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Atalanta, è una storia bellissima: il mancino partito dai campionati Regionali debutta in Serie A

Nel match con il Lecce esordio nel finale per l’esterno classe 2003, Juric lo premia dopo due pari con Pisa e Parma

ATALANTA-LECCE SERIE A - LORENZO BERNASCONI

ATALANTA-LECCE SERIE A - Lorenzo Bernasconi, esterno sinistro classe 2003, è entrato al posto di Zalewski al 40' della ripresa del match giocato domenica 14

Non c'è nulla di più elettrizzante del primo passo nel calcio dei grandi. Il palcoscenico che si apre, i riflettori addosso e il tabellone che recita: 4-1 contro il Lecce. Dentro, nei minuti conclusivi, Lorenzo Bernasconi. Un ingresso breve ma nitido come una giocata di prima, uno di quei momenti che segnano la carriera. L’Atalanta di Ivan Juric, dopo i due pareggi d’avvio contro Pisa e Parma, ha ritrovato gamba e fiducia, e in mezzo a questa scossa c’è il battesimo in Serie A dell’esterno classe 2003: il tipo di dettaglio che dice molto più di quel che sembra. L'avventura nel mondo del calcio di Bernasconi inizia con la Pro Lurano, società di un piccolo comune di quasi 3mila abitanti della bassa bergamasca. Poi il passaggio alla Trevigliese in Under 14 dove inizia a giocare nei campionati Regionali, dal 2018 ecco la Cremonese e dal 2021 la sua casa è il nerazzurro della Dea.



IL MERITO DI JURIC E IL SEGNALE AL GRUPPO
Il tecnico croato Juric non improvvisa. Se chiama, c’è un perché. Qui il messaggio è limpido: Bernasconi ha guadagnato fiducia durante il ritiro estivo, mettendosi in mostra con prestazioni solide e pure con qualche gol nelle amichevoli pre-campionato. Non stiamo parlando di fuochi d’artificio d’agosto, ma di mattoni: affidabilità, applicazione, continuità. Juric lo ha detto coi fatti, non con le parole: inserimento graduale nella rosa della prima squadra e minuti veri nel 4-1 contro il Lecce, quando il copione della gara era già scritto ma la regia aveva ancora una scena da dedicargli. Che cos’è se non una convocazione stabile alle rotazioni stagionali?

IL RUOLO DELL’ESTERNO SINISTRO: CORSA, TESTA E RESILIENZA
Esterno a sinistra. Nome breve per un mestiere lungo. Qui servono corsa senza sosta, affidabilità nelle letture, capacità di adattarsi a compiti che nel giro di una manciata di secondi passano dal raddoppio difensivo alla proiezione offensiva. È una corsia che non perdona: se sbagli il tempo, vieni puntato; se rientri tardi, fai ombra e non copri. Bernasconi ha qualità che fanno al caso: gamba, disciplina tattica, la tendenza a scegliere la giocata essenziale. E poi quel pizzico di sfrontatezza da esterno moderno, la voglia di spingere quando si apre il corridoio. Come un terzino-ala che mette la freccia e non guarda nello specchietto, fidandosi del lavoro di reparto.



QUELLE AMICHEVOLI CHE HANNO PESATO
Le partite d’estate, spesso considerate allenamenti mascherati, hanno un peso specifico quando si tratta di giovani che bussano alla porta. Le «prestazioni solide» citate nel ritiro non sono solo parole, ma una sequenza di prove che hanno convinto Juric: attenzione alla fase di non possesso, pulizia tecnica nelle uscite, inserimenti premiati da qualche gol nelle amichevoli. È lì che Bernasconi ha fatto curriculum, trasformando l’occasione in credito. E quando si fanno i conti prima dell’inizio vero, quel credito torna utile: ecco spiegato il perché di un esordio che sembra la prima pagina di un racconto e non un semplice cameo. Il classe 2003, inoltre, nella scorsa stagione ha collezionato 41 presenze e 3 reti tra campionato e play off con la squadra della Dea di Serie C. Numeri da giocatore pronto al grande salto.

ATALANTA, LA FABBRICA DEI TALENTI
Per l’Atalanta è l’ennesima conferma del valore del proprio settore giovanile, da anni tra i più prolifici d’Italia. Non è una sorpresa, è un marchio di fabbrica: crescere calciatori con fondamenta tecniche e caratteriali solide, pronti a entrare nei meccanismi della prima squadra. Bernasconi si inserisce in questa tradizione come un ingranaggio che trova la sua sede naturale. Il messaggio verso tutti gli altri ragazzi della filiera è potente: se lavori, vieni visto; se rendi, vieni premiato. Un patto non scritto tra campo e spogliatoio, tra il lavoro settimanale e la fiducia della domenica.



ROTAZIONI, COMPETIZIONE INTERNA E CRESCITA
Se c’è una parola che accompagna le stagioni lunghe, è «rotazioni». L’esterno sinistro è un ruolo che macina energie, e chi lo interpreta deve poter contare su cambi di qualità. Bernasconi potrà essere quella carta fresca da calare al momento giusto, una scelta che garantisca corsa e disciplina. La competizione interna farà il resto: quando due o tre giocatori si contendono la stessa corsia, l’asticella si alza, il ritmo in allenamento sale e in partita si vedono gambe più leggere. È l’alchimia che porta le squadre a durare, a resistere agli urti del calendario. Da qui in avanti la strada chiede pazienza, lavoro e continuità. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, la corsia sinistra dell’Atalanta ha trovato una nuova gamba su cui correre.

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