Cos’è peggio di un cartellino rosso al 90’? Forse un cartellino… ai conti. La Serie C si ritrova ancora una volta a giocare una partita fuori dal rettangolo verde, con due piazze storiche come U.S. Triestina Calcio 1918 e Rimini F.C. portate davanti al Tribunale Federale Nazionale dopo le segnalazioni della Co.Vi.So.C. e della Lega Pro. La Procura Federale ha infatti deferito i due club per violazioni amministrative, accendendo i riflettori su scadenze non rispettate e garanzie finanziarie mancate. Una gara a metà tra pressing alto e gestione del rischio, dove la tattica non è il 4-3-3 ma l’osservanza di comunicati ufficiali e codici disciplinari. C'è dunque il rischio di ulteriori penalizzazioni in campionato, oltre ai -7 già sul groppone della Triestina e ai -11 a carico del Rimini.
IL FISCHIO D’INIZIO: PERCHÉ TRIESTINA E RIMINI SONO SOTTO ESAME Tutto nasce da segnalazioni formali:
Co.Vi.So.C. (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche) e
Lega Pro hanno inoltrato le loro osservazioni alla Procura Federale. Da lì, il passaggio al
Tribunale Federale Nazionale è stato un contropiede rapido. Nel mirino, due società di
Serie C: la Triestina, inserita nel girone A, e il Rimini, nel girone B. Le contestazioni? Irregolarità amministrative legate a scadenze precise e a meccanismi di garanzia che, secondo gli atti, non sarebbero stati assolti nei tempi e nei modi richiesti.
TRIESTINA, RESPONSABILITÀ DIRETTA E SCADENZE SALTATE La
U.S. Triestina Calcio 1918 è stata deferita per
responsabilità diretta relativamente alle condotte del legale rappresentante pro-tempore. Un’accusa netta: non aver rispettato due scadenze cruciali fissate per l’8 agosto 2025. Nello specifico, il club non avrebbe presentato: - le
garanzie finanziarie necessarie a coprire la rateizzazione dei pagamenti connessi alle operazioni di calciomercato; - l’idonea
garanzia integrativa richiesta per coprire il 40% dell’eccedenza oltre il milione di euro, riferita all’ammontare lordo dei compensi di calciatori, tecnici e direttori sportivi. La richiesta della
garanzia integrativa fa riferimento ai
Comunicati Ufficiali 212/A e 294/A, che indicano con precisione il perimetro delle coperture richieste. A complicare ulteriormente il quadro, per la Triestina è stata contestata anche la
recidiva, come previsto dall’articolo 18, comma 2, del
Codice di Giustizia Sportiva. Tradotto in gergo calcistico: cartellino giallo già preso in passato, e ora ogni intervento in ritardo pesa doppio.
RIMINI, MANCA IDONEA GARANZIA INTEGRATIVA Nel girone B, è il
Rimini F.C. a finire sul taccuino della Procura. Qui l’attenzione si concentra sull’amministratore unico,
Valerio Perini, deferito per non aver rispettato anche lui il termine chiave dell’8 agosto 2025. L’addebito è specifico e circostanziato: mancata presentazione dell’idonea
garanzia integrativa per coprire il 40% dell’eccedenza oltre la soglia di un milione di euro, riferita ai compensi lordi – fissi e variabili – del personale tesserato (calciatori, tecnici e direttori sportivi), in conformità con il Comunicato Ufficiale 294/A. Per il Rimini, la chiamata in giudizio arriva sia a titolo di
responsabilità diretta sia a titolo di
responsabilità propria, con l’aggravante della
recidiva richiamata dall’articolo 18, comma 2, del C.G.S. Una doppia marcatura: l’uomo e la squadra, il dirigente e il club, entrambi chiamati a coprire la stessa zona del campo.
LA «GARANZIA INTEGRATIVA», UNA COPERTURA TATTICA SUI CONTI Cosa significa, in termini pratici, quel 40% sull’eccedenza oltre un milione di euro? Immaginate la fase difensiva di una squadra: quando il rischio offensivo avversario supera una certa soglia, scatta il raddoppio di marcatura. Ecco: la
garanzia integrativa funziona come una copertura aggiuntiva a tutela della sostenibilità dei compensi. Se l’ammontare lordo supera il milione, l’eccedenza deve essere “coperta” per il 40% con garanzie idonee. È una misura che pretende disciplina e
timing perfetto: se perdi il tempo dell’intervento – l’8 agosto 2025, in questo caso – l’avversario va in porta.
LA PARTITA ORA PASSA AL TRIBUNALE FEDERALE NAZIONALE Dopo il deferimento della Procura Federale, il pallone passa al
Tribunale Federale Nazionale. È qui che si giocherà la parte più delicata del match, quella delle
verifiche, delle
responsabilità e delle eventuali conseguenze. Il perimetro è tracciato: da una parte le segnalazioni della
Co.Vi.So.C. e della
Lega Pro, dall’altra i capi d’accusa specifici per
U.S. Triestina Calcio 1918 e
Rimini F.C., con nomi, date e norme richiamate. La domanda che rimbalza sugli spalti è inevitabile: quanto impatterà questa vicenda sul prosieguo della stagione? Per ora, l’unico fischio che conta è quello dell’organo giudicante. E rischia di essere di nuovo pesante per le 2 società.