Italia Under 21
09 Settembre 2025
MACEDONIA UNDER 21-ITALIA UNDER 21 - Antonio Raimondo, attaccante classe 2004, attualmente gioca nel Frosinone in prestito dal Bologna (foto figc.it)
Tutto pronto per un’altra notte da Azzurrini, con la palla che scotta e i punti che pesano come lingotti. L’Italia Under 21 torna in campo oggi alle 18.15 per una sfida che profuma di snodo nelle qualificazioni agli Europei di categoria: Macedonia del Nord-Italia Under 21. Una gara da affrontare con il coltello tra i denti e la testa ben lucida, perché il Girone E non lascia margini di errore a chi sogna in grande. E gli uomini di Silvio Baldini, dopo l’esordio col brivido e la rimonta contro il Montenegro, sanno che la parola chiave è una sola: continuità.
SCELTE E VOLTI: MOTTA TITOLARE, MORUZZI A SINISTRA, PAFUNDI NEL TRIDENTE
Qualche novità rispetto al Montenegro c’è, e non da poco. Tra i pali tocca a Edoardo Motta: l’estremo difensore della Reggiana parte titolare al posto di Mascardi, costretto a lasciare il ritiro per motivi familiari. In difesa, lato mancino, spazio alò giocatore dell'Empoli (in prestito dalla Juventus) Moruzzi, positivo nell’impatto da subentrato a La Spezia e ora chiamato a dare gamba e pulizia di piede sulla corsia. Davanti, Baldini è pronto a puntare sulla fantasia di Simone Pafundi, inserito nel tridente con Antonio Raimondo e Luca Koleosho: un mix di estro, profondità e gamba che promette imprevedibilità tra le linee e attacchi allo spazio in diagonale. Una scelta che apre a nuove soluzioni offensive e al tempo stesso alimenta la sana competizione interna, carburante prezioso in un percorso lungo come quello delle qualificazioni.
LE CHIAVI DEL MATCH: RITMO, AMPIEZZA, PAZIENZA
Dove si vince una partita così? Nei corridoi laterali e tra le linee, ma soprattutto nella gestione del ritmo. Gli Azzurrini dovranno evitare di trasformare la gara in una ruota della fortuna fatta di seconde palle e rimpalli: servirà far girare il pallone più veloce degli avversari, rifinire sull’ultimo passaggio e costringere la Macedonia del Nord a correre all’indietro. La profondità va cercata con tempismo, non a testa bassa. E poi le palle inattive: contro un avversario che presumibilmente coprirà l’area con densità, ogni calcio da fermo può essere la fessura giusta per far passare la luce. La partita può somigliare a una maratona con volate improvvise: chi gestisce i picchi, porta a casa il risultato.