ASCOLI SERIE C - Samuele Vitale, portiere classe 2002, è arrivato in bianconero la scorsa estate dal Monopoli
Domanda secca per rompere il ghiaccio: quante squadre possono permettersi di tirare giù la saracinesca per 4 giornate di fila, senza lasciare spiragli manco per una spifferata? In Serie C, al momento, una soltanto: l’Ascoli. I bianconeri marciano con la porta a doppia mandata e il cartello «vietato segnare» appeso ben in vista. In cabina di comando, guanti saldi e sguardo da veterano, c’è Samuele Vitale: classe 2002 arrivato in estate dal Monopoli, eppure già capace di infilare 4 clean sheet consecutivi. Tradotto: 360 minuti più recuperi senza dover mai raccogliere il pallone dalla propria rete. Roba che, nello spogliatoio, vale come un gol pesante al 90°.
UNA PORTA INVIOLATA CHE FA RUMORE Dopo 4 giornate, il dato è cristallino: l’Ascoli del tecnico Francesco Tomei è l’unico club di tutta la Serie C a non aver ancora incassato una rete. Non è solo una statistica carina da sfoderare al bar, è un manifesto programmatico. Significa compattezza, letture pulite, sincronismi tra reparti, fame nel difendere l’area come fosse un tesoro di famiglia. E il bilancio in classifica recita senza giri di parole: imbattuti, grazie a due successi e due segni X. In un torneo dove spesso si vince anche sporco, tenere la porta immacolata per quattro gare è come scendere in campo con un gol di vantaggio mentale: sposta equilibri, spaventa gli avversari, rafforza l’identità.
SAMUELE VITALE, CLASSE 2002: LA SARACINESCA BIANCONERA Il focus, inevitabile, si ferma su Samuele Vitale. Portiere bianconero nato nel 2002, ma già con la freddezza di chi ha imparato l’arte e l’ha messa da parte. I 4 clean sheet di fila pesano come macigni sul giudizio di questo primo scorcio di stagione. Quando un estremo difensore non subisce gol per 360 minuti più recuperi, parla il linguaggio universale dei numeri: concentrazione, timing sulle uscite, reattività tra i pali, gestione delle transizioni. È il classico guardiano del faro che, di notte, illumina la rotta e detta la calma anche quando il mare si increspa. Il suo rendimento è il cappello di un gioco di prestigio difensivo in cui tutto il reparto, dal primo all’ultimo, si muove all’unisono.
LA FASE DIFENSIVA COME ABITO SU MISURA C’è un concetto, più di altri, che questo Ascoli sta cucendo addosso alla propria pelle: la fase difensiva non è un «non subire», è un «saper scegliere». Aggressione sulla prima palla quando serve, blocco medio-basso quando conviene, linee compatte e reparti corti per togliere ossigeno tra le linee. Il risultato? Gli avversari girano il pallone, ma faticano a trovare gli half-spaces; arrivano al cross, ma leggono solo numeri di maglia bianconeri; ci provano da lontano, ma si infrangono contro il muro e, quando serve, contro i guanti di Vitale. Non c’è magia, solo disciplina e consapevolezza: quel mix che, spesso, in Serie C, fa la differenza tra navigare e sbandare.
IL PESO SPECIFICO DEI CLEAN SHEET Quanto vale un clean sheet, in termini di punti? Spesso vale la serenità di poter colpire con il minimo sforzo, di capitalizzare episodi e dettagli, di non farsi prendere dalla frenesia. Due vittorie e due pareggi raccontano proprio questo: una squadra che sa soffrire senza scomporsi e uscire dal campo sempre con qualcosa tra le mani. La porta inviolata diventa moltiplicatore di fiducia. Ogni minuto che passa senza subire si trasforma in benzina per l’autostima collettiva, in una narrazione che gli avversari iniziano a conoscere e, talvolta, a temere: «All’Ascoli non si segna facilmente». E quando un’etichetta del genere ti si appiccica addosso, è già un mezzo vantaggio.
VITALE E IL VALORE DELL’AFFIDABILITÀ Tornando a Samuele Vitale, il suo filotto di clean sheet non è solo vetrina personale. È un sigillo di affidabilità che si riflette sul gruppo. Sapere che alle spalle c’è un portiere capace di «fare la parata» quando occorre cambia il linguaggio del corpo di chi difende: si azzarda un anticipo in più, si rischia una verticalizzazione in uscita, si imposta con meno paura. E se il portiere è un classe 2002, allora il messaggio è doppio: presente convincente e prospettiva luminosa. E si può dire che 4 partite così siano una carta d’identità timbrata con autorevolezza.
Commentascrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Sprint e Sport - Lombardia DilettantiTutte le ultime notizie dal mondo dei dilettanti lombardi
Testata iscritta al Tribunale di Torino al n. 36/2016 del 14/9/2016 registro informatizzato (già iscritta al n.1178 del 30/7/1957) - Direttore responsabile: Claudio Verretto - Società editrice: Lettera 22 scarl - Via Alessandro Roccati 20 - Partita Iva 08329370012. CCIAA: Torino. REA: TO-964286. Mail: amministrazione@sprintesport.it
Amministrazione trasparente: la testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs 70/2017 (ex L. 250/90). ISSNA Stampa: 1594-5529. ISSN WEB 2465-128. Fondo di garanzia Legge 662/96