Under 17 A-B
08 Settembre 2025
Domanda secca: quando un club che fiuta talenti come l’Inter bussa al Nord, lo fa per caso o perché ha visto qualcosa di speciale? La risposta è già nel passaporto: Islanda, classe 2009, 16 anni appena compiuti e un nome che si farà ricordare, Bjorn Darri Oddgeirsson. Un colpo dal freddo che scalda il progetto nerazzurro: accordo raggiunto con il Throttur per un prestito con diritto di riscatto, e non è solo mercato. È l’inizio di una collaborazione più ampia tra i due club, con scambi e visite reciproche tra giocatori e allenatori. Tradotto: non un lampo nel cielo d’Islanda, ma una rotta di lungo periodo.
UN “ESTERNO” CHE GIOCA DA MEZZALA
Sì, nelle note di presentazione viene definito “esterno”. Ma la radiografia calcistica di Oddgeirsson è chiara: centrocampista centrale con caratteristiche da mezzala moderna. Un profilo che in un 4-3-3 può fare l’interno destro, in un 4-2-3-1 può occupare la casella di mediano. Insomma, duttilità da manuale. Il suo biglietto da visita non sono le giocate da highlights o i numeri offensivi, bensì l’ordine, la resistenza e la capacità di coprire grandi porzioni di campo. Il classico motorino di centrocampo che ti fa chilometri, ti mette la spina dorsale in mezzo e ti offre equilibrio tra le linee. Non è quello che spesso manca nei momenti caldi?
IL PROVINO A MILANO E LA CHIAMATA NERAZZURRA
Prima della firma, Oddgeirsson ha già assaggiato l’aria di Milano con un periodo di prova. Esito? Ottime impressioni sullo staff tecnico. Tanto è bastato per rimettere in moto la macchina nerazzurra: prestito dal Throttur, diritto di riscatto sul tavolo e inserimento nelle prossime settimane nelle squadre giovanili dell’Inter. Un percorso graduale, come si conviene a chi deve salire di categoria e di intensità, ma con un orizzonte preciso: farlo crescere dentro una struttura che, da anni, sa valorizzare profili di gamba e intelligenza tattica. Oddgeirsson ha già vestito la maglia dell’Islanda Under 15, totalizzando 3 presenze senza gol nelle qualificazioni continentali. La chiamata della selezione giovanile è la cartolina perfetta del suo identikit: profilo pulito, affidabile, capace di stare dentro i principi di gioco con disciplina. A 16 anni, è una base che conta più di qualsiasi fuoco d’artificio. Non a caso, secondo la KSÍ – la federazione nazionale islandese – questi sono i passaggi concreti del suo cammino. La vetrina internazionale? Arriverà a tempo debito.