Chi l’avrebbe detto che, all’Arvedi di Cremona, sarebbe bastata una fiammata per ribaltare la lavagna tattica e far saltare il banco? Nel giorno in cui si alza il sipario sull’Under 18, la Cremonese di Emanuele Tedoldi piazza il colpo che non ti aspetti: 1-0 al Milan di Marco Visconti, più manovra che fendenti, più possesso che verticalità. Eppure nel calcio, lo sappiamo, il pallone non chiede di contare i passaggi: chiede di contare i gol.
PRIMO TEMPO A SCACCHI, CON POCHE MOSSE VINCENTI
La cronaca parla chiaro: 0-0 all’intervallo, poche occasioni da ambo le parti, un primo tempo in cui le squadre si sono studiate come pugili esperti, a distanza di guardia, cercando varchi senza concedere il fianco. Il Milan tiene palla, detta i tempi, fa girare il metronomo con un Angelicchio in grande spolvero nonostante l'anno in meno rispetto a tutti gli altri. La Cremonese, compatta, corta, con le linee che si muovono come una fisarmonica ben oliata, aspetta il momento buono e difende bene con la coppia Vigilati-Gazzoni a chiudere tutti gli spazi. In gare così, il dettaglio è tutto: la scelta di un passaggio, il tempo di un taglio, la lucidità nella transizione.
LA RIPARTENZA CHE VALE TRE PUNTI Nella ripresa, quando le squadre iniziano a
scoprire un po’ di più le carte, ecco l’episodio che sposta l’ago della bilancia: minuto 31 della seconda frazione. La Cremonese accende i motori della ripartenza, il campo si apre e il numero 20 subentrato,
Gabriel Herzuah, vede il varco e lo attraversa con la freddezza del centravanti che annusa il sangue. Contropiede ben orchestrato, tempi perfetti, assist geniale di
Bighetti e palla in porta: 1-0. Un colpo chirurgico, di quelli che pesano come un macigno in un pomeriggio in cui le difese erano state le vere protagoniste.
L’ASSEDIO FINALE NON BASTA: 95 MINUTI, POSSESSO ROSSONERO E CUORE GRIGIOROSSO Il Milan non si arrende: ultimi minuti a tutta, dentro la spinta, fuori i fronzoli. Cinque minuti di recupero a disposizione, ma la porta grigiorossa resta blindata, il
fortino regge. La statistica dice possesso palla rossonero nell’arco dei 95 minuti. La realtà dice: n
on basta. Perché la Cremonese ha trasformato il piano partita in una lezione di concretezza. È la vecchia storia del calcio: puoi suonare a lungo, ma se non azzecchi la nota giusta, la sinfonia non decolla.
TEDOLDI MAESTRO DI PRAGMATISMO, VISCONTI DOVRÀ CAMBIARE RITMO NEGLI ULTIMI METRI Merita un applauso Emanuele Tedoldi, arrivato in estate dalla
Sampdoria: preparazione, lettura dei momenti, lucidità nel cambiare l’inerzia con un innesto pesante come
Herzuah. Quando azzecchi la sostituzione che spacca l’equilibrio, non è fortuna: è timing, è occhio, è saper leggere la partita in tempo reale. Dall’altra parte, Marco
Visconti tiene in mano il pallino, ma dovrà trovare più tagli in profondità e più cattiveria in area:
dominare il centrocampo è un punto di partenza, non il traguardo. Quante volte l’abbiamo detto? Se non sporchi i
guanti al portiere, il copione lo riscrive l’avversario.
IL TABELLINORETI: 31' st Herzuah (C).
CREMONESE (4-4-2): Liberali 6, Castellucchio 6.5 (36' st Pancini sv), Di Palma 6.5, Biolchi 6 (24' st Sarrica 6.5), Vigilati 7, Gazzoni 7, Lubrano 6 (1' st Mazzoleni 6), Scocco 6 (11' st Callegari 6), Bono 6.5 (11' st Herzuah 8), Bighetti 7, Ditanto 6 (24' st Rosa 6). A disp. Caputo, Cassulo, Margiore. All. Tedoldi 7.
MILAN (4-3-3): Faccioli 6.5, Mazzeo 6, Baldacchino 5.5 (42' st Mbaye sv), Angelicchio 7, Kurbegovic 6, Pagliei 6, Batistini 6 (42' st Valenta sv), La Mantia 6 (34' st Delkic sv), Zaramella 5.5 (42' st Di Marco sv), Grassini 5.5 (11' st Plazzotta 7), Lupo 5.5 (34' st Cisse sv). A disp. D'Errico, Mercogliano. All. Visconti 5.5.
ARBITRO: Santeramo di Monza 6.5.
ASSISTENTI: Valdivia di Milano e Manno di Milano.
AMMONITI: Castellucchio (C), Vigilati (C), Scocco (C).