Serie C
24 Settembre 2025
GUIDONIA MONTECELIO SERIE C - Aimone Calì, attaccante classe 1997, cresciuto nei settori giovanili di Roma e Lazio e già in campo anche con la Viterbese tra i Professionisti
Il Guidonia Montecelio sta vivendo il suo impatto con la Serie C come una squadra che la categoria non solo l’ha raggiunta, ma se l’è presa con carattere. I 10 punti in 6 giornate valgono una quota solida, una classifica serena e, soprattutto, la sensazione di una squadra che sa cosa vuole. La formazione di Ciro Ginestra ha aperto la sua serie positiva con il colpo esterno di Arezzo di venerdì 19 e l’ha alimentata con la vittoria nel rinnovato Comunale contro il Rimini: 1-0 secco, firmato da Aimone Calì, l’attaccante classe 1997 che il pubblico tiburtino ha imparato a riconoscere come uomo-copertina prima del salto tra i Professionisti nella trionfale scorsa stagione.
UN COMUNALE CHE RINASCE, UNA SQUADRA CHE CRESCE
L’esordio dell’impianto rinnovato ha avuto il contorno delle grandi occasioni: luce nuova, entusiasmo, famiglie allo stadio e una cornice che restituisce identità a una piazza desiderosa di misurarsi con un calcio diverso, più esigente, più tattico, più rapido. In questo scenario, il Guidonia Montecelio ha mostrato organizzazione e intensità, difendendo con ordine e scegliendo con lucidità i momenti della partita. Non una gara spettacolare, ma matura, il genere di prova che distingue una neopromossa dal passo già adattato alla categoria.
IL RIGORE, IL VAR E LA FREDDEZZA DEL BOMBER
l gol che ha deciso la serata è arrivato dagli 11 metri: rigore concesso dopo revisione VAR, un dettaglio che racconta la differenza tra i dilettanti e il mondo dei professionisti, dove il confine tra legittimo contatto e irregolarità passa anche dall’occhio tecnologico. Sul dischetto, Calì ha scelto la soluzione del mancino all’angolo basso, gesto tecnico pulito e mentale prima ancora che esecutivo. Sei anni dopo il suo primo affaccio sui Professionisti, il Duca è tornato a incidere nel palcoscenico che conta. L’urlo di gioia è il punto di congiunzione tra passato e presente: dalle domeniche dei campi di provincia al Comunale che vibra, con la maglia rossoblù addosso e la responsabilità di chi sa di essere un riferimento.
LA VIA DI AIMONE CALÌ
La storia di Calì non è lineare, ed è questo a renderla riconoscibile. Tor Tre Teste per la prima affermazione (capocannoniere nei Giovanissimi Fascia B), quindi Roma fino alla Primavera, poi il cambio di sponda verso Formello: Lazio con 27 presenze e 12 gol sotto Simone Inzaghi. Da lì il viaggio nel professionismo: Carrarese, Racing Roma, Catanzaro, Viterbese, con il primo gol tra i Pro nel 2019. In mezzo, un passaggio importante all’Atalanta, senza però trovare spazio in campo. La parabola successiva è quella che lo ha reso un top player assoluto tra Serie D ed Eccellenza: Romana, Montespaccato, quindi la maglia tiburtina, con cui ha messo in fila 18 gol in campionato nella stagione della promozione. Lo hanno chiamato «marziano» per la facilità con cui piega le partite: definizione colorita, ma efficace per spiegare perché oggi il suo nome pesa anche in Serie C.
L'IMPRONTA DI GINESTRA: COMPATTEZZA E DETTAGLI
La mano di Ciro Ginestra si vede. Non c’è una rivoluzione tattica a ogni turno, ma una coerenza di principi: blocco corto, linee compatte, aggressione calibrata sul momento e ricerca di verticalità pulita quando si riconquista palla. Il Guidonia Montecelio accetta di soffrire senza frenesia e prova a capitalizzare con cinismo quando si affaccia nell’ultimo terzo. La crescita è visibile nella gestione dei dettagli: palle inattive curate, raddoppi sul lato forte, tempi della pressione organizzati. È la grammatica che serve per rimanere in equilibrio in una categoria che punisce gli errori e premia le squadre che non si scompongono.
EPILOGO (PROVVISORIO): CALÌ, ANCORA LUI
Alla fine resta l’immagine che sintetizza tutto: Calì che sistema il pallone sul dischetto, respira, incrocia il mancino e corre sotto la curva. È il gesto che riconcilia le tappe del suo viaggio: i gol nei settori giovanili, la gavetta tra D ed Eccellenza, l’etichetta di marziano e il ritorno tra i Pro con la naturalezza di chi non ha mai smesso di crederci. Per il Guidonia Montecelio è un pezzo di storia; per la Serie C, l’ennesima conferma che il talento, quando trova il contesto giusto, non guarda indietro. Serviranno equilibrio e testa fredda, perché la categoria non concede sconti, ma il presente dice che il team laziale è competitivo e che il suo bomber ha spalle larghe per reggere il peso delle aspettative.