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Serie C

Cambia allenatore e vince subito 2 partite schiodandosi da quota 0, lo storico club ora fila come un treno

La stoccata che decide l'incontro arriva nel primo tempo, la «big» in discesa dalla Serie B va ko per il 4° turno di fila

CITTADELLA-LUMEZZANE SERIE C - MATTIA IORI

CITTADELLA-LUMEZZANE SERIE C - Mattia Iori, attaccante classe 1997, quello in Veneto è stato il suo 1° gol in campionato nella stagione 2025-2026

Il Lumezzane esce dal Tombolato con 3 punti pesanti e la chiara sensazione di aver compiuto un salto di qualità sul piano della consapevolezza. La squadra di Emanuele Troise, identica nell’undici a quella che pochi giorni fa aveva rotto il ghiaccio in campionato, non si limita a cavalcare l’inerzia del momento: la alimenta, la governa e la difende con intelligenza. Dall’altra parte, un Cittadella in evidente difficoltà emotiva oltre che di risultati (3 sconfitte alle spalle) prova a reagire a sprazzi ma trova sulla propria strada un avversario corto, organizzato e feroce nelle transizioni, oltre a un portiere, Giacomo Drago, che nel secondo tempo compie l’intervento spartiacque. Curiosa dunque la situazione dei rossoblù: sempre sconfitti (5 su 5 tra campionato e Coppa) sotto le gestione di Massimo Paci, ora con Troise in panchina diventati improvvisamente letali.

L'AVVIO CHE INDIRIZZA IL POMERIGGIO
Fin dai primi giri d’orologio il copione è chiaro: Lumezzane alto sul primo possesso dei granata, linee strette e aggressione orientata sul lato palla. Al 6’ arriva già un campanello per i padroni di casa: su un traversone di Moscati, l’uscita imprecisa di Zanellati favorisce Rocca, che trova però il salvataggio quasi sulla linea di Gatti. È l’istantanea della fase: rossoblù più reattivi sulle seconde palle, centrocampo che accompagna con tempi giusti e catena di destra (Ferro–Moscati) che produce superiorità numerica in corsia. L’infortunio muscolare che ferma Pogliano all’11’ non sposta l’equilibrio emotivo del match: Malotti al 13’ costringe l’estremo granata alla deviazione alta con un sinistro a giro, un minuto dopo Rolando Eugio tira dal limite e Zanellati deve metterci ancora i guantoni. Il Lumezzane gioca semplice e verticale: riconquista, due tocchi, attacco della profondità. Al 20’ la palla buona capita a Iori, che da posizione favorevole trova ancora l’opposizione del portiere. È la prova generale.

IL GOL: GEOMETRIA E SANGUE FREDDO
Al 24’ la trama è pulita e didattica: Moscati legge il varco e serve in profondità Ferro, che taglia alle spalle del terzino. Davanti a Zanellati, l’esterno non forza la conclusione ma apre l’angolo di passaggio e regala a Iori un assist che vale un rigore in movimento. Piatto destro, porta sguarnita, 0–1. Un’azione che racconta tre cose: timing degli inserimenti, freddezza nella scelta finale, fiducia reciproca tra i reparti. Il vantaggio non placa i rossoblù, anzi. Al 31’ lo stesso Iori sfiora il raddoppio su punizione, ancora con deviazione in angolo del portiere di casa. Soltanto nel finale di frazione il Cittadella alza la testa: al 36’ Drago è reattivo sul tocco ravvicinato di Castelli, mentre Rabbi prima svirgola da buona mattonella (42’) e poi fatica a trovare la misura tra le linee. È il miglior momento granata, ma dura poco e non lascia scorie.

RIPRESA: MATCH BALL SPRECATO
Si riparte con un segnale dei padroni di casa: Gatti carica il destro dalla distanza e sfiora l’incrocio. È un lampo isolato. Al 5’ e al 6’ Ferro ha due match point: prima manca il tap-in da due passi su invito di Rolando Eugio, poi, imboccato da Malotti, non trova lo specchio in diagonale. Due occasioni pesanti, soprattutto perché, sul ribaltamento della seconda, Castelli chiama Drago alla parata della partita. Il portiere rossoblù legge il corpo dell’attaccante, resta alto mezzo tempo in più e chiude lo specchio con una mano fortissima. È il momento che spacca l’incontro: se entra quella palla, il Tombolato si riaccende; così, invece, si spegne. Il Cittadella prova a rimetterla su piazzato: al 60’ Pavan stacca bene, la palla danza sulla linea e si spegne a lato. Poi, tanta generosità ma poca lucidità: i granata si allungano, il Lumezzane si accuccia nel suo 4-4-2 corto e prende metri in transizione. Diodato, nel finale, spreca un contropiede che meritava miglior sorte, ma la gestione dell’ultimo quarto d’ora è da squadra matura: palleggio quando serve, falli tattici puliti, reparti mai scollati.

COSA SIGNIFICA PER LE DUE SQUADRE
Per il Lumezzane, seconda vittoria consecutiva e un messaggio chiaro: la strada dell’identità, pressing, verticalità, compattezza, paga anche fuori casa. La squadra guadagna fiducia e, soprattutto, strumenti: oggi ha saputo ferire e poi soffrire con ordine. Per il Cittadella, invece, il tema è mentale oltre che tattico: produzione offensiva intermittente, difficoltà a riempire l’area con i tempi giusti e un filo di apprensione nella gestione del primo possesso. Servono serenità e un riferimento stabile negli ultimi trenta metri.

IL TABELLINO DEL MATCH
CITTADELLA-LUMEZZANE 0-1
RETI: 24' Iori (L).
CITTADELLA (4-2-3-1): Zanellati, De Zen, Pavan, Gatti, Rizza, Verna (1' st Amatucci), Barberis, Gaddini (18' st Salvi), Rabbi (37' st Bunino), Vita (1' st Egharevba), Castelli (22' st Diaw). A disp. Scquizzato, Maniero, Djibril, Casolari, Desogus, D'Alessio, Cecchetto, Gobbato, Ihnatov. All. Iori.
LUMEZZANE (4-3-3): Drago, Moscati, Pogliano (11' Ndiaye), De Marino, Motta (26' st Pagliari), Malotti, Paghera, Rocca, Rolando Eugio (16' st D'Agostino), Ferro (26' st Diodato), Iori (16' st Donnarumma). A disp. Filigheddu, Battagliola, Ghillani, Caccavo, Napolitano, Cantamessa, Serpa, Scanzi, Simoncelli. All. Troise.
ARBITRO: Cappai di Cagliari.
AMMONITI: Rizza (C), Salvi (C), Moscati (L), Paghera (L), Ndiaye (L).

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