Un ritorno che profuma di casa vale tanto. Nel calcio, quando un attaccante riabbraccia una tifoseria che conosce già i suoi movimenti e ne ha applaudito le esultanze, il campo sembra accorciarsi di 10 metri. La Ternana riporta a Terni un volto noto e amato: Stefano Pettinari. L’attaccante, classe 1992, ha firmato un contratto annuale con opzione di prolungamento per la stagione successiva. Dopo l’esperienza alla Reggiana, il cerchio si richiude dove si era aperto un capitolo tutt’altro che secondario: 58 presenze e 10 reti in Serie B con la maglia rossoverde in campionato non sono appunti a matita, ma numeri scritti con l’inchiostro indelebile di chi ha lasciato il segno.
IL RITORNO DI PETTINARI Stefano Pettinari torna ufficialmente a vestire rossoverde. È una notizia che ha il sapore della mossa giusta al momento giusto. Perché? Perché la
Ternana non si limita ad aggiungere un nome in distinta: recupera un
attaccante che conosce l’ambiente, il
pubblico, le pressioni e gli umori di
Terni. Che significa, tradotto in gergo da
spogliatoio? Meno tempo d’ambientamento, più immediatezza nelle letture, automatismi che possono rifiorire in fretta. In un campionato tirato come la
Serie B, dove si gioca ogni settimana col coltello tra i denti, sono dettagli che fanno la differenza. Il giocatore comunque sarà fuori lista dal momento che i rossoverdi, come tutte le altre squadre, hanno già inviato documentazione apposita alla Lega. Una sostituzione può comunque essere effettuata nel girone di andata.
UN PROFILO CHE FA DA BUSSOLA Attaccante di esperienza,
Pettinari porta in dote un bagaglio tattico che la
Ternana potrà sfruttare su più binari. Il club non lo prende per fare numero, ma per alzare il tasso di concretezza negli ultimi sedici metri. E l’aspetto che stuzzica di più? La familiarità con il contesto: rientrare in uno
spogliatoio di cui si conoscono corridoi e dinamiche è come rientrare nel proprio salotto e trovare la poltrona preferita al suo posto. Si siede, guarda il campo e ricomincia a puntare la porta.
I NUMERI, IL PESO SPECIFICOI suoi numeri con la
Ternana non sono numeri roboanti da capocannoniere, ma segnali di affidabilità: quando la squadra ha avuto bisogno,
Pettinari c’è stato. E in Serie C, dove spesso basta mezza palla sporca per indirizzare la partita, avere un
attaccante capace di leggere il momento è un lusso. La cifra tecnica non si misura solo col tabellino: si misura con i movimenti senza palla, con la capacità di cucire la manovra, con l’istinto di essere nel posto giusto al momento giusto. Chi meglio di uno che Terni l’ha già respirata? L'attaccante classe 1992 arriva dalla
Reggiana dove nelle ultime 2 stagioni ha totalizzato 31 presenze e 3 gol.
COSA CAMBIA NELL’ATTACCO ROSSOVERDE Un rientro così cambia la grammatica del
reparto offensivo. Non parliamo di rivoluzione per l'organico del tecnico
Fabio Liverani, ma di un’aggiunta che sposta l’ago della bilancia. Il ventaglio di soluzioni aumenta: attacco alla profondità quando c’è campo, ricezione tra le linee quando c’è da abbassare i ritmi, freddezza negli ultimi metri quando si entra in area con la palla che scotta. L’idea è semplice: offrire allo staff tecnico un profilo pronto, malleabile e inseribile nelle rotazioni. E non è forse questa la chiave, nel calcio di oggi? Avere pedine che sappiano interpretare più spartiti senza stonare.
L’IMPATTO NELLO SPOGLIATOIO E IN CITTÀ Terni non dimentica chi l’ha onorata. Una piazza calda, esigente, ma capace di abbracciare forte quando sente appartenenza. L’aria che si respira attorno al
ritorno di
Stefano Pettinari è quella di una scommessa con fondamenta solide: l’empatia con l’ambiente è già scritta, la credibilità è frutto del passato. In uno
spogliatoio, poi, l’esperienza è benzina per i più giovani: vedere un
attaccante con strada già fatta tornare con la voglia di rimettersi in gioco alza l’asticella per tutti. E il
pubblico? Pronto a far vibrare il
Liberati alla prima palla buona, perché certe storie si riaccendono al primo pallone spizzato di testa o al primo taglio sul primo palo.