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Serie C

Va in Nazionale e vince 2 partite su 2 in vista dei Mondiali 2026: per il portiere è un settembre d'oro

Si amplia il curriculum internazionale del numero 1, vera bandiera di una delle favole più belle tra i Professionisti

VIRTUS VERONA SERIE C - SHEIKH SIBI

VIRTUS VERONA SERIE C - Sheikh Sibi, portiere classe 1998, gioca per il club veronese dal 2016 ai tempi della Serie D

Pronto a rimettere i guantoni per difendere una nazione intera? Sheikh Sibi risponde presente. L’estremo difensore della Virtus Verona del presidente-allenatore Gigi Fresco ha ritrovato la maglia del Gambia e lo ha fatto con il peso specifico delle grandi occasioni: le qualificazioni ai Mondiali 2026. Nel calendario sono state cerchiate due date, 5 e 9 settembre, con due avversarie da prendere di petto come in un’uscita alta al 90’: Kenya e Burundi. Profumo di partite vere, di quelle in cui ogni parata vale doppio e ogni dettaglio pesa come un cartellino rosso. Con i primi è stata vittoria 3-1, con i secondi altro successo 2-0.



RITORNO IN MAGLIA DEL GAMBIA
Il richiamo della Nazionale è una sirena che nessun portiere vorrebbe ignorare, soprattutto quando il palcoscenico si chiama qualificazioni ai Mondiali 2026. Per Sheikh Sibi è una nuova tappa di un percorso iniziato con pazienza, lavoro e file ordinate di allenamenti tra i pali. Il Gambia lo ha convocato per le due sfide contro Kenya e Burundi: gare che non hanno bisogno di molte presentazioni. L’obiettivo è uno, semplice nella sua complessità: spingere la selezione gambiana un passo avanti verso il sogno mondiale. E quando c’è da blindare la porta, Sibi è pronto a calare la saracinesca.

IL PERCORSO IN NAZIONALE: DAI PRIMI GETTONI ALLE SFIDE UFFICIALI
La storia in maglia del Gambia di Sheikh Sibi comincia nel marzo 2021, quando arriva il debutto ufficiale nelle qualificazioni alla Coppa d’Africa, contro la Repubblica Democratica del Congo. Il battesimo del fuoco è di quelli che contano, perché le gare che portano a una competizione continentale hanno il profumo di responsabilità e adrenalina. Poi, nello stesso 2021, arrivano altre due presenze, stavolta in amichevole, utili come rifinitura tattica e palestra mentale: una contro il Kosovo, l’altra contro il Sudan del Sud. Partite non banali, perché un portiere cresce anche quando il cronometro scorre senza il pathos dei punti in palio: sono i dettagli, le letture, il tempo di reazione a cementare il mestiere. La scorsa stagione solare, Sibi torna nella lista dei convocati per due impegni ufficiali ulteriori, sempre nelle qualificazioni alla Coppa d’Africa: di fronte ci sono le Comore e la Tunisia, due tappe che aggiungono sostanza al suo curriculum internazionale. Sommati al debutto e alle due amichevoli, fanno 5 gettoni complessivi con la selezione gambiana. E sono 5 come le dita della mano che il portiere apre a ventaglio per leggere la traiettoria di un tiro a giro. Un bottino che racconta crescita, affidabilità e una fiducia costruita allenamento dopo allenamento.



DUE DATE DA SEGNARE: 5 E 9 SETTEMBRE
Due giorni, due sfide, un obiettivo. Kenya e Burundi sono stati i nomi sulla lavagna tattica di queste qualificazioni ai Mondiali 2026. In partite del genere, il ruolo del portiere è spesso il confine sottile tra esultare a braccia al cielo e restare con l’amaro in bocca. Quante volte l’inerzia gira su una parata in più, su un’uscita precisa, su un riflesso che toglie la ragnatela dall’incrocio? Per Sibi, l’occasione è stata di quelle che valgono come una fascia da capitano invisibile: tenere il reparto corto, comandare l’area, trasmettere sicurezza. Il tutto, con la serenità di chi sa che ogni minuto giocato con la nazionale è benzina per la stagione.

COSA SIGNIFICA PER LA VIRTUS VERONA
E la Virtus Verona? Quando un proprio estremo difensore viene chiamato dalla Nazionale, il club sa che qualcosa sta funzionando. È un riconoscimento che va oltre il singolo: significa che nelle pieghe degli allenamenti si sta costruendo un professionista all’altezza. Certo, per qualche giorno Sibi volerà via, ma tornerà con quella scintilla negli occhi che solo le partite internazionali sanno accendere. Esperienza, letture migliorate, concentrazione da partita senza rete di protezione: tutto finisce nello zaino del portiere e rientra nello spogliatoio, diventando patrimonio condiviso. Un portiere che vive la doppia dimensione club-nazionale impara a gestire ritmi, pressioni e contesti diversi. È come passare dal sintetico bagnato alla terra battuta in un battito di ciglia: cambia il rimbalzo, non deve cambiare la mano. Dalla Virtus Verona alla maglia del Gambia, e ritorno: un pendolo sportivo che affina i sensi e allena la mente.



LA GRAMMATICA DEI PALI: LEADERSHIP, LETTURE E NERVI SALDI
Che cosa chiedi a un portiere in un cammino di qualificazione? Leadership nella gestione della linea, letture pulite sui tagli e nervi saldi quando la palla scotta. Sibi ha già assaggiato il sapore di gare ufficiali in contesto africano contro avversari tosti come Comore e Tunisia, oltre ad aver sgranato il rosario dell’apprendistato con Kosovo e Sudan del Sud. Non sono solo statistiche, sono strati di esperienza che diventano riflessi condizionati: il passo in più per coprire il primo palo, la voce alta sul calcio piazzato, la postura giusta sul cross teso. E con Kenya e Burundi la sua lavagna si è riempita ulteriormente di frecce e appunti. Ma nel ruolo tra i pali, a volte la differenza la fa il silenzio: quello che precede l’intervento, quando il portiere «legge» prima degli altri e accorcia, come un difensore aggiunto, per sgonfiare l’azione avversaria. È lì che si vede la maturità.

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