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Serie C

Dopo il disastroso inizio ecco un nuovo allenatore, il club adesso vuole cominciare a correre

Già 4 giornate di campionato e ancora nessun punto in classifica, la squadra cerca subito un cambio di rotta

LUMEZZANE SERIE C - EMANUELE TROISE

LUMEZZANE SERIE C - Emanuele Troise nella passata stagione ha allenato per 25 partite l'Arezzo nel Girone B di terza serie

Cambio in corsa, anzi, cambio di marcia. Dopo Massimo Paci, tocca a Emanuele Troise accomodarsi sulla panchina del Lumezzane. Ma che volto avrà la squadra rossoblù sotto la guida del tecnico ex Arezzo? Domanda retorica solo fino a un certo punto: perché il profilo del nuovo tecnico racconta di un allenatore cresciuto sul campo, a piccoli passi, con la pazienza di chi sa leggere la partita come un mediano che vede tutto a 360 gradi. Il club lo ha annunciato con una nota chiara: la conduzione tecnica della prima squadra maschile è stata affidata a Troise, con contratto fino al 30 giugno 2026, e con lui arriva anche il vice allenatore Domenico Di Cecco. Una coppia che sa di equilibrio e idee, pronta a rimettere al centro il progetto Lumezzane.



DALLA CULLA AZZURRA ALLA VALIGIA DEI SOGNI: IL CALCIATORE TROISE
Napoletano d’origine, Emanuele Troise è cresciuto nel vivaio del Napoli, dove ha esordito in prima squadra nella stagione 1998-1999, rimanendovi fino al 2003. In maglia azzurra ha messo insieme 78 presenze e una rete: numeri che raccontano affidabilità, continuità, piedi ben piantati sull’erba e testa lucida. Poi Bologna, Ternana, Salernitana, Foggia, Cavese e Città di Marino, fino al congedo dal calcio giocato nel 2012. In mezzo, una tappa estera che vale doppio nel bagaglio d’esperienza: dal luglio 2008 al gennaio 2010 la Grecia, con la maglia del Panthrakikos. Un percorso da difensore che ha attraversato spogliatoi diversi e tanti campi difficili: il tipo di carriera che, una volta appesi gli scarpini al chiodo, ti lascia in dote un manuale di sopravvivenza e lettura delle situazioni che in panchina fa sempre comodo.

L’APPRENDISTATO DELL’ALLENATORE: METODO, GAVETTA, IDENTITÀ
La prima lavagna tattica Troise l’ha aperta in ambito giovanile: Casertana, dove ha allenato la Berretti, quindi Bologna, con l’Under 17 nel 2016/2017 e per due stagioni la Primavera dal 2017 al 2020. Un tracciato che spesso forgia allenatori attenti al dettaglio e alla crescita individuale dei giocatori, perché quando lavori con i giovani devi saper insegnare il mestiere, costruire automatismi e mentalità. È il tipo di imprinting che resta. Poi la panchina «dei grandi» e il saliscendi delle categorie: Mantova in Serie C nel 2020-2021; Cavese nel biennio 2021-2023 in Serie D; Rimini nella stagione 2023-2024, sempre in C; e l’esperienza più recente all’Arezzo, nel Girone B di Serie C, terminata nel febbraio della passata stagione. Piazze vere, calde, dove il calcio è pane quotidiano e la pressione non manca: contesti perfetti per temprare carattere, convinzioni e capacità di gestire i momenti in cui il pallone scotta.



LUMEZZANE, PERCHÉ LA SCELTA DI TROISE HA SENSO
Il Lumezzane scommette su un tecnico abituato a lavorare dentro le dinamiche della Serie C, capace di attraversare più contesti senza perdere bussola e ambizione. Cosa può portare Troise? Il suo curriculum dice “formazione” e “campo”. Chi ha fatto la gavetta tra Berretti, Under e Primavera tende a costruire con pazienza, a valorizzare chi ha fame e gamba, a dare un’identità leggibile alla squadra. La sua traiettoria, da Napoli a Bologna, da Mantova a Cavese, da Rimini ad Arezzo, racconta una familiarità con i ritmi e gli equilibri delle categorie dove i dettagli fanno la differenza: scelte di linea, compattezza tra i reparti, gestione delle transizioni. Non è un caso se è arrivato fino a Lumezzane: la società vuole un allenatore che sappia rimettere ordine, alzare l’asticella mentale e scalare la classifica una partita alla volta dopo i 4 ko nelle prime 4 partite di campionato. Perché in Serie C, lo sappiamo, spesso si vince «di squadra» prima che di singoli.

IL DOPO PACI: CAMBIO DI ROTTA O CONTINUITÀ INTELLIGENTE?
Dopo Paci, il cambio in panchina è un segnale forte. Il club ha premuto il tasto «reset»? Oppure cerca una continuità intelligente con un timoniere diverso? Le definizioni contano fino a un certo punto: quello che conta è l’energia che Troise porterà dentro lo spogliatoio, la chiarezza degli allenamenti, la capacità di trasferire principi. L’idea di gioco, in queste categorie, è come un copione fatto di scene semplici e ripetute: linee corte, aggressività misurata, letture lucide. Con un tecnico che ha respirato tanto settore giovanile e panchine vere, il Lumezzane prova a cucirsi addosso un abito funzionale e competitivo, senza fronzoli, ma con le tasche giuste al posto giusto.



IL FISCHIO D’INIZIO DEL NUOVO CORSO
Insomma, palla al centro. Il Lumezzane consegna le chiavi a Emanuele Troise e aggiunge Domenico Di Cecco in cabina di regia dello staff. È il momento di trasformare un annuncio in un percorso, il curriculum in sostanza. In uno sport dove i dettagli pesano come macigni, la scelta di un allenatore con questa mappa tra le mani è un modo per dire: vogliamo una squadra che corra con testa, che sappia soffrire quando serve e che, quando vede lo spazio, ci entri con coraggio. Il resto lo dirà il campo, come sempre. Ma l’idea è chiara: nel dopo Paci, il Lumezzane si affida a una guida che conosce la strada e ha le scarpe giuste per percorrerla.

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