Domanda da spogliatoio: volete la partita che pesa, quella che profuma di sorpasso in velocità e allungo in classifica? Eccola. L’Italia Under 21 di Silvio Baldini rimette gli scarpini e torna in campo per due incroci che profumano di snodo stagionale: venerdì 10 ottobre allo stadio «Dino Manuzzi» di Cesena contro la Svezia, poi martedì 14 ottobre al «Giovanni Zini» di Cremona contro l’Armenia. Fischio d’inizio alle 18.15 per entrambe, luci accese su Rai 2. Dopo il doppio colpo di settembre – 2-1 al Montenegro e 0-1 in casa della Macedonia del Nord – gli Azzurrini hanno la chance di mettere una bella ipoteca sul primato del girone. Non è il momento di alzare il piede dall’acceleratore: la corsa all’Europeo 2025 entra nel rettilineo buono.
IL MOMENTO E LA CLASSIFICA: TESTA A TESTA CON LA POLONIA Con 2 giornate alle spalle, 6 punti in tasca e sensazioni da squadra che gioca col vento in poppa. L’I
talia guida il gruppo a quota 6, appaiata alla
Polonia che però, al momento, vanta una migliore differenza reti. Dietro,
Svezia e
Montenegro inseguono a 3,
Armenia e
Macedonia del Nord ferme a zero. Tradotto: battere la
Svezia a
Cesena e mettere in ghiaccio l’
Armenia a
Cremona vorrebbe dire staccare il biglietto per una leadership più stabile, costruendo quel margine che fa dormire sereni tra un raduno e l’altro. Facile? Mai. Possibile? Eccome, se la squadra conferma continuità e solidità.
BALDINI, IL VERBO DEL CT E LA FAME DEL GRUPPO«Voglio calciatori motivati e innamorati di ciò che fanno. Volevo smettere di allenare, poi…». Le parole di
Silvio Baldini sono musica per un gruppo giovane che sa ascoltare e correre. Un manifesto tecnico ed emotivo: l’
Italia Under 21 di questo primo scorcio ha dimostrato personalità e gamba, ma soprattutto un’identità che si riconosce dal primo pressing. Le due partite in casa sono l’occasione per testare la famosa «continuità di prestazione»: chi ha ambizioni europee non si accontenta di un guizzo, cerca il colpo del K.O. con pazienza e ritmo.
GLI AVVERSARI: SVEZIA, UN CLASSICO; ARMENIA, TRAPPOLA DA DISINNESCARE Con la
Svezia è il 3° incrocio nelle ultime 4 qualificazioni (dopo i cicli 2021 e 2023, entrambi chiusi con l’
Italia al primo posto). Il bilancio storico parla chiaro: 21 confronti, 9 vittorie Azzurre, 8 pareggi, 4 sconfitte, 32 gol fatti e 21 subiti. A proposito di storia, come dimenticare la doppia finale del 1992? Fu il primo titolo europeo Under 21 dell’
Italia, un mattone fondativo della nostra tradizione. L’Armenia, invece, è avversario affrontato solo due volte: nel 2019 finì con un aggregate di 7-0. Numeri che non autorizzano distrazioni: le partite «facili» esistono solo sul taccuino degli illusi.
LA LISTA DEI CONVOCATI: QUALITÀ DIFFUSA E NUOVE FRECCE NELLA FARETRA Rispetto ai 25 di settembre,
Baldini apre la porta a qualche volto nuovo che può pesare. In difesa entrano
Nicolò Fortini (Fiorentina) e
Alessandro Dellavalle (Modena); in mezzo al campo spazio a
Giacomo Faticanti (Juventus Next Gen) e ad
Alphadjo Cisse (Catanzaro). Innesti che offrono al CT nuove soluzioni tattiche e un mix calibrato tra esperienza di categoria e freschezza. Da segnalare il ritorno di
Francesco Camarda, fermato a settembre da un colpo alla testa rimediato durante Lecce-Milan. Controtendenza necessaria:
Brando Moruzzi paga la squalifica per il rosso contro la Macedonia del Nord e potrà rientrare solo con l’Armenia. Ecco i convocati: - Portieri:
Tommaso Martinelli (Fiorentina),
Diego Mascardi (Spezia),
Edoardo Motta (Reggiana). - Difensori:
Davide Bartesaghi (Milan),
Alessandro Dellavalle (Modena),
Niccolò Fortini (Fiorentina),
Gabriele Guarino (Empoli),
Riyad Idrissi (Cagliari),
Filippo Mané (Borussia Dortmund),
Luca Marianucci (Napoli),
Brando Moruzzi (Empoli),
Marco Palestra (Cagliari). - Centrocampisti:
Tommaso Berti (Cesena),
Alphadjo Cisse (Catanzaro),
Matteo Dagasso (Pescara),
Giacomo Faticanti (Juventus),
Luca Lipani (Sassuolo),
Cher Ndour (Fiorentina),
Niccolò Pisilli (Roma). - Attaccanti:
Francesco Camarda (Lecce),
Luigi Cherubini (Sampdoria),
Jeff Ekhator (Genoa),
Seydou Fini (Genoa),
Luca Koleosho (Espanyol),
Simone Pafundi (Sampdoria).
MEMORIA E AMBIZIONE: PEDALARE FORTE, GUARDARE LONTANO La storia contro la
Svezia racconta equilibrio e rispetto, ma anche la nostra attitudine a emergere quando conta. L’eco del 1992 non è solo nostalgia: è un promemoria di ciò che l’
Under 21 rappresenta per il calcio italiano. Contro l’
Armenia pesano i precedenti a senso unico, ma il campionato delle qualificazioni non perdona cali di tensione: bisogna «giocare semplice e forte», come si dice negli spogliatoi veri. Il girone è una corsa a tappe: settembre ha dato spinta, ottobre chiede conferma. Si parte dal
Manuzzi, si chiude allo
Zini. Due campi italiani, due opportunità per far valere la legge dell’Azzurro. La palla è sul dischetto: serve solo rincorsa e convinzione.