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Serie C

Rissa con i tifosi dopo la salvezza ai play out, sono 4 gli ex tesserati del club di Serie C indagati

L'accaduto risale a 2 campionati fa, il «fattaccio» è avvenuto dopo la partita che valeva l'intera stagione

POTENZA SERIE C- RISSA TRA GIOCATORI E TIFOSI

Ma come si passa dall’estasi di una salvezza al filo spinato delle aule giudiziarie nel giro di poche ore? È la domanda che rimbalza tra i corridoi del calcio di provincia e non solo, dopo che a Potenza sono arrivati gli avvisi di conclusione delle indagini per rissa e lesioni a carico di quattro ex tesserati della maggiore società cittadina, ancora tra i Professionisti. Una vicenda che affonda le radici nella notte più nervosa della stagione, quella tra il 19 e il 20 maggio 2024, subito dopo il ritorno dei playout contro il Monterosi Tuscia, gara che aveva messo il timbro sulla permanenza in Serie C dei lucani. Il sipario, anziché calare nel tripudio, si sarebbe riaperto su un terzo tempo amaro.



UN POST-PARTITA AD ALTA TENSIONE
Le contestazioni di due tifosi, arrivate a caldo dopo un andamento al cardiopalma, sarebbero state la miccia che ha acceso uno scontro prima verbale e poi fisico. Un match dentro il match, stavolta fuori dal campo e lontano dai riflettori, ma con un impatto che può pesare quanto un cartellino rosso diretto. In un attimo, l’euforia si sarebbe trasformata in nervi a fior di pelle: chi ha giocato, allena o vive lo spogliatoio sa quanto, talvolta, la pressione possa montare come un pressing a uomo a tutto campo.

I NOMI AL CENTRO DEL FASCICOLO
I destinatari degli avvisi di conclusione delle indagini sarebbero quattro ex del Potenza: Salvatore Caturano, da poche settimane passato al Catania, il centrocampista Giovanni Volpe, tesserato del Monopoli, il difensore Rosario Maddaloni e l’allenatore dei portieri Alessandro Greco. Nomi conosciuti su più panchine e rettangoli della Serie C, protagonisti nella corsa alla salvezza dei lucani, ora richiamati in un copione ben diverso. Non un pallone da difendere in area, ma una posizione da chiarire davanti alle autorità, con le contestazioni che – sempre secondo la ricostruzione – ruotano attorno all’ipotesi di rissa e di lesioni.



LE IMMAGINI E LE CONSEGUENZE
Gli episodi sarebbero stati documentati dalle immagini di sorveglianza: una sorta di VAR della notte, capace di congelare frame e incasellarli in sequenza. Nel mezzo, due giovani tifosi: per loro si è reso necessario il passaggio al Pronto Soccorso del San Carlo, il nosocomio cittadino, con un paio di settimane di prognosi. Quando i referti entrano in gioco, la partita smette di essere solo sportiva. Da qui l’ipotesi di reato di lesioni che accompagna il fascicolo, un fischio che passa dal campo ai codici.

L’ONDA LUNGA DI UNA STAGIONE DI TRINCEA
La salvezza, conquistata nella stagione 2023-2024 nel ritorno dei playout contro il Monterosi Tuscia, racconta già di una stagione vissuta col fiato corto. Partite da dentro o fuori, nervi tesi, posta altissima: basta un rimbalzo storto per cambiare la traiettoria. Quante volte abbiamo visto club ridisegnare il proprio futuro in 90 minuti più recupero? E quante volte la tensione si è trascinata oltre la linea laterale? Qui, il confine fra passione e frizione sembra essersi assottigliato fino a spezzarsi nella notte che avrebbe dovuto profumare di liberazione.



IL PESO DELLE PAROLE E DELLE CONTESTAZIONI
Contestazioni, si diceva. È un termine che nello stadio vive di cori e striscioni, ma fuori può avere un’eco diversa. Due tifosi, due voci fuori dal coro che, stando alle ricostruzioni, avrebbero innescato uno scambio acceso con alcuni protagonisti della serata. In certi frangenti, bastano pochi secondi per mandare in tilt l’assetto, come quando una squadra perde le distanze tra i reparti e concede campo. Eppure, il calcio ci ha insegnato che la gestione dei momenti è tutto: una dote tattica che vale anche, e soprattutto, dopo il triplice fischio. Gli atti raccontano un copione fatto di contestazioni, parole pesanti e contatti, con conseguenze misurabili in prognosi. Il resto appartiene alle sedi competenti, mentre la comunità sportiva osserva, riflette e – inevitabilmente – si interroga.

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