LATINA SERIE C - Amato Ciciretti, attaccante classe 1993, con i nerazzurri ha giocato 3 partite nel campionato 2024-2025 e una sola in quello 2025-2026
Pare abbastanza chiaro come suoni il rumore di un addio quando tutto avviene senza strappi, come un passaggio filtrante giocato col tempo giusto. Il Latina Calcio 1932 e Amato Ciciretti hanno scelto la via della risoluzione consensuale, un gesto tecnico elegante nel pieno della corsa. Nessun cartellino rosso, nessun spigolo: semplicemente, un capitolo che si chiude con una stretta di mano e lo sguardo già rivolto a nuove traiettorie. La società pontina ha ufficializzato la fine del rapporto con l’attaccante, mettendo il sigillo su una separazione che profuma più di lucidità che di rimpianto.
UN ADDIO CHE PESA, MA NON SPEZZA Quando un attaccante come Amato Ciciretti esce di scena, la notizia non può passare inosservata. Il club nerazzurro ha annunciato la rescissione consensuale del contratto, un atto che nella grammatica del calcio dice molto e, al contempo, lascia spazio alla lettura tra le righe. Si chiude un percorso che il giocatore aveva intrapreso «sposando il progetto della formazione laziale», come sottolineato: un matrimonio sportivo che ora termina, senza clamori, per permettere a entrambe le parti di inseguire nuove priorità. Appena 4 le partite giocate in nerazzurro dall'attaccante classe 1993 tra la stagione scorsa e quella appena iniziata. Per complessivi 74 minuti in campo in Serie C.
UN CURRICULUM DI ALTO LIVELLO Ciciretti non è certo un nome sconosciuto nel panorama calcistico italiano. Cresciuto nelle giovanili della Roma, con la quale ha vinto lo Scudetto Primavera nella stagione 2010-2011, ha vestito le maglie di squadre prestigiose come Benevento, Ascoli, Chievo Verona e Messina. Con i sanniti, ha vissuto uno dei momenti più alti della sua carriera, segnando il primo storico gol del Benevento in Serie A (il 20 agosto 2017 contro la Sampdoria). Un traguardo che non solo ha segnato la storia del clubcampano, ma ha anche consacrato Ciciretti come un giocatore capace di lasciare il segno nei momenti decisivi. L'attaccante classe 1993 ha poi giocato nella massima serie anche con il Parma, nella prima parte della stagione 2018-2019.
RESCISSIONE CONSENSUALE: IL PERCHÉ TATTICO DI UNA SCELTA PULITA Cosa significa, davvero, una rescissione consensuale? In termini calcistici, è come un cambio preparato a bordocampo: il mister chiama il numero del giocatore, che restituisce la pettorina consapevole di aver dato tutto in quel momento del match. Nessun rimprovero, solo la percezione che per la squadra e per il calciatore sia arrivata l’ora di provare qualcosa di diverso. Si libera un posto in rosa, si aprono spazi di manovra, si rimodula l’assetto: non è una sconfitta, piuttosto un aggiustamento strategico, una correzione di rotta con cui si prova a rimettere palla a terra e ripartire.
CICIRETTI E LE «NUOVE SFIDE PROFESSIONALI» «Lascia ora la squadra per intraprendere nuove sfide professionali»: suona come un invito a riallacciare gli scarpini con un orizzonte diverso davanti. Il bello del calcio sta anche qui: ogni fine contiene il seme di un nuovo inizio. Un attaccante vive di istanti, di scelte, di strappi: oggi la sterzata è fuori dal perimetro nerazzurro, domani chissà. La formula dell’addio racconta di rispetto reciproco e di un percorso che non si trascina, ma si conclude al momento giusto, come una diagonale difensiva riuscita.
DOMANDE APERTE, RISPOSTE IN CAMPO Dove porterà questa scelta per squadra e giocatore? Che impatto avrà sulla catena offensiva nerazzurra? Quali profili si apriranno per riempire quello spazio di campo e di ruolo? Interrogativi legittimi, ma il campo — come sempre — darà la sentenza. Intanto resta l’immagine di un addio giocato palla a terra, senza entrate a gamba tesa. Un addio in cui il club saluta un Professionista e il Professionista saluta il club, con la promessa implicita che, lì davanti, il futuro offre ancora corridoi da attaccare e linee di passaggio da scoprire.
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