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Serie C

Un portiere ex Milan con 300 presenze tra B e C per rimediare ad un inizio faticoso, il club fa il botto sul mercato

Il classe 1991 si è già messo a disposizione del tecnico e potrà portare indubbiamente esperienza tra i pali

FOGGIA SERIE C - FILIPPO PERUCCHINI

FOGGIA SERIE C - Filippo Perucchini, portiere classe 1991, nella passata stagione 23 presenze in campionato con il Legnano Salus

Non c’è modo migliore per blindare la porta che affidarla a un veterano dal guanto caldo. Il Calcio Foggia 1920 piazza un colpo da professionisti del mercato: Filippo Perucchini. Dalla lista degli svincolati direttamente sotto la traversa rossonera, con un contratto fino al 30 giugno 2026. Una mossa da squadra che sa dove vuole andare e che, tra i pali, cerca affidabilità, esperienza, voce grossa nello spogliatoio. La domanda sorge spontanea: cosa può dare un portiere con quasi 300 presenze tra Serie B e Serie C alla causa rossonera? La risposta è semplice come un’uscita alta fatta bene: sicurezza, letture pulite, leadership.



CARTA D’IDENTITÀ DI UN GUARDIANO
Classe 1991 e cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Milan, Perucchini porta con sé quell’imprinting da scuola di eccellenza che difficilmente si dimentica. Poi, un percorso adulto ricco e variegato: Chieti, Como, Empoli, Lecce, Varese, Bologna, Benevento, Ascoli, Pistoiese, Teramo, Legnano. Un nastro di club che racconta flessibilità, adattamento, lunga militanza tra Serie B e Serie C, ovvero i campionati in cui la porta pesa il doppio e ogni pallone buttato in area è una mischia da domare col corpo e con la testa.

PERCHÉ FOGGIA E PERCHÉ ADESSO
Colpo dagli svincolati significa capacità di leggere il mercato e sfruttarne le pieghe. Scegliere Perucchini oggi è come mettere un lucchetto in fondo al campo e tenere in tasca la chiave: una decisione pragmatica che guarda all’immediato e mette fieno in cascina per il futuro prossimo. Un portiere come Perucchini non si limita a parare. Comanda la linea, accorcia il reparto, detta i tempi della risalita. La sua esperienza tra Serie B e Serie C è un manuale di sopravvivenza: quando bloccare, quando sporcare, quando rallentare la partita e quando invece far ripartire il contropiede con un rilancio chirurgico. Ed è qui che l’acquisto si legge in chiave tattica: il Foggia aggiunge un regista con i guanti, un giocatore che trasforma i dettagli in punti.



LA MANO DI MISTER ROSSI
Dopo la firma, Perucchini ha raggiunto i compagni e si è subito messo a disposizione dell'allenatore Delio Rossi andando in panchina nel match di mercoledì 24 pareggiato 1-1 con la Casertana. Un segnale che conta: il tempo, per un portiere, è intesa col reparto, automatismi, parole chiave dette nel momento giusto. Un allenatore esperto come Rossi guadagna un interprete pronto, uno che sa leggere la profondità, accorciare dietro una difesa alta, e prendersi la responsabilità nelle giornate di vento contrario. Quante volte, in una stagione, una parata al momento giusto cambia l’umore di una squadra? Più di quanto si pensi.

IMPATTO SULLA FASE DIFENSIVA: IL PRIMO REGISTA È TRA I PALI
In un calcio in cui la costruzione inizia dall’ultimo uomo, avere una mano esperta al volante è un plus. Senza sconfinare nei dogmi, è lecito aspettarsi che Perucchini aiuti la squadra a respirare meglio: appoggi puliti per i difensori, rimesse pensate per accorciare le distanze tra i reparti, coraggio nelle uscite per accorciare il campo agli avversari. È la differenza tra subire l’onda o cavalcarla. E quando l’area si affolla, l’istinto del «prendere il pallone e metterci il cappello sopra» vale come un gol segnato dall’altra parte.

L’ATTESA GIUSTA: LA PRIMA PARATA CHE CAMBIA LA STORIA
Ora la palla passa al campo. Quanto ci metterà Perucchini a fare la parata che si ricorda a fine stagione? Quel volo in diagonale che tira su la squadra come una gru, quell’uno contro uno neutralizzato con freddezza, quella respinta che vale come un gol segnato. Il Foggia ha scelto esperienza e solidità, e il portiere ha scelto una piazza ambiziosa. Quando le scelte si incastrano così, di solito il resto lo scrive il rettangolo verde. In un torneo lungo, dove ogni week-end è un’onda che può travolgere o spingere, avere un guardiano così fa la differenza tra remare controcorrente e surfare con equilibrio.

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