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Primavera 2

Pari e patta! Difese inattaccabili, tanta lotta e uno 0-0 che non accontenta nessuno

Renate e Sudtirol non si fanno male: arriva un punticino che muove la classifica di entrambe

Renate-Sudtirol Primavera 2

RENATE-SUDTIROL PRIMAVERA 2 • Luca Valerin e Marco Iuliano tra i migliori in campo

Serviva dare risposte, ma permangono dubbi. Il pari, è noto, accontenta sempre a metà. In questo caso, però, nessuno può dirsi davvero soddisfatto. Né il Renate, né il Sudtirol. Che non incidono, nella caldissima sfida del Mario Riboldi. Tornando a casa con certezze da ricostruire e spunti da cui ripartire. Più forti, più consapevoli e, chissà, ancora più grandi. Questo e altro, per ritrovare la via dei tre punti e sbrogliare, in fretta, i perché più insistenti. Desideri e paure che si attraggono, annullando forze e posta in palio: il match termina 0-0, senza regalare gol e senza segnalare grandi squilli. Un epilogo decisamente spoglio di estasi, seppur intenso e sentito da ambo le parti, che risalta più i limiti che i pregi delle due squadre. Si riparte anche così: pareggio formativo.

EQUILIBRIO

Valigie imbarcate, inizia il viaggio. Biglietto sola andata, direzione felicità. Quella che solo il pallone, infondo, sa davvero garantire. Non c’è tempo per voltarsi, né per i rimpianti: adesso bisogna agire. Ripetere ad alta voce ed ergere a strumento di conquista. Perché solo così si impara a crescere, a vincere. E anche un po' a scoprirsi. Senza maschere, senza filtri, senza limiti né remore. Ripetere ad alta voce ed ergere a strumento di conquista: questo è l’obiettivo numero uno di Renate e Sudtirol. Darsi un imprinting, definire i contorni della propria identità, capire dove poter arrivare e come farlo. I primi minuti del duello servono proprio a questo: individuare limiti e pregi. Non necessariamente in questo ordine. Detto, fatto: emerge subito, con vigore, la forza del Sudtirol. Desideroso di lasciarsi alle spalle il pareggio contro l’Entella e subito chiaro nei suoi intenti. Girare la sfera, muoversi tra le linee, aggredire a uomo, attaccare la profondità. Stringendo i denti, al contempo, perché la categoria stessa lo richiede. Piano gara ben incorporato e ben interpretato, attraverso guizzi e muscoli: quelli di Pajonk e Precupanu davanti, quelli del terzetto difensivo biancorosso dietro. Solido e arcigno nel contenere le sporadiche distese nerazzurre, spesso affidate all'estro di Valerin sulla sinistra. È sempre il 10 renatese, infatti, a rendersi pericoloso, specialmente in un paio di occasioni: prima crossa sulla testa di Pietropoli (fuori), poi impegna Bonifacio con un destro sul suo palo (30').

Rapidità che accende la manovra renatese, in avvio bloccata e unicamente incentrata sulla ricerca della profondità e dell'ampiezza, avallata dal saliscendi degli esterni, dalla mole di Pietropoli (estremamente sacrificato) e dagli strappi dei terzini. Uno di questi porta alla conclusione di Capozucca, proprio a ridosso del 45esimo, respinta efficacemente dall'estremo difensore biancorosso. Non prima di aver sofferto e rischiato, ovviamente: le chances tirolesi marcate Donegà e Rech (doppia rasoiata dal limite dell'area) equilibrano l'incontro e spaventano Alfieri. Nel complesso, mai davvero impegnato: il Sudtirol non centra lo specchio e quando ne ha l'occasione non punge a sufficienza. Come con Gamper, il cui tentativo di pallonetto sul calare di frazione è fin troppo flebile. Risultato? Poche occasioni e poche emozioni ridistribuite in uno 0-0... accaldato. Le condizioni meteo, infatti, spaccano l'incontro: il sole batte e blocca l'inventiva, pur senza intaccare energie e stimoli di ambo le compagini. Perché, parallelamente, il ritmo è alto e l'agonismo anche: tanti capovolgimenti, tanta corsa, tanta intensità. Partita vera.

