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Serie C

Torna in una città che lo apprezza ma non potrà ancora essere schierato, lo strano caso dell'attaccante

Il 33enne non era mai sceso sotto la Serie B finora, il suo debutto però è legato a motivi burocratici

TERNANA SERIE C - STEFANO PETTINARI

TERNANA SERIE C - Stefano Pettinari, attaccante classe 1992, nella scorsa stagione con la Reggiana in Serie B 12 presenze e un gol

Un ritorno che profuma di casa vale tanto. Nel calcio, quando un attaccante riabbraccia una tifoseria che conosce già i suoi movimenti e ne ha applaudito le esultanze, il campo sembra accorciarsi di 10 metri. La Ternana riporta a Terni un volto noto e amato: Stefano Pettinari. L’attaccante, classe 1992, ha firmato un contratto annuale con opzione di prolungamento per la stagione successiva. Dopo l’esperienza alla Reggiana, il cerchio si richiude dove si era aperto un capitolo tutt’altro che secondario: 58 presenze e 10 reti in Serie B con la maglia rossoverde in campionato non sono appunti a matita, ma numeri scritti con l’inchiostro indelebile di chi ha lasciato il segno.



IL RITORNO DI PETTINARI
Stefano Pettinari torna ufficialmente a vestire rossoverde. È una notizia che ha il sapore della mossa giusta al momento giusto. Perché? Perché la Ternana non si limita ad aggiungere un nome in distinta: recupera un attaccante che conosce l’ambiente, il pubblico, le pressioni e gli umori di Terni. Che significa, tradotto in gergo da spogliatoio? Meno tempo d’ambientamento, più immediatezza nelle letture, automatismi che possono rifiorire in fretta. In un campionato tirato come la Serie B, dove si gioca ogni settimana col coltello tra i denti, sono dettagli che fanno la differenza. Il giocatore comunque sarà fuori lista dal momento che i rossoverdi, come tutte le altre squadre, hanno già inviato documentazione apposita alla Lega. Una sostituzione può comunque essere effettuata nel girone di andata.

UN PROFILO CHE FA DA BUSSOLA
Attaccante di esperienza, Pettinari porta in dote un bagaglio tattico che la Ternana potrà sfruttare su più binari. Il club non lo prende per fare numero, ma per alzare il tasso di concretezza negli ultimi sedici metri. E l’aspetto che stuzzica di più? La familiarità con il contesto: rientrare in uno spogliatoio di cui si conoscono corridoi e dinamiche è come rientrare nel proprio salotto e trovare la poltrona preferita al suo posto. Si siede, guarda il campo e ricomincia a puntare la porta.



I NUMERI, IL PESO SPECIFICO
I suoi numeri con la Ternana non sono numeri roboanti da capocannoniere, ma segnali di affidabilità: quando la squadra ha avuto bisogno, Pettinari c’è stato. E in Serie C, dove spesso basta mezza palla sporca per indirizzare la partita, avere un attaccante capace di leggere il momento è un lusso. La cifra tecnica non si misura solo col tabellino: si misura con i movimenti senza palla, con la capacità di cucire la manovra, con l’istinto di essere nel posto giusto al momento giusto. Chi meglio di uno che Terni l’ha già respirata? L'attaccante classe 1992 arriva dalla Reggiana dove nelle ultime 2 stagioni ha totalizzato 31 presenze e 3 gol.

COSA CAMBIA NELL’ATTACCO ROSSOVERDE
Un rientro così cambia la grammatica del reparto offensivo. Non parliamo di rivoluzione per l'organico del tecnico Fabio Liverani, ma di un’aggiunta che sposta l’ago della bilancia. Il ventaglio di soluzioni aumenta: attacco alla profondità quando c’è campo, ricezione tra le linee quando c’è da abbassare i ritmi, freddezza negli ultimi metri quando si entra in area con la palla che scotta. L’idea è semplice: offrire allo staff tecnico un profilo pronto, malleabile e inseribile nelle rotazioni. E non è forse questa la chiave, nel calcio di oggi? Avere pedine che sappiano interpretare più spartiti senza stonare.



L’IMPATTO NELLO SPOGLIATOIO E IN CITTÀ
Terni non dimentica chi l’ha onorata. Una piazza calda, esigente, ma capace di abbracciare forte quando sente appartenenza. L’aria che si respira attorno al ritorno di Stefano Pettinari è quella di una scommessa con fondamenta solide: l’empatia con l’ambiente è già scritta, la credibilità è frutto del passato. In uno spogliatoio, poi, l’esperienza è benzina per i più giovani: vedere un attaccante con strada già fatta tornare con la voglia di rimettersi in gioco alza l’asticella per tutti. E il pubblico? Pronto a far vibrare il Liberati alla prima palla buona, perché certe storie si riaccendono al primo pallone spizzato di testa o al primo taglio sul primo palo.

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