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Parla Padoin dopo Juve-Dortmund: «Per vincere bisogna essere motivati! Elimoghale? Talento vero, ma serve calma»

Il tecnico bianconeri analizza l'esordio negativo contro i tedeschi e commenta le prestazioni dei suoi ragazzi

Parla Padoin dopo Juve-Dortmund: «Per vincere bisogna essere motivati! Elimoghale? Talento vero, ma serve calma»!

UEFA Youth League - In foto: Simone Padoin, allenatore della Juventus Primavera dopo la gara con il Borussia Dortmund. Juventus-Borussia Dortmund 2-3.

La Juventus sfiora una clamorosa rimonta, ma non riesce a trovare il pari contro il Borussia Dortmund nella gara d'esordio della Youth League, venendo sconfitta per 2-3 dai tedeschi. Un risultato che lascia amarezza, soprattutto per un primo tempo di grandi difficoltà per la Juve, chiuso sotto di 3 reti. Madama ha trovato una bella reazione nella ripresa, segnando con Pugno e Crapisto le reti che l'hanno illusa.

Il tecnico juventino Simone Padoin, a fine partita, si è detto soddisfatto per l'ottimo secondo tempo, ma sottolineando come l'aspetto mentale sia mancato nei primi 45': «È stato un primo tempo complicato. Non abbiamo avuto un buon impatto, forse anche a causa di un po' di spavento è mancato del coraggio. Nel ripresa, poi, si è vista una squadra vera. Ho detto ai ragazzi che bisogna ripartire da questo. Ogni gara deve lasciare un insegnamento, in questa è la motivazione che si deve avere per arrivare al traguardo sperato. Oltre tattica e tecnica, è questo l'aspetto più importante. Quando una squadra vuole un obiettivo, deve volerlo da dentro». 

Senza dubbio, dopo l'intervallo si è vista un'altra Juve, forse la migliore di questo inizio di stagione. Ma cos'ha detto Padoin negli spogliatoi: «Nell'intervallo ho parlato solo di motivazione. Qualcosa è scattato e si è tradotto in campo. Se questi ragazzi vogliono fare i calciatori devono avere l'atteggiamento giusto. Il segreto è questo, bisogna avere voglia di "mangiare" gli avversari. Non è stato semplice recuperare le energie giocando ogni tre giorni, mi sono chiesto se il gruppo avesse retto un'altra partita, ma quando giochi gare così prestigiose ti arrivano tante forze, soprattutto mentali».

Il direttore generale della Juventus Fc François Modesto presente a Vinovo

Scesi dalla Next Gen per aiutare la Primavera in quest'appuntamento così importante, Crapisto e Pugno si sono rivelati subito decisivi. Padoin commenta la gara dei due bianconeri: «Non avevo dubbi sul loro impatto, hanno giocato nel torneo di Premier League e sapevo avrebbero approcciato bene. Per loro vale lo stesso discorso degli altri, che se fanno bene, giocano. Lo scorso anno hanno fatto la differenza, ora hanno dato il loro contributo importante. Potranno aiutare i più giovani nel processo di crescita». Se i due "grandi" hanno confermato le aspettative, anche il più piccolo di tutti, Destiny Elimoghale, sta stupendo in positivo. Dopo il gol di mercoledì scorso contro il Genoa, per il classe 2009 è arrivato anche l'assist per l'1-3 di Pugno. Padoin commenta: «Destiny è un ragazzo dal grande talento, ma non bisogna aver fretta. Ci sono dei passaggi che deve fare, ora deve focalizzarsi sul lavoro in Primavera per poi, un giorno, spiccare il volo per competizioni più importanti. L'annata dei 2009 è di alto livello - afferma Padoin -, il Dortmund ne aveva 4 o 5 2009 in campo. Ci si rende conto del loro livello, soprattutto in ambito internazionale».

Gianluca Pessotto, ex bandiera ora Football Teams Staff Coordination Manager della Juventus

Tuttavia, per Padoin, alla prima esperienza da capo allenatore, è arrivata la sua terza sconfitta nelle prime 5 usciteufficiali (una sola vittoria e un pareggio). Un periodo di conoscenza del ruolo per il tecnico classe '84, che la scorsa stagione ha ricoperto i panni di vice di Francesco Magnanelli, ora nello staff del Milan di Massimiliano Allegri. «Sono stati dei mesi positivi per le mie sensazione, anche se i risultati non ci stanno dando grande ragioni, questo è inutile negarlo. Ci sarebbe piaciuto, ovviamente, partire diversamente, anche per avere più fiducia. Lavoro tutti giorni per migliorare, non solo me stesso, ma soprattutto i ragazzi».

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