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Mondiali Under 20

È il rigore della gloria! L'Italia piega l'Australia e comincia il Mondiale con il piede giusto

Come Totti nel 2006: Mannini dagli undici metri firma la vittoria nella prima uscita degli Azzurrini

Italia

Mattia Mannini stende l'Australia su calcio di rigore (foto figc.it)

C’è un vento salmastro che sferza il “Elías Figueroa” di Valparaíso e porta con sé ricordi recenti: due anni fa l’Italia arrivò a un passo dal cielo, sconfitta solo in finale dall'Uruguay. Stavolta il viaggio ricomincia a fari bassi, fra chiamate contestate dai club, una rosa costruita con pazienza certosina da Carmine Nunziata e un girone che non perdona. Eppure, alla prima curva del Mondiale Under 20, gli Azzurrini non tremano: stringono i denti, trasformano le difficoltà in un’abitudine alla sofferenza e mettono via tre punti densi come il mare cileno. Serve un rigore, quello che Mattia Mannini calcia con la freddezza di chi sa che gli esordi non si giudicano, si portano a casa. Serve una prova di gestione, di ordine e di attenzione nei momenti di frizione contro un’Australia frizzante, orgogliosa del titolo asiatico e costruita per correre. Serve – soprattutto – l’idea che il gruppo, ancora acerbo, possa diventare squadra strada facendo. Il finale dice 1-0 Italia, e in un torneo che spesso si decide sui dettagli è già un manifesto.

IL RIGORE DEI TRE PUNTI

Nunziata apre con un 3-4-2-1 pragmatico: Riccio vince il ballottaggio in mezzo (figlio d’arte, come vuole la tradizione romantica del nostro calcio), Okoro preferito in avvio a Liberali, Cama bussola a sinistra, Mosconi a far movimenti e pressione sul fronte offensivo. L’inizio però è australiano: imbucata verticale per Jovanovic e riflesso di Nunziante, primo brivido. La risposta è perfetta, quasi didattica: uscita pulita, diagonale di Cama che trova Mosconi alle spalle, Hall in ritardo costretto all’intervento scomposto e penalty inevitabile. Sul dischetto va Mannini, mezzala scuola Roma di passo e personalità: rincorsa breve, botta secca e centrale quel tanto che basta, 1-0 al 10’. L’Italia prende fiducia, costruisce due volte il raddoppio tra il 23’ e il 24’: tacco al volo di Corradi su corner disegnato (Hall vola), poi rimpallo buono e destro alto di Amey. L’Australia non arretra: Jovanovic lambisce il palo con una corsa-rasoio, Bennie spreca un’occasione colossale approfittando di un posizionamento non irreprensibile della linea italiana. A complicare il quadro arriva pure l’infortunio di Amey: dentro Sardo, assetto da ritoccare e qualche minuto di apnea, superato con compattezza e un paio di letture da squadra adulta.

LO SPARTITO DELLA RIPRESA

Il secondo tempo è una partita nella partita: Nunziata cambia due pedine e l’inerzia. Dentro Liberali per alzare il quoziente di qualità tra le linee, dentro Konaté per dare peso, sponde e secondi palloni. Gli Azzurrini risalgono il campo con più continuità ma sanno anche soffrire: al 60’ Nunziante è reattivo sullo sviluppo di palla inattiva, pugni forti e area pulita. Al 71’ l’occasione che poteva chiuderla: pressione alta italiana, riconquista immediata e Liberali che incrocia di sinistro dal limite, il pallone bacia il palo ed esce, segno che a volte il Mondiale ti “testa” più della misura. L’Australia prova il forcing finale, fa valere fisicità e ritmo ma sbatte sul filtro generoso di Riccio e Sardo, sulla lettura attenta dei tre dietro e su un portiere, Nunziante, sempre sulla palla. L’Italia, dal canto suo, porta a casa ciò che contava: risultato, ordine, la sensazione di un margine di crescita ancora largo. In un torneo che promuove le prime due e anche quattro migliori terze, partire con tre punti vale doppio. Mercoledì, ancora a Valparaíso, c’è Cuba: occasione per mettere benzina in classifica e minuti nelle gambe di chi ne ha meno. Poi, nella notte fra il 4 e il 5 ottobre, il big match con l’Argentina che dirà molto della gerarchia del gruppo. Intanto resta un esordio concreto, quasi “adulto”: un rigore pesante, qualche graffio sulla corazza e la certezza che, se la rotta resta questa, l’Italia può trasformare i fari spenti in abbaglianti. Perché il Mondiale Under 20 premia chi sa soffrire, ma soprattutto chi impara in fretta. E qui, al primo giorno di scuola cilena, i quaderni azzurri sono già aperti alla pagina giusta.

LE PAROLE DEL CT
«Abbiamo affrontato un avversario difficile - sottolinea il tecnico Carmine Nunziata a figc.it - ma era importante vincere, perché la prima partita del girone è sempre fondamentale. Siamo stati bravi, perché abbiamo saputo anche soffrire, ottenendo una vittoria meritata. Siamo una squadra nuova, radunata solo cinque giorni fa, e quindi è normale che ci siano ancora alcune cose da sistemare. Tuttavia, questo successo ci permette di lavorare con maggiore serenità. Stasera ci godiamo la vittoria, e da domani iniziamo subito a pensare alla prossima partita». Gli Azzurrini torneranno in campo, sempre a Valparaíso, mercoledì 1° ottobre (ore 17 locali/22 italiane, diretta su Rai Sport) per affrontare i pari età cubani.

IL TABELLINO

ITALIA-AUSTRALIA 1-0
RETE: 10' rig. Mannini (I).
ITALIA (3-4-3): Nunziante; Amey (31’ Sardo), Corradi, Natali (33’ st Verde); Benjamin, Mannini, Riccio (33’ st Sala), Cama; Mosconi (9’ st Liberali), Iddrissou, Okoro (9’ st Konate). A disp. Seghetti, Siviero, Berretta, Idele, Romano. All. Nunziata.
AUSTRALIA (4-4-2): Hall; Bennie (75’ Quintal), Inserra, Kikianis, S. Esposito; Badolato (79’ Agosti), Okong-Engstler, Talladira, Youlley (79’ Yull); Jovanovic (65’ Caputo), Toure (65’ Pearman). A disp. Robinson, Graskoski, Bonetig, Herrington, Overy. All. Morgan.
ARBITRO: Katia Itzel Garcia (Messico).
AMMONITI: Hall (A), Sardo (I), Esposito S. (A), Cama (I), Liberali (I).

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