Chi l’ha detto che il mercato non può sfoderare l’assist giusto proprio quando serve? Il Calcio Foggia 1920 ha piazzato un tocco di fino sulla trequarti delle trattative annunciando l’arrivo di Miroslav Ilicic. Un nome nuovo per l’Italia, un profilo che profuma di viaggi e confini superati palla al piede, un attaccante pronto a infilarsi tra le linee del progetto rossonero con la fame di chi vuole lasciare il segno. Il club lo ha reso ufficiale: operazione a titolo definitivo, maglia rossonera sulle spalle e orizzonte già tracciato. E nelle parole che accompagnano il benvenuto c’è tutto l’entusiasmo di una piazza che sa riconoscere i colpi: «Benvenuto in Italia, benvenuto a Foggia Miroslav».
CHI È MIROSLAV ILICIC Miroslav Ilicic nasce a Fiume (
Croazia) il 17 aprile 1998.
Attaccante per indole e mestiere, ha già fatto il pieno di timbri sul
passaporto del calcio:
Croazia,
Bosnia,
Slovenia,
Romania e
Polonia. Non esattamente un giro d’allenamento, ma una vera maratona tra culture calcistiche diverse, opposti tattici e stili di gioco cangianti. Un bagaglio prezioso, perché ogni campionato ti insegna qualcosa: la fisicità di certe domeniche, l’attenzione ai dettagli, la capacità di adattarsi alle letture degli avversari. Il risultato? Un profilo che arriva a
Foggia con il chilometraggio giusto per mettersi subito in scia al ritmo rossonero.
IL PESO SPECIFICO DI UN ARRIVO INTERNAZIONALE
Che cosa porta in dote un attaccante cresciuto e maturato tra Croazia, Bosnia, Slovenia, Romania e Polonia? Esperienza internazionale, adattabilità, malizia da area e una lettura delle partite affinata in contesti diversi. Significa saper reggere l’urto quando la sfida diventa spigolosa e capire quando è il momento di venire incontro, attaccare la profondità o prendersi un fallo utile per alzare il baricentro. Significa anche mettere sul tavolo una mentalità da trasferta permanente: cambiare lingua, compagni, abitudini e restare efficace. In altre parole, uno che non si spaventa davanti alle partite «sporche» e che può diventare una variabile tattica preziosa per i rossoneri.
MISTER ROSSI E LA NUOVA PEDINA SULLO SCACCHIERE«Già a disposizione di
mister Rossi» è la frase che scalda i cuori di chi vive il pallone come un’urgenza. Tradotto in campo, vuol dire opzioni in più per ruotare gli uomini davanti, gestire i momenti delle partite e costruire soluzioni su misura dell’avversario. Non serve inventarsi storie: quando arriva un
attaccante con un simile bagaglio, aumentano
competitività interna e
ritmo degli allenamenti. Il posto fisso non lo regala nessuno; la maglia, come si dice nello spogliatoio, te la guadagni dal lunedì al sabato. E Ilicic, con la sua prima volta nel calcio italiano, ha tutto l’interesse a premere sull’acceleratore fin da subito.
PRIMA VOLTA IN ITALIA: STIMOLO O PRESSIONE? Domanda retorica? Entrambe le cose. La prima esperienza in Italia è un trampolino, non un peso. Perché il nostro è un campionato che ti allena a pensare veloce, scegliere bene e sbagliare poco: perfetto per chi arriva con fame e curiosità.
Ilicic, nato sul mare di Fiume e cresciuto in tornei dove la battaglia sui dettagli fa la differenza, atterra in un ambiente –
Foggia – capace di incendiare la passione e trasformare l’adrenalina in benzina. Gli basta il primo dribbling riuscito o una corsa a pressare per far capire di che pasta è fatto. E quell’
opzione di rinnovo, sullo sfondo, è la carota che invoglia a spingere fino al novantesimo di ogni allenamento.
IL SEGNALE DEL CLUB Quanto pesa, in prospettiva, un
ingaggio a titolo definitivo fino al
30 giugno 2026 con opzione di rinnovo? Pesa come un messaggio chiaro: programmare, consolidare, dare continuità a un filo tecnico. È l’idea di una squadra che non si accontenta di riempire caselle, ma sceglie profili con un senso nel mosaico. Un
attaccante nel pieno dell’età calcistica, con alle spalle campionati veri e davanti a sé un’occasione d’oro. Al resto penseranno il lavoro settimanale, le alchimie di
mister Rossi e il feeling con i compagni. Perché il calcio, alla fine, è un gioco semplice: se la palla viaggia veloce e le idee sono chiare, i tasselli vanno al loro posto.