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Italia Under 21

Cambia il portiere e in difesa c'è un giocatore della Juventus: l'Italia del futuro punta al bis senza mezzi termini

Dopo il 2-1 in rimonta nella gara d'esordio delle qualificazioni, gli azzurrini incontrano un avversario rognoso

MACEDONIA UNDER 21-ITALIA UNDER 21 - ANTONIO RAIMONDO

MACEDONIA UNDER 21-ITALIA UNDER 21 - Antonio Raimondo, attaccante classe 2004, attualmente gioca nel Frosinone in prestito dal Bologna (foto figc.it)

Tutto pronto per un’altra notte da Azzurrini, con la palla che scotta e i punti che pesano come lingotti. L’Italia Under 21 torna in campo oggi alle 18.15 per una sfida che profuma di snodo nelle qualificazioni agli Europei di categoria: Macedonia del Nord-Italia Under 21. Una gara da affrontare con il coltello tra i denti e la testa ben lucida, perché il Girone E non lascia margini di errore a chi sogna in grande. E gli uomini di Silvio Baldini, dopo l’esordio col brivido e la rimonta contro il Montenegro, sanno che la parola chiave è una sola: continuità.



IL CONTESTO: PUNTI PESANTI NEL GIRONE E
Le qualificazioni Under 21 sono un campionato vero, non un torneo di vetrina: qui si fanno le ossa, si imparano le letture, si gestiscono le tempistiche del match come un regista in pieno controllo. L’Italia Under 21 arriva alla sfida con la Macedonia del Nord con una bella dose di fiducia in tasca, figlia di un debutto vittorioso nel Girone E. Contro il Montenegro, infatti, gli Azzurrini hanno dovuto rimboccarsi le maniche dopo il vantaggio avversario firmato da Kostic, ma non si sono scomposti: prima il pareggio di Lipani, poi il sorpasso firmato da Koleosho su calcio di rigore. Due guizzi, una rimonta, e soprattutto la sensazione di una squadra presente, capace di reagire come un gruppo maturo.

LA MACEDONIA DEL NORD: FERITA MA IN ALLERTA
Dall’altra parte del campo c’è una Macedonia del Nord che nel debutto ha incassato un pesante 0-3 dalla Polonia. Un passivo netto, di quelli che lasciano lividi. Ma guai a scambiare la ferita per rassegnazione: formazioni così, davanti al proprio pubblico e con l’orgoglio da rispolverare, sanno diventare rognose come una retroguardia che difende l’area con il bus parcheggiato e i coltelli tra i denti. La Macedonia del Nord ha bisogno di una scossa, e l’Italia è l’avversario perfetto per tentare l’operazione-rilancio. Tradotto: partita che si prepara sulla tensione giusta, con i dettagli a fare la differenza per non inciampare sulla classica buccia di banana.

SCELTE E VOLTI: MOTTA TITOLARE, MORUZZI A SINISTRA, PAFUNDI NEL TRIDENTE
Qualche novità rispetto al Montenegro c’è, e non da poco. Tra i pali tocca a Edoardo Motta: l’estremo difensore della Reggiana parte titolare al posto di Mascardi, costretto a lasciare il ritiro per motivi familiari. In difesa, lato mancino, spazio alò giocatore dell'Empoli (in prestito dalla Juventus) Moruzzi, positivo nell’impatto da subentrato a La Spezia e ora chiamato a dare gamba e pulizia di piede sulla corsia. Davanti, Baldini è pronto a puntare sulla fantasia di Simone Pafundi, inserito nel tridente con Antonio Raimondo e Luca Koleosho: un mix di estro, profondità e gamba che promette imprevedibilità tra le linee e attacchi allo spazio in diagonale. Una scelta che apre a nuove soluzioni offensive e al tempo stesso alimenta la sana competizione interna, carburante prezioso in un percorso lungo come quello delle qualificazioni.


LAVAGNA TATTICA: 4-3-3 E CATENA DI COMANDO A CENTROCAMPO
Il vestito resta il 4-3-3, con principi chiari. Dietro, Palestra e Moruzzi a tutta fascia per garantire ampiezza e spinta, Chiarodia e Marianucci a reggere l’urto sul gioco aereo e sulle seconde palle, tipiche del contesto balcanico. In mezzo, il triangolo che dà equilibrio: Pisilli per gli strappi e l’inserimento senza palla, Lipani a cucire traiettorie e tempi, Ndour a mettere fisico e qualità nel duello. Davanti, Pafundi può agire tra le linee come un trequartista mascherato, Raimondo a fissare i centrali e Koleosho a puntare l’uomo, caricare l’uno contro uno e guadagnare metri o falli utili a respirare.

LE CHIAVI DEL MATCH: RITMO, AMPIEZZA, PAZIENZA
Dove si vince una partita così? Nei corridoi laterali e tra le linee, ma soprattutto nella gestione del ritmo. Gli Azzurrini dovranno evitare di trasformare la gara in una ruota della fortuna fatta di seconde palle e rimpalli: servirà far girare il pallone più veloce degli avversari, rifinire sull’ultimo passaggio e costringere la Macedonia del Nord a correre all’indietro. La profondità va cercata con tempismo, non a testa bassa. E poi le palle inattive: contro un avversario che presumibilmente coprirà l’area con densità, ogni calcio da fermo può essere la fessura giusta per far passare la luce. La partita può somigliare a una maratona con volate improvvise: chi gestisce i picchi, porta a casa il risultato.

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