Chi l’ha detto che il tempo scade al 90°? Che a 44 anni la partita sia finita? Cristian Bertani, nato nel 1981 e cresciuto a pane e area di rigore, alza il braccio come un bomber consumato e chiede il pallone di un nuovo restart: lascia il Briga in Eccellenza con una separazione consensuale e riparte da Piacenza, dalla Polisportiva Samurai Club, fresca di promozione e pronta a giocarsi il campionato di Seconda Categoria con fame e ambizioni. Storia di un addio elegante, di un saluto che pesa e di una scelta che profuma di erba bagnata e sfide vere.
L’ADDIO AL BRIGA NOVARESE: UN SALUTO CHE VALE UNA STANDING OVATION Il sipario sul rapporto tra il
Briga Novarese e il suo attaccante si chiude senza strappi, anzi: la società del Novarese ha parlato chiaro, tra gratitudine e stima. Il club ha ricordato la dedizione e la serietà di
Bertani, sottolineandone il ruolo decisivo nella salvezza dell’ultima annata sportiva. E poi quel commiato breve, ma che entra dritto all’incrocio come una punizione ben calciata: «Ciao
Diablo, buona fortuna e grazie di tutto». Cos’altro aggiungere, quando le parole giuste sono poche ma pesano come un gol al 93’?
UNA CARRIERA LUNGA, VERA, SPESSA: OLTRE QUATTROCENTO VOLTE IN CAMPO Bertani non è uno che gira a vuoto. La sua è una carriera con le spalle larghe: oltre 400 presenze tra Professionisti e Semi-professionisti, dal palcoscenico della
Serie B fino alle sfide ruvidissime della
Serie D, passando per la
Lega Pro. Ha vestito maglie che nelle province profumano di storia e fatica:
Como,
Venezia,
Novara,
Pro Sesto e
Sampdoria. Ovunque, la stessa cifra: lavoro sporco, attacco alla profondità, leadership naturale. È l’attaccante che porta
esperienza negli spogliatoi e concretezza nei 16 metri, quello che conosce gli umori del match come il meteo del proprio quartiere.
LA CHIAMATA DI PIACENZA: I SAMURAI ALZANO L’ASTICELLA Il nuovo capitolo si scrive a
Piacenza, con la
Polisportiva Samurai Club. Il club emiliano-romagnolo, reduce da una promozione che ha acceso i motori, si prepara a una
Seconda Categoria tutt’altro che di passerella. Obiettivo? Competere, crescere, pesare. E per farlo, ecco l’idea brillante: affidarsi a un giocatore che ha calcato campi ben più prestigiosi, senza perdere fame né lucidità. Colpo di mercato? Sì. Ma soprattutto colpo di visione: quando serve coraggio, meglio passare palla al nove più esperto di tutti.
REGIA «TIGRE» E SQUADRA COESA: LA FIRMA DI ALESSANDRO REBECCHI L’operazione porta la zampata del direttore sportivo
Alessandro Rebecchi, per tutti «Tigre». In sinergia con il patron
Marco Bergonzi e il presidente onorario
Piero Frattola, ha messo in porta un affare che, per la categoria, fa rumore come un gol al derby. È la sostanza a parlare, insieme alle parole misurate da spogliatoio di
Rebecchi: «Cristian ci aiuterà a lottare per raggiungere il nostro obiettivo – ha dichiarato
Rebecchi – siamo partiti bene ma il
campionato è lungo: come ricorda sempre mister
Di Donna, pensiamo partita dopo partita, a cominciare dall’impegno contro il
Bobbioperino». Pragmatismo puro: testa fredda, cuore caldo e calendario alla mano.
SUBITO ARRUOLABILE: IL DEBUTTO PUÒ ARRIVARE A STRETTO GIRO Niente ambientamento alla moviola:
Bertani è immediatamente a disposizione dello staff tecnico. Tradotto: la maglia è pronta, lui pure. Che arrivi il battesimo con i Samurai già nel prossimo impegno di
campionato? La sfida con il
Bobbioperino, evocata da
Rebecchi, suona come un possibile trampolino. E non è solo suggestione: è la logica di chi, a 44 anni, non gioca per collezionare figurine, ma per incidere da subito. Una scelta che racconta forma fisica, professionalità e un appetito che non conosce anagrafe. Per la
Samurai Club, l’innesto di
Bertani è un’iniezione di qualità, ma anche un messaggio alla concorrenza: niente voli pindarici, certo, ma la barra è dritta e l’obiettivo è chiaro.