PARI E PATTA

Non cambia la sostanza nel secondo tempo. La bagarre è accesa e il match si gioca su ritmi tirati, fisici, ulteriormente acuiti dal caldo e dal campo. Vero e proprio terreno di battaglia: duro e arcigno. Da seconde palle e contrasti, da ardore e disciplina. Riservato agli uomini, quelli veri. Non c'è tempo per lo scalpello e per la giocata di fino: il momento richiede testa, cuore e gambe. Tre regole, un vademecum: mai mollare. La categoria lo richiede, dicevamo. Aumenta l'attesa, dunque. Così come la pressione. Perché entrambe sentono la responsabilità. Ma nessuna, a conti fatti, riesce a prevalere sull'altra, tra flebili fiammate e scosse di apatia. Resterà l'orgoglio, quello sì. Intanto, permane lo 0-0.

Sia Boscolo che Cherubin dettano le linee guida. Muovono le pedine, ruotano le risorse, si scompongono alla ricerca di soluzioni. Attaccare l'area, andare a duello: grida che risuonano nel cielo di Renate. E che gli dei del calcio faticano a sentire. Da una parte prova ancora Valerin, stremato e successivamente costretto al cambio; dall'altra è il neoentrato Mahlknecht a creare presupposti interessanti, impegnando Alfieri con un bel tiro dalla media distanza. Guizzo intrigante, seppur isolato: sugli sviluppi della stessa azione, Rech trova la presa tranquilla del portiere nerazzurro. Qualche giro d'orologio più in là, invece, un'altra fantasia del 20 biancorosso imbecca Platto, il cui colpo di testa è debole e sbilenco. Nulla di fatto.

È qui, però, che sembra cambiare qualcosa. Perché i padroni di casa alzano i giri del motore, rinfrescati dai cambi e affrettati dal cronometro che corre. L'ultima mezz'ora assume dunque i contorni di un monologo, che renatesi recitano alla loro maniera: manovra aggressiva, cross, incursioni. Una di queste, in tal senso, rischia di sovvertite il codice. Ma il traversone di Arioli, per quanto perfetto, non è controllato da Carta, il cui piattone si infrange su sé stesso. Il finale è manifesto di una volontà che resta statica. Ferma ad un tiro deviato di Gorni e ad una conclusione fuori misura di La Ruffa. Ferma al confine e lontana da orizzonti prosperi. Il Sudtirol finisce per accontentarsi. Il Renate fa la conta dei rimpianti. Il duello termina come è iniziato.

IL TABELLINO

RENATE-SUDTIROL 0-0
RENATE (4-4-1-1): Alfieri 6.5, La Ruffa 6.5, Arioli 7 (35' st Guerra sv), Lo Re 7 (24' st Falcone 6.5), Nechita 6.5, Stagi 6.5, Capozucca 7 (18' st Fortunato 6.5), Deviardi 7, Pietropoli 7 (35' st Martinazzi sv), Valerin 7.5 (18' st Gorni 6.5), Carta 6.5. A disp. Zappa, Caprotti, Viganò, Suppa, Pozzi, Leoni. All. Boscolo 6.5.
SUDTIROL (3-5-2): Bonifacio 7.5, Hofer 7, Iuliano 7.5, Donegà 6.5 (42' st Fois sv), Halili 7.5, Colleoni 7.5, Precupanu 7 (42' st Kostner sv), Rech 6.5, Platto 6.5 (25' st Parpaiola 7), Pajonk 7 (12' st Ceschini 6.5), Gamper 6.5 (12' st Mahlknecht 7). A disp. Leto, Bellesso, Ploner, Fahrner, Vaz, Lorubbio, Ech Cheikh. All. Cherubin 6.5.
ARBITRO: Rinaldi di Novi Ligure 6.5.
ASSISTENTI: Masciello di Ravenna e Varacalli di Locri.
AMMONITI: La Ruffa (R), Capozucca (R), Gorni (R), Ceschini (S).

