Pronti a vedere un 2007 prendersi la scena alla Dacia Arena? La domanda rimbalza forte come un rinvio a tutto campo, perché a Udine l’attesa sembra proprio essere finita: Alessandro Nunziante è pronto a infilarsi i guanti dell’esordio ufficiale con l’Udinese. Il palcoscenico non è una sgambata qualunque: sedicesimi di finale di Coppa Italia, contro il Palermo, oggi – martedì 23 settembre alle 18:30 – davanti al pubblico bianconero. Per un portiere nato nel 2007, acquistato in estate dal Benevento con un investimento importante, è l’istante in cui il riscaldamento si trasforma in partita vera.
UNA PORTA CHE SI APRE: L’ESORDIO ATTESO Non un gettone simbolico, non una comparsata di fine gara:
Kosta Runjaic ha deciso di schierarlo dal primo minuto. Una chiamata che pesa, perché arriva in una competizione che fa storia, e in una fase in cui l’
Udinese cerca certezze. Il tecnico tedesco gli affida la chiave della porta per concedere un turno di riposo a
Sava, titolare in campionato in questo avvio di stagione. È la classica palla che scotta: tenerla, giocarla semplice, oppure provare la giocata che ti cambia la carriera?
LA SCELTA DI RUNJAIC: FIDUCIA E CIRCOSTANZE Diciamolo chiaro: qui non c’è solo romantico
coraggio. Ci sono anche le circostanze che spingono la porta.
Okoye è ancora squalificato e
Padelli sta recuperando da un infortunio. Tradotto in gergo: la coperta tra i pali è corta, ma la mossa non è un ripiego.
Runjaic ha voluto trattenere
Nunziante fino a mercoledì, prima che raggiunga il raduno dell’
Italia Under 20 verso il
Mondiale di categoria in
Cile. Un attestato di
fiducia netto, scritto in distinta e sottolineato a penna: «giochi tu».
PROFILO DI UN GIOVANE CON SPALLE LARGHE Classe 2007, sì, ma con la schiena dritta e le mani fredde. A
Benevento nella scorsa stagione ha collezionato 32 presenze in
Serie C: non bruscolini. Si è fatto notare per la sicurezza tra i pali, la freddezza negli interventi e la capacità – non comune alla sua età – di mantenere spesso la porta inviolata. È quel tipo di portiere che non fa il fenomeno per la fotografia, ma para per il risultato. L’
Udinese ha letto bene la partita lunga: investire oggi su un profilo così significa provare a costruire un numero uno di prospettiva, pronto a salire i gradini con calma ma senza paura di farsi vedere.
COPPA ITALIA COME BANCO DI PROVA La sfida al
Palermo è una doppia chance, come un contropiede due contro uno. Per
Nunziante, il campo dirà se i tempi di reazione del
professionismo alto sono già nel suo DNA. Per l’
Udinese, è il momento di testare da vicino uno dei talenti più interessanti del panorama italiano. La
Dacia Arena può essere crudele o generosa: dipende da come interpreti i primi palloni. Uscite alte, scelte di posizione, piedi educati per la prima costruzione, chiamate alla linea difensiva: qui si gioca a tutto campo, anche per un portiere. E per un 2007, ogni decisione è un mattoncino nella credibilità.
MENTALITÀ E DETTAGLI: COSA CI SI ASPETTA Cosa deve fare un giovane all’
esordio per prendersi la copertina giusta? Essere semplice, prima di tutto. Farsi trovare pulito sulle conclusioni, essere
coraggioso quando il cross balla tra area piccola e dischetto, alzare la voce per guidare la difesa. E poi sporcare i
guanti nel momento chiave: lì si cambia l’inerzia, come un rigore parato o una mano tesa nel traffico al 90’.
Nunziante porta in dote freddezza e pulizia tecnica: due qualità che, se confermate, possono fare la differenza in una serata che profuma di salto di categoria mentale. E se a Udine ti affidi a un 2007 per tenere la barra dritta, è perché vedi sostanza, non solo potenziale.