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Under 18

Di provinciali all'esordio nel Genoa passando per un reality: la folle parabola del talento dei tre mondi

Mamma peruviana, papà marocchino e una storia incredibile alle spalle: il classe 2008 debutta nei campionati professionistici

Di provinciali all'esordio nel Genoa passando per un reality: il sogno realizzato del talento classe 2008I provinciali, il reality, l'esordio nel Genoa: la folle parabola del talenti che viene dal nul

Ci sono storie che non hanno bisogno di trofei o di titoli in prima pagina per sembrare leggendarie. Storie che iniziano su un campetto di periferia, con un pallone logoro e i sogni più grandi della porta di rete scucita. Storie come quella di Soufian Rahim, classe 2008, nato a Brescia da papà marocchino e mamma peruviana, cresciuto con la fame del calcio addosso e con l’umiltà come compagna inseparabile. Sabato pomeriggio, a Napoli, il suo nome è entrato nel registro ufficiale del calcio che conta: al minuto 33 della ripresa, nella sfida tra Napoli e Genoa nel campionato Under 18 (terminata 5-3 per gli azzurri), Rahim è entrato in campo al posto di Specker, timbrando l’esordio con la maglia del Grifone. Pochi minuti che, per chi guarda soltanto il tabellino, sembrano insignificanti. Ma che per chi conosce la sua parabola rappresentano l’inizio di qualcosa di molto più grande.

DALLA POLVERE ALLA GLORIA

Rahim è il prodotto più puro della San Bartolomeo Calcio del Presidente geometra Gianfranco Lenza, società bresciana che lo ha cresciuto con pazienza e amore da quando aveva appena 6 anni. Un percorso nel vivaio che sa di sudore, passione e sacrificio, accompagnato da allenatori come Claudio Le Piane, punto di riferimento nel suo percorso formativo, e istruttori come Giacomo Mazzilli, specialista di tecnica individuale e tra i primi a credere nel suo potenziale. È lì che Soufian ha imparato a non accontentarsi mai, a tornare sul campo anche quando gli altri avevano già smesso o ad arrivare quando gli altri erano ancora a casa, a coltivare quella dedizione assoluta che oggi lo ha portato a vestire la maglia di una delle società più importanti del panorama giovanile italiano a livello giovanile e non solo. A raccontare meglio di chiunque altro il ragazzo è Bruno Omar Gatta, dirigente del San Bartolomeo, che lo ha visto crescere giorno dopo giorno: «Ha sempre avuto un comportamento perfetto: non fuma, non beve e non bestemmia, ogni minuto libero che ha lo dedica al calcio. Mi è capitato tante volte di vederlo qui al centro sportivo ad allenarsi a calciare, anche da solo. Nessuno gli dava una lira e nel corso degli anni è diventato quello che poi è diventato. Il suo punto di forza? Mantiene sempre la calma, la tranquillità: questo gli permette di fare gol nei momenti più impensabili. Poi ha un'altra grande dote: è un assist-man fantastico».

L'ESTATE CHE CAMBIA LA VITA

Parole che raccontano più di mille statistiche. Perché il talento di Rahim non è solo nella conduzione palla al piede o nella freddezza sotto porta, ma nel carattere. Nel non farsi mai travolgere dall’emozione, nel prendersi la responsabilità anche nei momenti più delicati, nell’essere tanto goleador quanto uomo-assist. Un profilo moderno, che il Genoa ha deciso di scommettere e di coltivare, dopo un’estate trascorsa a mettersi in mostra tra i provini con Ospitaletto e Lumezzane (e con la Rovato Vertovese di Roberto Dotti pronta a chiudere l'operazione per portare il ragazzo nella sua Under 19 Nazionale). Poi quel video inviato quasi per scherzo, la partecipazione al contest Like a Pro/One of Us, la vittoria nella finale di Tirrenia che gli ha consentito di conquistare un tesseramento con una squadra professionistica (e non esattamente una qualunque…). Il debutto contro il Napoli, pur dentro una partita complessa e ricca di gol, resta un simbolo. Il Genoa ha perso, è vero, ma per Soufian - che lo scorso 18 giugno ha compiuto 17 anni - quel sabato diventa una pietra miliare, la prima casella di un mosaico che promette di colorarsi di nuove sfide e nuove emozioni. Non è un caso che il club rossoblù, da sempre attento al settore giovanile, abbia deciso di inserirlo subito in un contesto competitivo come quello dell’Under 18: significa fiducia, significa intravedere in lui qualità che possono crescere e maturare nel tempo.

IL CONTEST, IL GENOA, L'ESORDIO

Il nome di Soufian Rahim ha iniziato a girare fuori dai confini del calcio giovanile anche grazie a One of Us, il reality che ha portato davanti alle telecamere i talenti emergenti delle periferie e dei vivai italiani. Un format che racconta ragazzi “normali”, con i loro sogni e sacrifici, catapultandoli in un percorso di prove sportive, di convivenza e di pressione mediatica. Rahim, con il suo profilo silenzioso e determinato, è diventato una delle figure simbolo del programma: un giovane che non arriva da accademie patinate, ma da un percorso fatto di allenamenti solitari, sacrifici familiari e prove difficili: «Tutto è iniziato con una serie di video online mandati quasi per scherzo - aveva raccontato tempo fa, dopo aver vinto il contest - e da lì è partita poi la selezione, fino alle fasi finali del premio, quando gli osservatori del Genoa sono venuti a vederci dal vivo. Vincere è stato semplicemente bellissimo, al culmine di un percorso che mi ha lasciato tanto anche sul piano umano. È stata un’avventura un po’ improvvisa, che però si è conclusa nella maniera più bella ed emozionante». Il reality ha fatto scoprire a tutti il suo lato più autentico – la calma glaciale davanti alla porta, l’umiltà che lo contraddistingue e la capacità di essere “uno di noi” pur avendo un talento fuori dal comune. È stata la vetrina che ha anticipato ciò che ora si vede sui campi: un ragazzo speciale che ha saputo trasformare l’esperienza televisiva in un trampolino per confermare il suo valore nel calcio vero. Il suo percorso è appena iniziato, ma già parla di sacrificio, resilienza e passione sconfinata. Un ragazzo che ha unito dentro di sé tre mondi – l’Italia in cui è nato, il Marocco del padre e il Perù della madre – e che porta in campo un bagaglio di cultura e identità che lo rendono unico. Brescia lo ha visto crescere, il San Bartolomeo lo ha formato, il Genoa ora gli offre l'occasione della vita. Sabato, entrando in campo a Napoli, Soufian Rahim ha scritto la prima riga della sua storia nel calcio dei grandi. Una storia che profuma di riscatto, di futuro e, chissà, forse anche di leggenda.

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