LE PAGELLE

RENATE
Alfieri 6.5 Un paio di uscite con i pugni e poco altro. Il Sudtirol, nel complesso, non calcia mai in porta.
La Ruffa 6.5 Tante incursioni e tanta corsa. Dietro fa il suo. Partita estremamente generosa.
Arioli 7 Partita di grande carattere in cui mantiene i nervi ben saldi. Instancabile. (35' st Guerra sv).
Lo Re 7 In mezzo è l'ultimo a mollare. Pur senza spiccare per limpidezza di gioco, si muove e aiuta in ripiego. I muscoli, alla lunga, fanno la differenza.
24' st Falcone 6.5 Stesso decorso: entra per tagliare legna e ritmi. Contributo essenziale.
Nechita 6.5 Ordinato e senza fronzoli. Contiene ogni pericolo.
Stagi 6.5 La sintonia con il compagno di inzuccate facilita nettamente il lavoro. Pomeriggio di grande concentrazione.
Capozucca 7 Un paio di incursioni, qualche spunto, un tiro ben parato dal portiere avversario. Presente.
18' st Fortunato 6.5 Entra e ricarica nettamente le pile del centrocampo nerazzurro. Grande grinta e strappi.
Deviardi 7 Da vero capitano, guida il gruppo e incita nei momenti più duri. Non ha tanto spazio per disegnare, ma ci mette sempre la faccia.
Pietropoli 7 Quanta lotta! Scende a dialogare, attacca la profondità, riempie l'area e guadagna tantissimi falli. Sacrificio immenso. (35' st Martinazzi sv).
Valerin 7.5 Per estro individuale, il migliore in campo. Quando ha la palla sa sempre cosa fare e come farlo. Gli manca solo il guizzo finale, ma che giocate.
18' st Gorni 6.5 Anche lui entra e rinfresca. Un paio di soluzioni e tanta corsa: onora la causa.
Carta 6.5 Sul suo piattone l'occasione più grande, non concretizzata. Per il resto conduce una prova di grande carattere, in cui sbraccia tra i muscoli tirolesi.
All. Boscolo 6.5 Serviva reagire dopo il ko contro l'Albinoleffe, e tutto sommato il ruggito è arrivato. Manca ancora costrutto, poi la fluidità di gioco verrà da sé. Il carattere c'è.

SUDTIROL
Bonifacio 7.5 Buoni interventi, decibel e uscite sicure. Promosso.
Hofer 7 L'out di destra è suo. Corre avanti e indietro, viene dentro al campo, fa valere la presenza fisica. Bene.
Iuliano 7.5 Insieme ai compagni di terzetto non fa passare nulla. Prova solidissima.
Donegà 6.5 Sembra mancargli velocità di pensiero. Ha fisico e grinta, ma in trasmissione palla pecca di lucidità. (42' st Fois sv).
Halili 7.5 Senza fronzoli e senza indugio. Grande cuore e difesa attenta.
Colleoni 7.5 Come i compagni, sa sempre cosa fare.
Precupanu 7 Scende a costruire, tenta un paio di dribbling, sacrifica tanto fiato. Prova positiva. (42' st Kostner sv).
Rech 6.5 Diga centrale con impulsi offensivi. Ma gli manca precisione.
Platto 6.5 Lavoro apprezzabile ma fine a sé stesso. Non crea pericoli.
25' st Parpaiola 7 Decisamente più mobile e spigliato del compagno con la 9. Anche a lui, però, mancano palle pulite.
Pajonk 7 Per iniziative uno dei migliori. Tenta il dribbling e sa saltare l'uomo. Anche a lui, servirebbe più concretezza.
12' st Ceschini 6.5 Tanta sostanza poco estro. Entra e porta a casa la pagnotta.
Gamper 6.5 Un tentativo di pallonetto e poco altro nella sua prova. Tanto movimento, poco killer instinct.
12' st Mahlknecht 7 Entra e crea subito un paio di presupposti intriganti. Poi continua a lottare, ma spegne la luce.
All. Cherubin 6.5 La squadra mostra compattezza e rotazioni solide, ma pecca di cinismo quando serve essere cinici. Nel complesso, partita ben interpretata nonostante caldo e insidie. Pari d'acciaio.

ARBITRO

Rinaldi di Novi Ligure 6.5 Fischia il giusto, non eccede e resta ligio al regolamento. Niente di più, niente di meno. Eccetto in un'occasione: la manata di Colleoni su Pietropoli in mezzo al campo. Unico caso di moviola.

LE INTERVISTE

Di seguito le parole dei due tecnici: il renatese Boscolo da una parte e il tirolese Cherubin dall'altra. «Ci aspettavamo una partita così, data la squadra tosta e il nostro momento di forma. Dobbiamo cercare di ottimizzare al massimo. Ma ho comunque avuto risposte positive, perché siamo sempre stati dentro la partita. Sono stati 90 minuti equilibrati. Ripartiremo dalla prestazione. Siamo stati più vivi, è una questione di testa e di approccio. Oggi abbiamo dimostrato di poterci stare in questa categoria» - ha dichiarato Boscolo, allenatore del Renate. «Sapevamo che era una partita difficile e la temperatura non ha aiutato, ma non dobbiamo guardare gli alibi. Non è stato un match bellissimo, ho comunque apprezzato l'atteggiamento. Ci sono tante cose da sistemare. Ho visto un gran carattere. Affineremo la mole di gioco. Dovremo anche adattarci alle avversarie» ha concluso Cherubin, allenatore del Sudtirol.

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