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Serie C

Vince 2-0 dopo 25 minuti, perde al 95' con rabbia: Juventus, è una domenica da incubo!

Avanti di ben 2 reti i bianconeri si fanno rimontare clamorosamente dalla capolista del girone, squadra che ha gli attributi

JUVENTUS NEXT GEN-AREZZO SERIE C - STEFANO TURCO

JUVENTUS NEXT GEN-AREZZO SERIE C - Stefano Turco, attaccante classe 2005 della Juventus, contro l'Arezzo il suo 1° gol tra i Professionisti

Chi l’avrebbe detto al 2’ di gioco, con la Juventus Next Gen avanti e l’Arezzo con il fiatone? Eppure il calcio, lo sappiamo, è il re dei ribaltoni: allo stadio Moccagatta va in scena una rimonta da manuale, di quelle che ti fanno alzare dalla sedia e chiederti: ma dove hanno trovato benzina e coraggio gli amaranto? Finisce 3-2 per l’Arezzo di Christian Bucchi, con un finale da brividi, un rigore pesantissimo trasformato da Ravasio e la sensazione che questa squadra abbia messo il turbo, calando un poker di successi e volando a quota 12 punti. Primo storico sorriso contro la Juventus Next Gen di Massimo Brambilla: suona come una liberazione, oltre che come un segnale forte mandato al campionato.



IL LAMPO INIZIALE E IL COLPO DEL 2-0: JUVENTUS NG A BRIGLIA SCIOLTA
La Juventus rompe gli indugi dopo appena due minuti: cross di Rouhi, colpo di testa difettoso dell'ex Torino Chiosa e Turicchia che, di sinistro al volo, fulmina la porta. È un gol che spacca subito la partita: l’inizio è shock per l’Arezzo, che barcolla ma non molla. Al 15’ e poi tre minuti dopo, è Cianci a suonare la sveglia: prima un colpo di testa alto di un nulla, poi una conclusione velenosa dal limite che Mangiapoco respinge con mestiere. Sembra il preludio al pari, ma nel momento migliore degli amaranto arriva il raddoppio bianconero: Turco, classe 2005 e doppia accelerazione nelle gambe, si beve un Tito in giornata no, entra in area, dribbla anche Tavernelli e di sinistro trafigge Venturi. Una rasoiata: 2-0 e strada in salita per l’Arezzo.

LA MICCIA DI PATTARELLO E IL CRESCENDO AMARANTO
La reazione, stavolta, è rabbiosa. Al 35’ ci pensa Pattarello a riaprire tutto con un siluro dalla distanza che non lascia scampo a Mangiapoco. È il tipo di gol che cambia l’inerzia e fa girare la testa agli avversari: da lì in poi l’Arezzo guadagna metri, fiducia, ritmo. Al 41’ Tavernelli sfiora il bersaglio grosso su punizione dal limite: pallone che sibila vicino al palo, Juventus Next Gen che tira il fiato. Intervallo con la sensazione che la gara sia tutt’altro che chiusa.



RIPRESA A ELASTICO, POI IL RIBALTONE: AUTOGOL E RIGORE PESANO COME MACIGNI
La ripresa parte più compassata, i ritmi si abbassano, si bada a non scoprirsi. Ma al 14’ torna a ruggire l’Arezzo: ancora Tavernelli, destro secco che Mangiapoco deve respingere alla grande. L’inerzia è amaranto e il pari arriva al 65’: cross di De Col telecomandato per Cianci, ma Pedro Felipe, nel tentativo di anticiparlo, manda di testa nella propria porta. Autogol che rianima definitivamente l’Arezzo e mette sabbia negli ingranaggi bianconeri. Al 68’ Gilli, su invito di Tavernelli, sfiora la traversa con un colpo di testa; gli amaranto adesso sono arrembanti, la Juventus è sulle ginocchia e cerca ripartenze estemporanee. E il paradosso? Al primo dei 5 minuti di recupero, proprio la Juventus va vicina al colpo grosso: Okoro imbuca per Amaradio che entra in area, ma si incarta tra le maglie difensive amaranto e perde il tempo della stoccata. Gol mangiato, gol subito? Non sempre, ma qui il copione è quello. Poco dopo, Chierico ci prova dai 20 metri: il tiro viene intercettato in area da una mano di Turicchia. Per il signor Maccorin di Pordenone non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Ravasio, glaciale come un veterano. Palla da una parte, portiere dall’altra, sorpasso servito. L’urlo dell’Arezzo rimbomba nel Moccagatta.

EPISODI, CARATTERE E DETTAGLI: DOVE SI È VINTA LA PARTITA
La partita si è decisa nei dettagli, ma soprattutto nella testa. L’Arezzo ha incassato due schiaffi e non ha cambiato spartito: ha continuato a macinare gioco, a cercare la porta, a scoccare frecce dalla distanza con Pattarello e a spingere sulle corsie con De Col e Tavernelli. Il gol del 2-1 è stato la miccia, l’autogol di Pedro Felipe il grimaldello che ha scardinato le certezze bianconere. Da lì, la Juventusha perso campo e serenità, arrivando a gestire male le transizioni e gli ultimi metri. L’episodio del rigore, causato dalla mano di Turicchia su tiro di Chierico, è la classica sliding door: punisce l’ingenuità e premia la squadra che ci crede fino all’ultimo pallone. E gli allunghi di Turco? Primo tempo travolgente, duelli vinti in serie contro Tito e gol d’autore: un tormento costante finché l’Arezzo non ha corretto il tiro sulle fasce, anche grazie all’ingresso di Righetti al posto di un Tito in giornata storta.



IL TABELLINO DELLA PARTITA
JUVENTUS NEXT GEN-AREZZO 2-3
RETI:
2' Turicchia (J), 25' Turco (J), 35' Pattarello (A), 20' st aut. Felipe (J), 50' st rig. Ravasio (A).
JUVENTUS (3-5-2):
Mangiapoco, Felipe, Scaglia, Turicchia, Turco, Faticanti, Macca (42' st Cudrig), Rouhi (21' st Puczka), Deme (30' st Amaradio), Anghelè (21' st Okoro), Guerra (21' st Vacca). A disp. Scaglia, Fuscaldo, Ngana, Owusu, Savio, Brugarello, Pagnucco, Martinez. All. Brambilla.
AREZZO (4-3-3):
Venturi, Tito (1' st Righetti), Guccione, Eklu (12' st Iaccarino), Pattarello (30' st Varela Djamanca), Gilli, Chiosa (32' st Gigli), Tavernelli, Chierico, De Col, Cianci (30' st Ravasio). A disp. Trombini, Galli, Meli, Arena, Dell'Aquila, Perrotta. All. Bucchi.
ARBITRO:
Maccorin di Pordenone.
AMMONITI:
Scaglia (J), Turco (J), Chiosa (A), Tavernelli (A), Chierico (A).

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