

NARDÒ SERIE D - Francesco Margiotta, attaccante classe 1993, nella scorsa stagione ha giocato tra Tagikistan e Andorra

Non è detto che i colpi veri si facciano solo all’ultimo giorno di mercato. A Nardò hanno deciso di andare dritti in porta senza troppi ricami: palla recuperata, verticalizzazione immediata e chance a tu per tu col portiere. L’operazione che porta Francesco Margiotta in granata nel prossimo campionato di Serie D è ai dettagli, e salvo sorprese dell’ultima ora il «giramondo» del calcio italiano vestirà la maglia del Nardò nella prossima stagione. Un innesto che profuma di gol, mestiere e responsabilità: quelli che servono quando vuoi alzare l’asticella e far capire al campionato che non sei qui per fare presenza, ma per giocartela fino al triplice fischio.



IL COLPO: ACCORDO RAGGIUNTO E PRIORITÀ NARDÒ
Il quadro è chiaro: dopo aver rifiutato diverse proposte da club di Serie D ed Eccellenza, Francesco Margiotta ha raggiunto un accordo con la società granata. Una scelta di campo, come quando un attaccante decide di buttarsi sul primo palo e ci mette il corpo, la fame, l’istinto. Il Nardò ha spinto sull’acceleratore e la trattativa si è sviluppata rapidamente: un segnale di prontezza e lucidità, roba da grandi squadre che sanno esattamente cosa cercare e quando affondare il colpo.

MARGIOTTA, CLASSE 1993: IL GIRAMONDO CHE PORTA ESPERIENZA
Classe 1993, carriera cucita tra Italia e Svizzera, con un passato nelle giovanili della Juventus prima e in Lega Pro poi, con inoltre una parentesi in Asia: Margiotta arriva con il passaporto pieno di timbri e lo zaino gravido di partite giocate in contesti diversi. Il suo curriculum lo colloca tra i calciatori italiani che hanno vestito il maggior numero di maglie all’estero: non un dettaglio da poco, perché un percorso così costruisce spalle larghe, letture da veterano e capacità di adattarsi a ritmi, avversari e sistemi di gioco differenti. In altre parole: quando la palla scotta, ci vuole qualcuno che sappia dove metterla per far respirare la squadra. E Margiotta questo «mestiere» lo conosce.



PERCHÉ DE SANZO CI GUADAGNA SUBITO
Per il tecnico Fabio De Sanzo il valore dell’operazione è doppio. Da una parte mette in rosa un attaccante di provata esperienza, dall’altra alza il tasso di personalità nell’ultimo terzo di campo. Un profilo così ti cambia la gestione delle fasi sporche: salire con i tempi giusti, proteggere palla quando serve, attaccare l’area con malizia e scaltrezza, scegliere la giocata semplice quando la partita ti chiede pragmatismo. Non è solo questione di gol, ma di pesare le scelte nei momenti che indirizzano i risultati. Il Nardò aggiunge un riferimento offensivo che può fare da bussola nelle partite bloccate, dove spesso decide chi ha un paio di centimetri in più di freddezza.

TRATTATIVA LAMPO, MESSAGGIO FORTE: SQUADRA COMPETITIVA
L’imminente ufficializzazione dell’ingaggio non è solo la fine di un’operazione ben condotta, è soprattutto un messaggio: il Nardò vuole costruire una squadra competitiva puntando su giocatori di alta caratura per ben figurare nel prossimo campionato di Serie D. Tradotto in gergo: puntare al bersaglio grosso, con la consapevolezza che certe partite si vincono prima negli uffici e poi sul campo. Quando una società individua il profilo giusto e chiude rapida, il segnale rimbalza nello spogliatoio e sugli avversari: qui si lavora con idee chiare e tempismo, come un contropiede disegnato con due tocchi.



IL PESO SPECIFICO DI UN ATTACCANTE NAVIGATO
Cosa porta un giramondo come Margiotta? Porta esperienza che vale mezzo gol a partita, porta letture offensive pronte a cambiare il ritmo all’azione, porta quel mix di pazienza e cattiveria agonistica che spesso separa una buona occasione da un gol vero. Aver consolodato il proprio bagaglio tra diversi paesi e contesti significa aver imparato linguaggi calcistici multipli: pressing alto quando serve, gestione dei tempi morti, scelta delle zone calde in cui farsi trovare. È come avere in campo un playbook vivente: alza il livello della corsa e delle decisioni intorno a lui. In un calcio dove i dettagli fanno la differenza, avere un attaccante capace di leggere prima degli altri la giocata giusta equivale a partire 1-0. E quando il vantaggio è di testa ancora prima che di punteggio, spesso il resto vien da sé.

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