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Primavera 1

Piede fatato, classe pura, gol e assist decisivi: il 18enne che risolleva il Milan dei giovani

Arriva da Varese e sabato ha steso la Cremonese permettendo ai rossoneri di tornare a vincere

Lorenzo Ossola

MILAN PRIMAVERA 1 • Lorenzo Ossola, 18 anni compiuti lo scorso 13 febbraio

Chi l’ha detto che per guidare una squadra servono urla e stivali sul tavolo? A volte basta un tocco, quello che apre porte chiuse e manda in tilt i radar delle difese. Lorenzo Ossola, fantasista classe 2007, sta diventando il metronomo poetico e letale del Milan Primavera. E la domanda sorge spontanea: si può essere “leader silenziosi” e al tempo stesso devastanti come un regista che detta tempi e spazi? La risposta sta tutta nei primi mesi di questa stagione, nelle statistiche e nelle sensazioni. E nelle immagini che raccontano come da bozzolo a crisalide, nel giro di un’estate, si possa compiere una metamorfosi calcistica da applausi.

UN “FRESHMAN” CHE DETTA LA LEGGE DEL GIOCO
L’anno scorso, il primo apprendistato. Quest’anno, quello che oltreoceano chiamerebbero da “freshman”, Lorenzo Ossola è già l’innesco principale della proposta di gioco rossonera. Non è un dettaglio: in un 4-3-3 naturalmente a trazione anteriore, la sua presenza armonizza, collega, dà ordine all’onda d’urto. Da fluidificante puro, come l’olio sulla catena di una bici, o come quella congiunzione che rende un periodo scorrevole: la palla passa da lui e la manovra acquista senso. Ma attenzione: può anche prendersi la scena. Riconosce il momento, sa quando farsi da parte per mandare in porta i compagni e quando invece accentrare il gioco. Ecco il suo manifesto: 2 gol e 2 assist nelle prime 6 giornate di Primavera 1.



IL PESO SPECIFICO: NUMERI CHE CANTANO
Cifre alla mano, la partecipazione offensiva è da giocatore-chiave: Lorenzo impatta direttamente sul 57% delle reti rossonere in campionato. Tradotto in italiano semplice: su 7 gol del Milan, 4 portano il suo timbro, da autore o da innesco. Non si tratta solo di referti e tabellini, ma di peso specifico dentro le partite. Le difese non sanno se accorciare su di lui o scappare in profondità per coprire il varco successivo: è quel dubbio che uccide qualsiasi reparto, il famoso mezzo metro che decide il calcio. Bellezza, sì. Ma sempre con lo sguardo puntato al bersaglio grosso. Il servizio di tacco che a Cagliari manda Castiello al colpo dello 0-2 è la cartolina perfetta: una giocata stilosa che non nasce per la foto, nasce per il risultato. Lì c’è l’essenza di Ossola: eleganza funzionale. Niente barocchismi, solo geometrie che spalancano autostrade. Galleggia tra le linee, va a prendersi palloni giocabili dove gli avversari non gradiscono essere tirati, costringe agli aggiustamenti e apre corridoi per i compagni. È decisivo anche senza toccare palla: la sua semplice posizione, spesso, è un invito a nozze per gli inserimenti.



SETTE ANNI DI ROSSONERO TATUATI ADDOSSO
La storia con il Milan non è un fuoco di paglia: sono 7 anni di rossonero addosso, con convitto fin dai 14. È un percorso che racconta dedizione e testa, l’indole di chi non ha bisogno di colorare lo sfondo perché il primo piano basta e avanza. Fa parlare i piedi, il resto si azzera. È un leader silenzioso, niente escandescenze, ma un carico di talento che fa volume. Anche i social dicono qualcosa: post sobri, celebrativi, spesso senza descrizione. Un messaggio chiaro: le luci della ribalta me le prendo con le giocate, non con le didascalie. In una Primavera 1 che corre e s’infiamma — con titoli che parlano anche della “partenza record” del Parma — il Milan sta trovando nel suo classe 2007 un faro che non acceca, ma illumina. Dentro l’assetto di Giovanni Renna? Qui non servono etichette: basta guardare come il 4-3-3 cambia pelle quando Ossola si piazza tra le linee, abbassa la frequenza per alzare la qualità e scandisce un tempo che i compagni riconoscono al volo. Il suo 57% di partecipazione alle reti non è una macchia d’inchiostro su un foglio bianco, ma la firma in calce a un progetto che cresce.



LA FOTOGRAFIA TECNICA: “FLUIDIFICANTE” CON ISTINTO DA REGISTA OFFENSIVO
Regista, trequartista, mezzala offensiva? Etichette utili fino a un certo punto. Lorenzo è un “fluidificante” del gioco: orienta il corpo per ricevere sul piede giusto, scivola tra i reparti, assorbe la pressione e scarica sul compagno libero. Quando serve, si prende la rifinitura o la conclusione. Quando è tempo di accudire la manovra, la accudisce. Ecco perché destabilizza i sistemi difensivi: non offre mai letture scontate. Per chi difende è come marcare l’ombra nelle luci di San Siro: appena ti volti, è già altrove. Che cosa aspettarsi domani? La risposta è nella continuità: “evoluzione senza soluzione di continuità”, recita la trama. Non c’è bisogno di proiettori abbaglianti: il leader silenzioso ha già fatto lo switch, dentro e fuori dal campo. In un campionato che tende a strappare, Lorenzo cuce. E quando il filo passa dai suoi piedi, il Milan sembra un abito su misura.

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