Tra i Professionisti servono alcune cose per cambiare marcia e puntare davvero in alto. Capitale, visione e cantieri. L’Alcione Milano ha messo pertanto benzina nel motore e ha spinto sull’acceleratore: l’ingresso di Umberto Petricca e Alberto Vigo nella «Orange Family» ridisegna gli equilibri societari e soprattutto apre la corsia preferenziale verso lo stadio e il nuovo centro sportivo. È la mossa che può trasformare un progetto ambizioso in un cantiere vero, qui e ora. Entrambi affiancheranno il presidente Giulio Gallazzi nella guida del club. Non è un semplice ritocco alla governance: l’obiettivo dichiarato è blindare la struttura finanziaria e imprimere un’accelerazione decisiva ai progetti infrastrutturali, a partire dalla realizzazione del nuovo stadio e del centro sportivo. Nel dettaglio, Petricca ha acquisito il 30% del capitale, mentre Vigo entrerà con circa il 10%. Una ripartizione che parla chiaro: masse critiche, competenze e network al servizio della crescita dell’Alcione.
UMBERTO PETRICCA E IL GRUPPO UPZ: L’INDUSTRIA DEI GRANDI CANTIERI
Imprenditore originario de L’Aquila,
Petricca è fondatore e presidente del gruppo
UPZ, multinazionale con asset superiori a 4,5 miliardi di euro. Il suo «campo da gioco»? Le grandi opere nel Nord e Sud America: strade, autostrade, aeroporti, opere marittime, ma anche edilizia residenziale, direzionale e industriale. Una squadra di specialisti abituata a gestire «partite» pesanti su terreni complessi. UPZ ha recentemente fondato una holding italiana con sede a L’Aquila, già in piena attività nella cantieristica in Abruzzo e nel Nord Italia. Tradotto in linguaggio calcistico: l’
Alcione ingaggia un terzino con gamba e corsa per spingere sulle fasce dell’infrastruttura. Competenze che promettono standard elevati e tempi certi nella costruzione del nuovo impianto sportivo. Non solo sport:
Petricca è anche tra i principali azionisti del
Gruppo Banca del Fucino, tassello che aggiunge profondità finanziaria all’operazione.
ALBERTO VIGO: LA REGIA FINANZIARIA Insieme a
Petricca, entra
Alberto Vigo con circa il 10% del capitale. Professionista di lungo corso nel private equity, vanta una solida esperienza internazionale e ruoli apicali in istituzioni chiave come
Mediobanca e
Nextalia SGR. Il suo compito? Dare struttura, metodo e visione finanziaria al percorso di sviluppo, come un regista che detta i tempi e illumina le linee di passaggio.
LE PAROLE DI GIULIO GALLAZZI: “I MIGLIORI SOCI POSSIBILI” Il presidente
Giulio Gallazzi non usa giri di parole per presentare le novità: «Il commendatore
Umberto Petricca e
Alberto Vigo sono i migliori soci che potessi pensare di coinvolgere», ha commentato, sottolineando come la loro motivazione «sia alimentata dalla passione e dal senso di appartenenza al progetto Alcione». Poi l’affondo, che suona come una promessa ai tifosi: «Insieme potremo realizzare il nostro stadio nel migliore dei modi e rafforzare ulteriormente le risorse per sostenere la crescita di
Alcione per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti». Un benvenuto caloroso, quello del presidente, a nome di tutta la Orange Family.
IL NUOVO CDA: EQUILIBRIO TRA CONTINUITÀ E NUOVE ENERGIE Con l’ingresso dei nuovi soci, cambia anche il consiglio di amministrazione. Il nuovo CdA dell’Alcione Milano sarà composto da: -
Giulio Gallazzi, confermato presidente e amministratore delegato -
Eleonora Bergamotto -
Alberto Vigo -
Piergiorgio Bottai. Una cabina di regia snella, con continuità al vertice e competenze complementari per accelerare i dossier strategici.
Capitale fresco, competenza internazionale, governance definita: l’
Alcione Milano ha messo in campo i tre ingredienti che fanno la differenza quando si vuole passare dal «vorremmo» al «faremo». La palla ora rotola verso i cantieri, con il pubblico chiamato a fare ciò che riesce meglio: spingere, supportare, credere.
STADIO E CENTRO SPORTIVO: DAL PROGETTO AL CANTIERE La parola chiave è una: accelerazione. Il mix tra la potenza industriale del gruppo
UPZ e la regia finanziaria di
Alberto Vigo punta a trasformare il progetto stadio e il nuovo centro sportivo in un cantiere reale. Strade tracciate, cronoprogrammi serrati e standard elevati: il piano dell’
Alcione vuole un impianto all’altezza delle ambizioni del club e una casa moderna per il lavoro quotidiano della prima squadra e del settore giovanile. Perché senza infrastrutture, nel calcio di oggi, è difficile giocare nel campionato delle grandi idee.